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La filosofia di Nietzsche vista da Laura Langone

L’autrice, Laura Langone, laureata in filosofia alla Sapienza, con questo libro dedicato al tema della libertà nella filosofia di Nietzsche, delinea un percorso interpretativo attraverso una analisi dei principali testi del filosofo.
Partendo da “Così parlò Zarathustra”, ovvero da quelle tre metamorfosi dello spirito in cammello, leone e fanciullo, che inaugurano nuove esperienze per la soggettività, esperienze destinate a rimettere radicalmente in discussione l’esercizio della libertà, la modalità di vivere il tempo, le forme del linguaggio e della conoscenza, l’esperienza morale e religiosa, il rapporto mente/corpo e persino i fondamenti ultimi della realtà.
Con l’attenzione riservata a questi nuclei tematici di sottolineare l’importanza decisiva che in essa riveste l’atto creativo nell’esercizio pratico della libertà, si arriva all’annunciare , in questo quadro definito decostruttivo, la figura dello Übermensch, che Nietzsche propone come metafora di uno sguardo capace di rivolgersi verso la dimensione abissale dell’oltre.

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Il “Premio Strega 2019” ad Antonio Scurati:
…un “elogio” alla disinformazione romanzata

“M. IL FIGLIO DEL SECOLO” E’ UN COMPENDIO DI FALSITA’
ED UN KILLERAGGIO STORICO, CHE PIACE ALLE “STREGHE” *

*  ….. ecco come, in nome di un celebre e nobile Liquore,
si può propagandare una ubriacatura di “Anti-Fascismo”
!

di Franco D’Emilio

Antonio Scurati ha vinto il Premio Strega 2019 con il suo “M Il figlio del secolo”, insomma un romanzo su Benito Mussolini.
La vittoria non mi ha sorpreso, era nell’aria per due evidenti motivi, sempre più intrecciatisi tra loro: uno strettamente personale, riguardante l’autore stesso; l’altro, invece, attinente alla nuova strategia culturale del centrosinistra, spesso e tanto pesantemente sconfitto nelle ultime tornate elettorali, amministrative ed europee.

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“Aeropoemi fascisti” di Filippo Tommaso Marinetti

 

Filippo Tommaso Marinetti – Aeropoemi fascisti 1919 – 1944

Questo libro è una imprescindibile testimonianza dello stile futurista – e del fondatore del movimento in particolare -, anche nel suo mutare, nell’arco di venticinque anni, ma è pure una “traccia” utile, nello stesso arco temporale, per seguire momenti essenziali della storia d’Italia, dalla riunione di piazza San Sepolcro alla RSI.

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Le Toghe in Giallo ed il loro teatro inchiesta presentano “Tortora, la storia della colonna infame”

martedì 16 luglio 2019

L’Associazione Culturale Centrarte Mediterranea e Teatro91

presentano

Le Toghe in Giallo in Teatro-Inchiesta

 

Tortora, la storia della colonna infame

a cura di Luigi di Majo

 

Giardini della Filarmonica

Via Flaminia, 188 – Roma

ore 21.30

 

A Belluno: “Cattolici tra europeismo e populismo” presentato il libro di Matteo Castagna

Lo scorso 22 giugno nella splendida cornice del ristorante Al Borgo, in località Anconetta di Belluno, Matteo Castagna ha presentato il suo libro, su invito del Prof. Daniele Trabucco, docente universitario di diritto costituzionale, che ha introdotto il testo.
 
Prima della presentazione, l’autore ha ricevuto dalla Famiglia Nordio-Pasqualato il premio “Flaminius Corner” 2019 costituito da una piastra in cristallo incisa dal maestro d’arte Raimondo Maddaluno, raffigurante il Leone alato marciano con spada e Vangelo. Corner fu illustre Senatore e storico veneziano (1693-1778) esperto della cristianità della sua terra. Il Maresciallo Rosetti ha letto la motivazione, legata alla sua tenacia ed alla sua costanza nella battaglia per Cristo Re. Castagna ha ringraziato commosso, tra gli applausi del numeroso e interessato pubblico.
 
Particolarmente gradito l’intervento della Prof.ssa Ilenia Rento, che aveva già letto il libro e ne ha fatto un’ apprezzatissima recensione.
 
Qui il video della presentazione:
https://youtu.be/ol8pgc8FNMA
 
Ulteriori immagini ed il video della presentazione di Matteo Castagna sono visibili sulla pagina Facebook di Christus Rex-Traditio.
 
 

articolo di Lucia Rezzonico, via agerecontra.it

 

Consiglio Programmatico Università Popolare Federiciana

A ROMA, incontro con l’ UNIVERSITA’ FEDERICIANA 

Presso la sede FAI CISL in via Tevere si è tenuto, lunedì 24 giugno 2019, il consiglio programmatico dell’Università Popolare Federiciana, momento di incontro tra i docenti dell’università, e occasione per la presentazione del libro “Gran Tour a volo d’Aquila”, di Goffredo Palmerini, testo che il giornalista Nicola Pomponio ha definito “una ricerca appassionata, piena di empatica curiosità, di meraviglie del Belpaese e di luoghi mentali, culturali e spirituali”.

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Con Il Foglio in uscita la prima de Il Buon Leviatano

Da sabato 22 giugno, per due settimane, esce in edicola in abbinamento al quotidiano «Il Foglio», al prezzo speciale di 4,50 euro, la prima parte del romanzo di Pierre Boulle Il Buon Leviatano.
Pierre Boulle, insieme a Jules Verne, è uno tra gli scrittori francesi di fantascienza più letto ed apprezzato, autore del Pianeta delle scimmie e del Ponte sul fiume Kwaï.

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CANTO DELL’OCCIDENTE – presentazione del volume di Alessandro Guzzi

Mercoledì 26 giugno

 

CANTO DELL’OCCIDENTE

presentato da Maria Pia Paravia e Massimiliano Serriello

sarà presente l’autore

 

Horafelix 

Via Reggio Emilia, 89 – Roma

ora 18.30

“Il mondo contemporaneo è visto come la scena di un crimine, e la trasformazione di una civiltà cristiana in un immenso apparato satanico. Un’investigazione si rende necessaria, se tutta l’informazione e la pubblicità, che sembrerebbero oggi il piatto forte, i servizi non-stop offerti dalla contemporaneità, consistono in un’immensa menzogna, funzionale agli interessi dell’élite satanica dominante. Comprendere il Nuovo Ordine Mondiale, il progetto di mondo che stanno realizzando attorno a noi, è lo scopo di questo libro. Esso ci insegna a vederlo, a smascherarlo dove è più nascosto, a diradare la nebbia, cioè la nostra distrazione, che ce lo rende invisibile”

Al Centro Russia Ecumenica presentato il Libro-Inchiesta di Anna Maria Turi sul “Caso Emanuela Orlandi”

“EMANUELA NELLE BRACCIA DELL’ ISLAM ?
Sufismo e Jihad della donna dai mille volti”

Cronaca di un dibattito, analizzato ed ‘interpretato’ da MARILU’ GIANNONE   

Il libro, presentato giovedì 20 giugno presso il Centro Russia Ecumenica, in un dibattito organizzato dallo Studio Scopelliti-Ugolini, ha riproposto l’interesse per un caso fra i più dolorosi della storia d’Italia degli ultimi trent’anni, mai dimenticato fin dal momento in cui accadde.

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CONTAMINACTION DAY TOR VERGATA

ContaminAction Day torna a far parlare di sé,
con
l’evento targato Tor Vergata e App to you

La terza edizione del ciclo annuale di conferenze e brainstorming, con il quale imprenditori, imprese e università possono incontrarsi, scambiarsi idee e “contaminarsi”, ha preso luogo oggi, 20 giugno 2019, nella storica villa Mondragone, Frascati.
La villa, ceduta nell’81 all’Università degli studi di Tor Vergata dalla compagnia di Gesù, fu sede di un evento di portata epocale: la riforma, voluta da papa Gregorio XIII del calendario Giuliano, sostituito con la Bolla “inter gravissimas” da quello Gregoriano.

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Luigi Di Gregorio: democrazia alla prova della DEMOPATÌA

‌È da poco uscito l’ultimo libro di Luigi Di Gregorio, Demopatìa. Sintomi, diagnosi e terapie del malessere democratico, edito da Rubbettino. Un lavoro che fa una radiografia, o meglio un esame completo dell’attuale crisi delle democrazie, proprio adottando un modello clinico: sintomi, diagnosi e terapie. Ne abbiamo discusso con l’autore, cercando di far emergere le tematiche più rilevanti del libro.

Come nasce Demopatìa?

Demopatìa è un libro sul malessere democratico. Cerca di indagare, cioè, la crisi contemporanea delle democrazie occidentali a partire da alcuni sintomi: calo tendenziale della fiducia nei partiti, nei politici di professione e nelle istituzioni rappresentative; riduzione della partecipazione elettorale; aumento della volatilità elettorale; incremento del numero dei partiti che “contano”; nascita e morte (politica) repentina di innumerevoli nuovi partiti; intensificazione dell’uso dei referendum ad hoc; riduzione della durata media in carica dei governi; diffusione di stile e atteggiamento populista nei sistemi politici. Tutti questi sintomi (e altri ancora) indicano una democrazia indebolita, con un demos poco partecipe, apatico e perennemente insoddisfatto, sempre più spesso mosso da quelle che io chiamo le tre “i”: istinti, istanti e immaginario. E che sostituisce il cosiddetto “voto di opinione” con il “voto di impulso”, una quarta “i”.

Quindi la demopatìa è più che altro è una malattia del demos?

Guardi, nella letteratura politologica si possono trovare numerosissimi “colpevoli”: la crisi dei partiti, quella della rappresentanza, la mediatizzazione della politica, la personalizzazione, la fine delle ideologie, l’arrivo della post-verità e dei populismi e tanti altri fenomeni, ognuno dei quali ha ovviamente il suo peso. Ma mi sono chiesto: se tutte queste cose sono vere e sono diffuse praticamente in ogni regime democratico, deve esserci qualcosa di più profondo. E, andando in profondità, sono arrivato alla base, ossia al popolo. I nostri mutamenti come cittadini sono alla base dei mutamenti del sistema politico.

Di quali mutamenti si tratta? Di cosa si è ammalato il popolo?

Si tratta di una sorta di patologia autoimmune e degenerativa, nel senso che si è prodotta a seguito di mutamenti fortemente voluti in tutto l’Occidente e che proseguono, si intensificano nella contemporaneità. Il malessere democratico deriva, cioè, dalla lunga transizione alla postmodernità: individualizzazione, fine delle grandi narrazioni, perdita del senso sociale, crisi del sapere, delle istituzioni e delle autorità cognitive, nuove percezioni e concezioni del tempo e dello spazio, sindrome consumistica e logica dell’ “usa e getta”, crisi delle identità e narcisismo. Ecco, la sintesi migliore resta ancora quella del narcisismo, già individuata da C. Lasch sul finire degli anni ’70 del Novecento. Se la società diventa prima di tutto psicologica, egocentrica e individualizzata, ogni settore della nostra esistenza ne risente: dall’economia, alla cultura, alla politica.

I mass media hanno un ruolo in questi mutamenti? È sempre più frequente leggere tesi che attribuiscono ai social network un peso rilevante. Come in passato è stato fatto per la televisione, peraltro…

I mass media – e più in generale tutte le innovazioni tecnologiche – sono i grandi motori di questi cambiamenti. Ogni innovazione tecnologica è un medium e ci cambia, a prescindere dall’utilizzo che se ne fa: questa era la tesi di McLuhan, racchiusa nella celebre formula “il mezzo è il messaggio”. Il passaggio dall’era tipografica a quella televisiva ha comportato determinate conseguenze. Quello dall’era televisiva a quella digitale ne comporta altre. Tutte però vanno nella stessa direzione: incrementano la velocità, premiando la sintesi e riducono automaticamente la concentrazione e l’approfondimento; valorizzano “istinti e istanti” e allontanano la logica e il ragionamento; esaltano l’immagine e penalizzano il testo scritto, e cosi via. In questo senso, la demopatìa ha luogo sia per ragioni storico-culturali (la modernità che produce “inevitabilmente” la posmodernità) che per ragioni tecnologiche (la transizione dall’era tipografica a quella digitale), entrambe legate a doppio filo: tutte le innovazioni tecnologiche recenti e vincenti sono strumentali e funzionali alla filosofia moderna: nascono per “liberare” l’individuo e finiscono per certi versi per imprigionarlo, o quantomeno per condizionarlo fortemente in un circolo vizioso pieno di effetti perversi.

In che modo tutto questo impatta sulla politica? È così totalizzante questa sindrome da invadere ogni settore?

Si, è totalizzante perché cambia il nostro modo di percepire le cose, di pensare e di comportarci. In sintesi, potremmo dire che oggi il consumatore ha sostituito il cittadino, anche in politica. Per certi versi è ancora valida la formula della “democrazia del pubblico” che rimpiazza la democrazia dei partiti. Il pubblico però, rispetto al passato “televisivo”, è sempre più individualizzato, è composto da elettori-consumatori sempre più insoddisfatti e alla ricerca di nuovi stimoli forti e spiazzanti (che è esattamente la logica di base della società dei consumi), di istanti pieni di dopamina e di gratificazioni immediate. Ciò che noi cerchiamo dalla politica di oggi non è un modello di riforma sociale (come poteva essere nell’era del voto ideologico) o un insieme di soluzioni di policy che riteniamo praticabili e vincenti (come era previsto nell’era del voto di opinione). Noi cerchiamo fondamentalmente emozioni forti e conferme delle nostre convinzioni. Cerchiamo sintonia emotiva, pillole psicoterapeutiche per le nostre insicurezze. Ciò fa sì che la politica performante, in un’ottica di cattura del consenso, sia sempre più quella che plasma la propria offerta in base ai desiderata della domanda, cioè del pubblico. Ragion per cui io definisco la leadership contemporanea come followship: i leader vincenti di oggi sono quelli che meglio degli altri si sintonizzano sulle oscillazioni continue dell’opinione pubblica. Che forse ormai è più che altro “emozione pubblica”. Non ci guidano verso idee loro, convincendoci che siano le migliori. Ci vendono idee nostre come fossero loro. Questo facilita l’ottenimento del consenso, ovviamente.

Eppure l’insoddisfazione continua a crescere. La polarizzazione e la radicalizzazione anche. Questa sintonizzazione non funziona fino in fondo.

Si, perché entra in gioco quella che Christian Salmon ha definito la “cerimonia cannibale”. Per catturare la nostra attenzione e il nostro consenso, i leader-follower sono costretti a seguire la logica dei media: devono fare sensazione, altrimenti neanche li percepiamo all’interno dell’oceano di informazioni nel quale siamo immersi. Per fare sensazione devono promettere “mari e monti” e farlo con un piglio fortemente volontaristico e individuale: io voglio e dunque posso, volere è potere. Quando però si è chiamati a mettere in pratica le promesse (ossia al governo), subentrano tutte le difficoltà: 1) la complessità; 2) le risorse limitate; 3) il fatto che le opposizioni hanno carta bianca per riposizionarsi su ogni tema, mentre chi governa deve decidere e dunque essere più coerente per definizione; 4) le cose buone non fanno notizia, quelle negative si… e dunque l’opinione pubblica fatica a percepire cambiamenti positivi; 5) subentra la neofilia, la voglia di novità del consumatore che semplicemente si stanca e ha bisogno di nuovi stimoli. E dunque cestina in tempi sempre più rapidi l’ultimo leader di turno che gli ha fatto battere il cuore. Il volontarismo (impotente) diventa presto velleitarismo e continua ad alimentare l’insoddisfazione.

Messa così sembra proprio un vicolo cieco. Esiste una terapia per uscire da questo malessere?

È indubbiamente un vicolo cieco. Perché tutti i settori e le variabili coinvolte spingono verso la stessa direzione: società (dei consumi), mass media, opinione pubblica e politica sono avviluppate entro logiche tra loro coerenti, ma che conducono esattamente nel punto in cui siamo. Ecco perché ad oggi non esiste una terapia valida, anche se ne sono state proposte diverse. Personalmente ritengo che, se vogliamo provare a trovare una via d’uscita, dobbiamo se non altro concentrarci sui fattori-chiave e sulle discipline più rilevanti in quest’epoca. Il fattore-chiave è indubbiamente la testa del singolo cittadino, che peraltro è ben lontana da quella che credevamo fosse… siamo cresciuti tutti col mito del consumatore e dell’elettore razionale. Ecco, quell’individuo non esiste, né in economia, né in politica. La mente politica è una mente emotiva. E l’elettore razionale è in realtà un ultras, un tifoso spesso acciecato, dispostissimo a votare anche contro i propri interessi materiali pur di confermare le sue convinzioni. È da quello che dobbiamo partire. Dalla psicologia politica e dei consumi, dalle neuroscienze, dal marketing, dalle scienze della narrazione. Quelli sono gli unici settori che possono incidere nella società contemporanea. E solo da lì può nascere una terapia praticabile, che non sia cioè utopistica (tipo evocare un ritorno al passato) e si collochi in linea con la nostra evoluzione (o per alcuni, involuzione).

“Il manicomio del mondo e altre pagine scelte” …. il nuovo libro di Maffeo Pantaleoni

Recita la nota dell’editore: “Pubblicare oggi scritti di Maffeo Pantaleoni, grande economista, feroce avversario di ogni socialbuonismo, può apparire un’iniziativa insensata. Tanto più se agli scritti del Pantaleoni si accompagna la cura di Sergio Ricossa,  grande economista, e anche lui feroce avversario di ogni socialbuonismo.”

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A Roma il 18.6 presentato alla Fondazione Lepanto il Libro di Alexandre Del Valle.

Il “Complesso Occidentale”, nuova opera di Alexandre Del Valle,
presentato alla Fondazione Lepanto mercoledì 18 giugno  

La Fondazione Lepanto, creata per difendere i principi e le istituzioni della Civiltà Cristiana, ha presentato presso la Sede di Roma il volume recentissimodel Prof. Alexandre Del Valle, esperto in Geopolitica e Storia Contemporanea,docente presso l’Università di Montpellier e Aix-en-Provence, specializzato per le Dottrine Politiche e Storia Militare, che ha esposto il suo ultimo lavoro“Complesso Occidentale, Piccolo trattato di decolpevolizzazione” intorno alla penetrazione islamica dell’Europa.

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“Lettere studentesche dal carcere” di Corneliu Zelea Codreanu

Altra uscita della Libreria Europa che questa volta porta in Italia un libro inedito contenente lettere scritte da Codreanu durante la sua prima detenzione, tra il 1923 e il 1924. Questo periodo fu importante per l’autore perchè l’esperienza maturata gli permise di gettare le basi per la fondazione della legione dell’Arcangelo (vide in una chiesa l’icona dell’angelo). 

All’inizio è presente il saggio “Il giovane Codreanu”, a cura del traduttore, Fabrizio Pusceddu. Introduzione di Claudio Mutti.
78 pagine. 11,00 euro 

Libreria Europa – Via Tunisi 3/a – Roma

L’UCID incontra il Presidente della CEI Card. Gualtiero Bassetti

Incontro tra Sua Eminenza  Card. GUALTIERO BASSETTI – C.E.I.
ed il Comitato Scientifico lmprenditori e Dirigenti Cristiani – UCID 

a cura di GIAN PAOLO MENEGHINI 

Nei giorni scorsi a Roma il Presidente nazionale del Comitato Tecnico Scientifico dell’Ucid (Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti) Riccardo Pedrizzi ed il Segretario regionale del Gruppo Lazio Benedetto Delle Site, hanno incontrato il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Sua Eminenza il Cardinale Gualtiero Bassetti.

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