Ancora un libro fantastico dell’Editore Pagliai sui ricordi vivi e dinamici della celebre CAPANNINA
COSI’ HO SEDOTTO LA NOTTE
GHERARDO GUIDI, Grande Ufficiale ed imprenditore pisano verace (egli si dice pisese), con tutte le caratteristiche tipiche toscane della risposta pronta e della finissima intelligenza intuitiva, ha aperto giovedì 16 novembre alla Sala Nassirija del Senato un evento che lo ha visto protagonista insieme al suo libro “Così ho sedotto la notte” una particolarissima carrellata degli anni ’60 fino ad oggi presso i locali celebri della costa tirrenica, in particolare nel suo locale cult, La Capannina.
presso la Libreria Aseq in Via dei Sediari 10 – ore 20,30
Relatori:Paolo Enrico de Faveri e Luciano Albanese
Un testo che spiega a tutti – in modo particolare agli stessi liberi Muratori – il significato dei simboli massonici e quindi il senso profondo e meno noto della Massoneria. Per i non iniziati alla Massoneria è, in ogni caso, un valido strumento per comprendere questa misconosciuta realtà, l’unico Ordine iniziatico rimasto in Occidente, anzi, per dirla con René Guénon, l’unico Ordine esistente che possa qualificarsi come realmente “tradizionale”.
L’autore fa emergere le “radici” della Massoneria che affondano nelle precedenti tradizioni iniziatiche – dall’antico Egitto al Pitagorismo, dal Mitraismo ai “Fedeli d’Amore”, dai Templari ai Rosacroce – e, in particolar modo, la stretta relazione tra Massoneria e Alchimia, con la quale condivide l’appellativo di “Arte Reale”. Lo fa con l’interpretazione dei simboli e il significato che riesce a estrapolare con l’intuizione, conservando comunque un rigore logico e storico.
Nonostante si tratti di un saggio sulla simbologia massonica, quindi per “addetti ai lavori”, il libro riesce a essere avvincente anche per chi è a digiuno della materia.
Paolo Enrico de Faveri, laureato in Giurisprudenza all’Università di Bologna, esercita la professione forense a Padova. Ha pubblicato tre raccolte di poesie, il poemetto in endecasillabi Il mistico Connubio di contenuto ermetico alchemico e I dialoghi, due dialoghi sulla falsariga dei simposi, attribuiti fittiziamente a un filosofo del VII secolo dopo Cristo. Tutta la sua opera è influenzata dalla filosofia Ermetica e dall’Alchimia, nonché dalle Tradizioni iniziatiche mediterranee, alle quali è Iniziato e a cui dedica i suoi studi da venticinque anni.
Luciano Albanese è professore associato di filosofia morale presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università di Roma – La Sapienza. Opere principali: Stato moderno e democrazia politica (Roma 1979); Il concetto di alienazione. Origini e sviluppi (Roma 1984); Scienza e senso comune (Roma 1987); Saggi su Marx (Milano 1987); La tradizione platonica (Roma 1993); Il pensiero politico di Schmitt (Roma-Bari 1996); Popper e l’evoluzionismo (Roma 2002); La teurgia nel mondo antico, con Pietro Mander (Genova 2011); I Misteri egiziani di Giamblico. Guida alla lettura (Roma 2014).
Il 25 Novembre alle ore 18 presso la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice sarà organizzata una serata in ricordo di Gaetano Rasi, ad un anno dalla Sua scomparsa.
Nell’occasione sarà presentato il secondo volume della Sua opera sulla storia del progetto politico alternativo, dal MSI ad AN ed il libro Intervista sul Corporativismo curato da Bozzi Sentieri.
La “BUONA STAMPA” è sempre un Regalo Natalizio perfetto, che forma, edifica e rincuora lettori di tutte le età.
Per agevolare la scelta della strenna ideale per le persone care, ecco le offerte natalizie speciali ora attive sul nostro e-commerce:
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Ma il S. Natale merita un impegno in più. Per questo le nostre Edizioni stanno dando alle stampe due assolute “chicche”.
Il lato del “Faccione” che nessuno, per i propri comodi, vuol riconoscere
L’ultima pubblicazione di Bruno Vespa, il facondo ricercatore della storia corrente della Penisola, è una vera e propria meraviglia, che espone con chiarezza fatti e misfatti di capi e conducatores vari, ma che costerà malpancismo a tanti finti partigiani (perchè quelli veri non sono tutti di sinistra, essendo più che altro militari) perché è anche una chiara via che percorre tutti i lati sociali ed umani del Duce. E’ un insolito libro, controcorrente, veritiero, che raccomanderei, quanto a lettura, al nostro Ministro dell’Istruzione, che confonde saluto romano con l'”heil” nazista (perchè i tedeschi normali salutavano dicendo “ein Liter!”) e che spesso si perde nelle infarinature elementari confidando, anche lei, nel computer per rispondere a qualche domanda. Il libro, dal titolo “Soli al Comando” è un’interessante galleria di personaggi ritratti con la penna immediata e leggera di un conoscitore che vuole la verità senza inutili acidi di parte. Si consiglia vivamente la sua lettura, per restituire il giusto peso e dare giuste notizie storiche a chiunque, in questo tempo buio e, quanto a preparazione storica, sommamente distorto.
Il quotidiano “Il Giornale” riporta ampi passi dello scritto, con opportuni commenti e stralci presi dai documenti originali che sono stati i passi di questa concreta rivisitazione di una figura storica significativa. sperando che il poco onorevole Fiano e la presidente Boldrini ne tengano conto e non perseguitino il povero scrittore. Diamo di seguito alcuni stralci del volume:
Marilù Giannone
***
Oggi è difficile comprendere come mai Mussolini godesse di un
consenso così ampio, mentre la libertà di voto era inesistente e
quella di pensiero assai limitata, anche se personalità come Benedetto
Croce poterono vivere indisturbate per l’ intero ventennio. Forti
investimenti pubblici, un’ attenta politica sociale e culturale, e la
trasformazione delle infrastrutture finanziarie del Paese dotarono
il fascismo di strumenti che gli sarebbero sopravvissuti per decenni
nel dopoguerra.
L’ autorappresentazione del fascismo, diffusa dai cinegiornali dell’
epoca, offre l’ immagine di ridicoli gerarchi guidati da un ridicolo
Duce con il quale si scambiano sguardi marziali e saluti romani.
Quanti sanno, però, che il fascismo poté contare con pochissime,
coraggiose eccezioni sui migliori intellettuali italiani, gli stessi
che subito dopo il 25 luglio 1943, e comunque nell’ immediato
dopoguerra, passarono quasi tutti sotto le bandiere del Pci, grazie
all’ intelligente amnistia morale di Togliatti?
La libreria Europa aspetta tutti i suoi amici mercoledì 15 novembre dalle 16.30 alle 19.00 per incontrare Cristiano Ruzzi, autore del recente libro “Britain first” uscito per la Novantico Editore.
Nel volume è ripercorsa tutta la storia del B.U.F. (British Union Fascist) e la creazione a guerra iniziata dei Britisches Freikorps, i volontari inglesi che combatterono nelle waffen ss straniere.
L’incontro avverrà presso il nostro negozio a via Tunisi 3/a.
L’evento verrà presentato da Mauro Antonini, candidato alla Presidenza della Regione Lazio per CasaPound Italia; interverrà Emanuele Mastrangelo, caporedattore di “Storia in Rete”.
Il libro, uscito con “Il Giornale”, affronta il tema degli uomini allo sfascio nell’epoca dei difetti che vengono allevati come diritti e della grande finzione di libertà.
Circolo Futurista a Roma in via degli Orti di Malabarba n. 15/a
Perché scrivere un libro sulla “balestra”? Classificata semplicemente come arma, porta con sé una lunga storia fatta di combattimenti, ma anche di storie di uomini che l’hanno usata e di altri che l’hanno costruita, modificata, aggiornata e resa più adatta alle novità che il tempo creava.
Sul piano della guerra c’è sempre stato un inseguimento tra i cavalieri che rinforzavano le proprie pezze difensive contro i fanti, spesso armati di balestra, che li dovevano contrastare. La balestra è però servita anche a sfamare le famiglie con la cacciagione che procurava, è servita a creare momenti di gioia con le gare in piazza, e con i premi molte volte forniva le doti alle ragazze. Importante è poi l’abilità artigiana che, iniziando dalle balestre con l’arco in solo legno, passando attraverso corno e tendine, è arrivata agli archi in acciaio, accompagnati da sofisticati meccanismi di caricamento più simili a prodotti da orologiai che da armaioli. (…)
In queste pagine gli autori hanno raccontato le loro esperienze di artigiani, cercando di fornire a chi legge utili consigli sulla ricostruzione delle balestre che, da prima del Mille al XVI secolo, hanno riempito la vita dei nostri predecessori. (…) Ancora oggi, nelle rievocazioni storiche, la balestra continua ad avere un importante posto nella storia. Anche chi non si occupa prettamente di questi argomenti ha sentito parlare delle gare di balestra a Gubbio o Assisi, per citarne solo alcune, e da molti anni ormai anche la balestra da braccio o manesca sta prendendo piede nelle rievocazioni. (…) Il libro propone l’analisi, per quanto possibile, delle tecniche costruttive della balestra adottate dai maestri artigiani armaioli nelle varie epoche, fino all’obsolescenza di quest’arma causata dall’avvento di quelle da fuoco, che presero il suo posto arrivando a loro volta con continue migliorie tecniche fino ai giorni nostri.
Carlo Natati e Nives Telleri vivono a Ferrara e fanno parte della Compagnia Arcieri del Trigabolo di Ferrara. Per le Edizioni Penne & Papiri hanno pubblicato la monografia dal titolo “Archi e Balestre nel medioevo” (Tuscania 2006). Per lungo tempo artigiano costruttore di archi, Carlo Natati è anche istruttore CONI-Fitarco di tiro con l’arco, nonché responsabile del settore “archi e balestre” del CERS (Consorzio Europeo di Rievocazioni Storiche).
E’ in corso di ultimazione un libro scritto da PAOLO PIOVATICCI,fratello di GUIDO, uno dei 43 Militi della Tagliamento, tutti barbaramente ucciso a Rovetta dai “partigiani”. Il volume, dedicato alla memoria del Tenente Gregorio Misciattelli, sarà prossimamente pubblicato e sarà cura della nostra Redazione fornire maggiori dettagli e presentare qualche anticipazione.
Vorrei segnalare un libro, edito da AR, che dà una amplissima visione sul tormento per il futuro dei giovani che ci vivono vicino, figli o sconosciuti passanti. Il titolo è: Un futuro senza avvenire?L’Autrice, un soggetto preparato e molto partecipe dei problemi dei “millennials” è Cristina Coccia.
Un breve estratto dall’intervista con lei è esaustivo , il seguente: “Certe volte non ti senti una mosca bianca nello scrivere di questi argomenti? Di avere queste posizioni? Di essere una delle ultime luci accese nell’oscurità? Mancano mai il coraggio, la forza, la fede nel futuro? “
Vorrei suggerirvi alcuni libri che, per l’alto interesse storico e politico/sociale, sono indispensabili per ogni biblioteca di cultura vera: Una vita a gioiello, di Patrizia di Carrobio, e soprattutto L’adesione, sincera, di Pirandello al Fascismo, di Ada Fichera, segnalato da ADN Kronos. I volumi sono editi da Pagliai Editore.
Con l’esperienza si apprendono tante cose, e invecchiando il bagaglio di conoscenze aumenta sempre più. Giunto ora all’età di 86 anni durante i quali ho letto molto, studiati parecchi testi, scritto oltre 25 libri (senza contare articoli di giornale, conferenze, e conversazioni di vario tipo); e dopo aver attraversato mari, visitato continenti, paesi, città, siti archeologici, meraviglie della natura; e praticato per lunghi anni l’automobilismo sportivo con grandi successi e cocenti sconfitte; e dipinto in abbondanza non senza il lustro di qualche mostra prestigiosa (ma anche di qualche stroncatura); e svolto diverse attività, sia professionali che imprenditoriali, alcune brillanti ma altre fallimentari; e anche dopo aver convissuto per oltre vent’anni in una comunità di famiglie e dedicato alcuni decenni all’assistenza domiciliare a malati terminali; penserei di avere accumulato un abbondante bagaglio di esperienze.
3 giorni, 20 editori, 9 conferenze, 4 presentazioni di libri, 1 concorso letterario, oltre 2mila visitatori. La prima edizione del Festival dell’Editoria e del GiornalismoLibropolis è stato è un successo straordinario quanto sorprendente benché la programmazione offrisse ospiti e relatori di primo piano in un luogo più che prestigioso, il Chiostro di Sant’Agostino a Pietrasanta.
A Via della Gatta “protestano” i liceali del Visconti in difesa della libreria Zalib. Per i ragazzi la piccola libreria di Marco Zavaroni è un punto di incontro quotidiano e ora che rischia di interrompere l’attività hanno organizzato sit in e una raccolta fondi
Quando “chiude” la saracinesca di una libreria non è mai una buona notizia; ma la chiusura, quasi inaspettata della celebre Libreiria Zalib (addirittura questo lunedì) ha il sapore dell’amaro soprattutto per i tanti liceali che di questa libreria hanno fatto il loro punto di ritrovo.