SIRIA: I NUOVI CROCIATI CRISTIANI COMBATTONO CONTRO IL FONDAMENTALISMO ISLAMICO E L’EUROPA NON PORGE LORO ALCUN AIUTO.
Sotto assedio da sette anni, 20.000 cristiani sono bombardati dai terroristi. Nessun media parla di loro. Sono soli a combattere per sopravvivere. Impotenti, hanno visto passare i convogli degli jihadisti trasferiti verso Idlib. 160 morti. Civili innocenti, padri e adolescenti, famiglie in lutto.
Sabato 23 marzo, con gli amici del Lions Club Milano Marittima 100 sono stato ospite dei ragazzi della Comunità di San Patrignano, proprio 40 anni fa fondata, con tanta ostinazione e speranza, da Vincenzo Muccioli sulle dolci colline riminesi per recuperare tanti giovani, vittime della droga.
Dal Codice di Camaldoli 1943 alla fine del “carisma” con i referendum sul divorzio e l’aborto. Una riflessione sul “Venerabile della Chiesa” e la Repubblica italiana
RAFFAELE PANICO
Nato a Pozzallo il 9 gennaio 1904, morto a Firenze 5 novembre 1977 Giorgio La Pira è stato proclamato venerabile dalla Chiesa cattolica. Chi era La Pira, nel quadro politico istituzionale dell’Italia in formazione, a partire dai primi di luglio 1943, lo sbarco degli anglo-americani in Sicilia, la riunione pre-costituente che redige il “Codice di Camaldoli”, quindi la fase della defenestrazione del Duce il 25 luglio fino alla fine del fascismo e della prima fase della seconda guerra mondiale per il regno d’Italia, l’8 settembre, e la seconda fase più devastante, più lacerata per la risalita della Penisola delle multiformi armate degli Alleati, le loro violenze sui civili inermi italiani, città rase al suolo dalle bombe allora “non intelligenti” e dalla guerra civile tra italiani, con i tedeschi che si ritiravano, meno “abusatori” sui civili ma certo non meno punitivi con annesse stragi e continue commemorazioni di lutto collettivo (non lutto della Nazione post IV novembre 1918) ancora ai nostri giorni: per la memoria…
RI-riflessioni di RAFFAELE PANICO per la Storia culturale degli italiani 1321-2021 l’augurio per celebrare Dante ALIGHIERI
La vita editoriale del periodico “Lacerba” è di pochi mesi, un anno e poco più: fondata il 1º gennaio1913 da Giovanni Papini e Ardengo Soffici, la rivista termina le pubblicazioni il 22 maggio1915, due giorni prima dell’entrata in guerra dell’Italia, il “Radioso Maggio”. Nell’ultimo editoriale Papini titola giustamente: Abbiamo vinto! Perché, giustamente?
Nuova Zelanda, Foad Aodi (Co-mai); Appello da parte di 1000 associazioni e comunità internazionali al Governo Italiano: tutelare gli immigrati e i musulmani in Italia .