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Cesare Battisti, fuggiasco tra Francia e Brasile

L’ ETERNO  FUGGITIVO

di Alessandro Mezzano

Non sappiamo perché succeda e non sappiamo come, ma certamente qualche cosa di poco chiaro sta dietro le continue fughe di Cesare Battisti, che si sottrare alla cattura ed alla estradizione in Italia dove lo attende una condanna a quattro ergastoli per altrettanti omicidi a scopo di rapina …. quindi per reati comuni e non motivazioni di natura politica.

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Padre Gianfranco Maria Chiti, un Beato in Cielo ….. con il Saio da Cappuccino sopra le Medaglie Militari

Nella GLORIA sugli ALTARI …..
un Combattente Indomito, Uomo Valoroso, Caritatevole  e Pio 

Messaggio postato su FB il 19.12, una settimana prima del Santo Natale, al Convento dei Cappuccini di San Crispino – Loc. dell’Arcone (in Orvieto) e a tutti  i componenti dell’ Associazione “Padre Gianfranco Maria Chiti”  

a cura di Padre Rinaldo Cordovani

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Carissimi Associati e devoti del Servo di Dio Padre Gianfranco Maria Chiti, stiamo per vivere un altro Natale e dare inizio a un Nuovo Anno e desidero far giungere a tutti un sincero augurio di Pace e di Bene.

Nei giorni 24 e 25 novembre abbiamo commemorato la scomparsa del Servo di Dio P. Gianfranco Maia Chiti. Tutto si è svolto secondo il programma inviato per la convocazione. Ancora una volta abbiamo potuto constatare quanto sia viva la memoria di P. Chiti in chi lo ha conosciuto e quanto profondo il desiderio di vedere solennemente riconosciute dalla Chiesa le sue qualità umane e spirituali messe in evidenza sia nella vita militare che religiosa.

Il nuovo anno segnerà la chiusura del Processo Diocesano di beatificazione. Il vescovo aveva fissato come data di chiusura il giorno 5 gennaio 2019, ma da più parti, in particolare dalla Associazione Granatieri di Sardegna, è stata fatta pressante richiesta di spostare tale data.
La nuova data fissata da Mons. Benedetto Tuzia per la chiusura del Processo Diocesano di Beatificazione del Servo di Dio P. Gianfranco M. Chiti è il giorno 30 marzo 2019 alle ore 16,00 nel Duomo di Orvieto, con una liturgia simile a quella di apertura.

In tempo opportuno comunicheremo informazioni più dettagliate se sarà necessario. Intanto vi trametto un pensiero di P. Chiti che ci potrà accompagnare nelle feste natalizie. Egli è sempre presente e continua a supplicare il Signore perché doni a tutti Pace e Bene.

Pace e bene! E’ un saluto, ma soprattutto un augurio, ma ancor più un progetto di vita… la pace e il bene sono opere di Dio (“ricordiamo l’alleluia natalizio… “Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà “…) La pace e il bene sono opera di Dio, ma dipendono dalla nostra volontà il realizzarle dentro di noi, farle dilatare dentro di noi e poi dilagare fuori di noi per trasmetterle a chi vive accanto a noi, al prossimo ed alla società.
Ma come si fa ad acquistare questa Pace? Vivendo con nel cuore i sentimenti di Gesù, cercando con il suo aiuto di mettere in pratica i suoi insegnamenti, di modellare la nostra vita sulla sua, di conoscerlo sempre di più, per amarlo di più, spostando il nostro pensiero spesso dalla scena terrestre a quella celeste, dal tempo presente a quello futuro, in una parola al Paradiso, ove abbiamo un Dio che ci è Padre e ci ama, un fratello Gesù che ci attende, una sorella che la misericordia di Dio sul Calvario ci ha dato come madre che intercede e prega di continuo per noi e che, abbiamo la fiducia, ci accolga un giorno in Paradiso per associarci alla beatitudine senza fine di Dio. (P. G.M. Chiti, Empoli 1986)

A tutti un S. Natale e un Nuovo Anno di Pace e Bene.

Superiore Padre Flavio Ubodi  – Presidente dell’Associazione

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NOTE A MARGINE  Padre Gianfranco Maria Chiti può rappresentare un esempio per tutti noi. Militare, Ufficiale e Combattente nell’ Esercito Italiano durante la II^ Guerra Mondiale, in obbedienza ai suoi Comandanti, partecipò alla difesa di Roma contro i Soldati Germanici, già nostri alleati prima dell’Armistizio. Scelse poi di aderire alla R.S.I., in coerenza con i principi dell’ onore, rispettando comunque, sempre e fortemente, quei sentimento di umanità e di rispetto nei confronti sia dei militari combattenti sul fronte avverso, sia degli altri avversari armati.  Al termine della dolorosa tragedia bellica ed in particolare della Guerra Civile, dopo essere stato internato nei campi di concentramento e processato, a causa la sua scelta etica, venne assolto anche per le testimonianze rese dai suoi soldati e dai suoi avversari, poi fu reintegrato nel nuovo Esercito ed elevato di grado. Dopo aver operato in una missione in Somalia per conto dell’ ONU e  aver diretto la Scuola Militare di Viterbo, il “Guerriero” scelse la via del raccoglimento e della preghiera, indossando il saio dei Cappuccini sopra le sue decorazioni di Militare. Nel 1990, ubbidendo ai suoi nuovi Padri Superiori, si dedicò alla ricostruzione del Convento di San Crispino, profanato durante la guerra, installando una tenda militare tra le rovine e, con l’aiuto dei suoi antichi commilitoni, riedificando un’oasi di pace e di accoglienza per i più poveri. Circa 10 anni dalla sua morte, avvenuta il 20 novembre del 2004, nel 2015 dal Vescovo di Orvieto è stata avviata la causa per la sua beatificazione su richiesta di tutta la gente che lo ha apprezzato in pace ed in guerra, insieme all’ Associazione Nazionale dei Granatieri di Sardegna ____________ Giuliano Marchetti

Qui di seguito si desidera riproporre 3 precedenti interventi già pubblicati sulla Consul Press e riguardanti questa leggendaria figura di Sacerdote, Soldato, Uomo.

1. > https://www.consulpress.eu/gianfranco-maria-chiti-da-servitore-della-patria-a-soldato-di-dio/

2. > https://www.consulpress.eu/il-significato-di-una-data/

3. > https://www.consulpress.eu/i-cappuccini-in-orvieto/

“Questionario su omofobia” nelle Scuole in Umbria: ispezione del Miur presso l’Ufficio Scolastico Regionale

Risultati immagini per questionario omofobia umbria

I parlamentari  Franco Zaffini  e Emanuele Prisco – entrambi di “F.d’I.”- hanno richiesto al Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti l’intervento degli Ispettori presso l’Ufficio Scolastico Regionale, in merito al questionario sui temi dell’omofobia diffuso in alcune scuole dell’Umbria. In una nota gli esponenti di FdI spiegano che “ai Dirigenti degli Istituti è stato proposto un elenco di domande che dovrebbe servire all’indagine sul bullismo omofobico promosso con il medesimo progetto, nato dalla collaborazione tra Omphalos, associazione Lgbti di riferimento per la comunità gay di Perugia, Regione, Ufficio scolastico regionale e il dipartimento Fissuf dell’Università. Ci aspettiamo che il questionario sia stato redatto da un pool altamente specializzato di pedagogisti e psicanalisti dell’adolescenza, in quanto se così non fosse, andrebbe immediatamente ritirato. Il nostro timore è che fra gli autori ci siano anche soggetti non titolati”.

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A TAVOLA CON I TEMPLARI
….. e in conferenza ad HoraFelix

Le abitudini alimentari dei Templari

Presso il Caffè Letterario HORAFELIX, meercoledì 21 novembre, organizzata dall’ ACCADEMIA TEMPLARE,  si è svolta la conferenza su “Le abitudini alimentari dei Templari” con un’ ampia relazione del Prof. Mario Giaccio. Alla conferanza, difronte ad un pubblico discretamente numeroso e notevolmente attento, ha partecipato anche il Prof. Mario Pavone e l’ Ing. Filippo Grammauta, Rettore dell’ Accademia.

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Pompeo Bettini e la poesia italiana prima della “Grande Guerra”

 La poesia italiana ante il 1915 – 1918

Il lamento dell’Italietta di Pompeo Bettini: un vero italiano e comunista

 di RAFFAELE  PANICO 

Qual era lo stato delle lettere e della poesia italiana sino alla Grande Guerra? Un lamento. La lirica civile degli italiani era per lo più un piangersi addosso, un’accorata constatazione della inferiorità italica, il rimpianto continuo alle glorie di un passato latino, romano alle spalle da secoli ormai. E terre, terre irredente e altre cedute così, per acquisire provincie più simili a quelle del Bey di Tunisi che all’Europa dei popoli civili (l’Italia dalle Alpi, si diceva, finisce a Livorno). Un appellativo che riassume tanto incisivamente l’Italia umbertina e giolittiana è “Italietta”; nome miserrimo che unisce amaramente disprezzo e massima diminuzione dell’idea di Stato. Un nome voluto dal D’Annunzio.

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