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Reati contro la Pubblica Amministrazione nel settore della Sanità

Roma, 15 febbraio 2021 Nella mattinata odierna, i militari del Nas Carabinieri di Roma – coadiuvati da quelli del locale Comando Provinciale – hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione della misura interdittiva della Sospensione dal Pubblico Servizio, per la durata di mesi 6, nei confronti di 2 persone e a nr. 33 decreti di perquisizione personale, locale e sequestro disposti dall’Autorità Giudiziaria di Roma. I provvedimenti scaturiscono da un’attività info-investigativa condotta dal Nas di Roma nell’ambito del contrasto dei reati contro la Pubblica Amministrazione nel settore della Sanità. L’indagine ha consentito di individuare variegate condotte delittuose (corruttive, falsità ideologiche e materiali, truffa aggravata ai danni dello Stato) da parte di funzionari e dipendenti operanti all’interno di un Dipartimento di Medicina Legale della ASL romana.

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Ode a Mario Draghi

Ode a Mario Draghi 
Quando la classe non è acqua

 

Come un sasso lanciato in un pantano, 
il povero governo italiano 
viene squassato da un colpo di mano.

La fragile maggioranza si assottiglia 
per una iattura che le carte spariglia, 
la situazione politica è un circo equestre

e siccome non c’è due senza tre, 
i grillo-piddini, dopo il Conte bis, 
sperano fortemente in un tris.

Invano il presidente del Parlamento 
ha lavorato per il cambiamento, 
senza trovare nessuna soluzione  
per sanare la grave situazione.

Il presidente della Repubblica Mattarella 
a questo punto ha messo sulla sella 
un noto personaggio non plus ultra, 
per dare vita a un governo extra 
formato da veri competenti, 
non come i ministri precedenti.

Tutti sono rimasti incantati 
da mister Mario Draghi che,
con la sua forte personalità, 
ha conquistato dei partiti l’unità.

La visita del Comandante Generale dell’Arma Teo Luzi al Comando Interregionale “Podgora”

ROMA – Questa mattina, il Generale di Corpo d’Armata Teo Luzi, dallo scorso 15 gennaio Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, si è recato in visita presso la sede del Comando Interregionale “Podgora”, unità di vertice da cui dipendono le Legioni Lazio, Marche, Sardegna, Toscana e Umbria.

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Un post-it per il Prof. Mario Draghi …ma non solo per Lui !

BEPPE  GRILLO  ….ovvero “L’ELEVATO
ed il “Ministero della Transizione Ecologica” (*1)

Ieri 1o Febbraio, nella“Giornata del Ricordo e della Memoria”, più volte le varie Emittenti di Stato e numerose altre hanno mandato in onda Beppe Grillo mentre replicava il suo Teatrino, (presunto o reale) circa la conversazione intercorsa con il Prof. Mario Draghi, apprezzando gioiosamente lo stesso Grillo di essere stato definito “L’Elevato” dal futuro Presidente del Consiglio dei Ministri. 

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Ricordiamo Bernando Schiavuzzi che come Arturo Bianchini studiava la malaria

Almanacco del 10 febbraio. Studiosi illustri dell’epidemie e delle emergenze sanitarie

Raffaele Panico

Arturo Bianchini, nato a Terracina, è conosciuto come studioso della malaria nell’Agro pontino; a lui sono state dedicate molte scuole ed istituti scolastici in provincia di Latina. Sul Bianchini si può trovare molto nell’Archivio di Stato di Latina, nelle Biblioteche pontine, e anche in “La Storia della pianura pontina…” dove si riportano i suoi studi sulla malaria e spopolamento del territorio pontino.  Nell’attuale temperie e ricerca sulle epidemie nella storia, non ci si può non imbattere negli studi sul campo dei ricercatori del passato a noi prossimo. Ed è avvenuto per accostamento su voci e questi argomenti e temi ritrovare nella penisola istriana, geograficamente penisola della stessa penisola italiana, Bernardo Schiavuzzi, che era nato a Pirano, in Istria, l’11 Marzo 1849. Nato da una antica famiglia d’origine dalmata di Sebenico poi stabilitasi a Pirano nel sec. XIII.

Interessante la biografia di Schiavuzzi. Compie le scuole elementari a Pirano, frequenta il Ginnasio a Capodistria e infine si laurea in Medicina a Graz nel 1874. Dopo aver lì esercitato medicina da Graz torna in patria come medico di base a Pirano fino al 1883, poi a Monfalcone fino al 1885 e infine a Pola fino al 1887. Nel 1878 è medico riservista durante la campagna militare in Bosnia-Erzegovina.

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Le Frittole di Carnevale storia delle frittelle veneziane

di CATERINA VIANELLO via disspaore.com
Personificazione stessa del Carnevale, cibo di strada secolare, comfort food spugnoso e zuccherato nelle rigide giornate invernali, traghettatrice fritta dai lievitati natalizi a quelli pasquali, la frittella veneziana non è classificabile come un banale “dolce tipico” ma assurge a modo di essere e di vivere la città, classificatore di personalità e rivelatore di caratteri, ben oltre i gusti gastronomici e le preferenze individuali. A tracciarne la storia, l’errore più grande che si possa commettere è quello di liquidarla semplicemente come appartenente alla grande categoria dei “cibi fritti”, che dai Romani in poi attraversano secoli e tradizioni regionali declinati in decine di varianti.

Per arrivare alla sfera dolce lievitata e piena, arricchita da pinoli e uvetta di oggi, infatti, la strada inizia sì in epoca romana, ma trova subito una sua identità unica. Ecco quindi la storia della fritola veneziana, per affrontare in modo scientifico il Carnevale.

Conosciuto più per la sua “delenda Cartago” e il suo ruolo politico che per le sue competenze in ambito gastronomico, Marco Porcio Catone è probabilmente il primo a redigere una ricetta di frittelle. Lo fa nel suo “Liber de Agricoltura”, dove parla di “Globulos sic facto” (“I globi si fanno così”): seppur diversa da quella odierna, contiene in sé i prodromi di quella che verrà. “Per fare i globi – spiega Catone – mescola insieme cacio e alica in quantità uguali; poi fa i globi della grossezza che vuoi: Tuffali nel grasso bollente in una padella di rame. Cuocili uno o due per volta e rigirali spesso con due palette; quando sono cotti, toglili, spalmali di miele, spolverali di [semi di] papavero e servili così.”.

A condurre progressivamente i globi verso una versione più simile a quella odierna gioca un ruolo fondamentale il mondo arabo: nella seconda metà dell’XI secolo vive infatti a Baghdadun personaggio interessante, Jazla, cristiano convertito all’Islam. Tra i diversi trattati di cui è autore, uno – mastodontico – intitolato più o meno “Cammino della spiegazione di tutto ciò che l’uomo utilizza” contiene due ricette, la Zelabia e la Zelabia alia (“un’altra zelabia”).

 

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