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18 Giugno. La Festa dei Bersaglieri

IL DECALOGO DI ALESSANDRO LA MARMORA
E I MOTTI DEI REGGIMENTI BERSAGLIERI

Le celebrazioni al Museo Storico dei Bersaglieri a Porta Pia, occasionate dalla Festa dei Bersaglieri il 18 Giugno, quest’anno non avranno luogo, a causa della pandemia per il coronavirus. Tutte le iniziative sono state rinviate al 2021.

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La Fondazione dei Bersaglieri

CONOSCERE LA STORIA DI PORTA PIA
ATTRAVERSO IL MONUMENTO AL BERSAGLIERE

Il 18 Giugno ricorre la Festa dei Bersaglieri, giorno della Fondazione del Corpo Militare. Tutti gli anni il loro entusiasmo si è fatto sentire con la Fanfara dei Bersaglieri, al centro dell’evento, che trovava la sua degna cornice nel prestigioso spazio rinascimentale di Porta Pia. Quest’anno a causa della Pandemia legata al coronavirus, tutte le manifestazioni sono state sospese e rinviate al 2021. Molti concerti della Fanfara si potranno comunque seguire nel Virtuale.

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GIORNOXGIORNO 15 Giugno 2020 Santa Germana

XV Giugno

Alberto Sordi 100 ANNI

Era nato a Roma il 15 giugno del 1920, ci ha lasciato il 24 febbraio del 2003, ed è stata una grande perdita per noi romani, ma anche per tutti gli italiani, era uno di noi che in tanti anni era stato un marchese, un popolano, un pizzardone, un tassinaro, un ufficiale nello sbandamento dell’8 settembre, un fante, non un disertore, nella grande guerra.

In questa situazione di coronavirus ci sarebbe stata utile la sua competenza di medico della mutua e soprattutto di prof. dott. Guido Tersilli primario della clinica Villa Celeste convenzionata con le mutue, avrebbe affrontato il virus senza paura:  … Covid- 19,  m’hai provocato e io te distruggo. Io me te magno 

sull’Espresso del 13 marzo Enzo Biagi lo volle ricordare così

Se ne è andato Alberto Sordi: era da tempo ammalato e lo curava una sorella.

Non aveva voluto sposarsi: «Non mi va», diceva, «l’idea di introdurre una estranea in casa».

Dalle inchieste risultava, come una cucina, il più amato dalla gente, il più caro al nostro popolo, non rappresentava soltanto un colorito e buffo personaggio di Trastevere, con la saggezza popolana, ma un italiano medio, comune, con le manie e le fobie, il coraggio e le piccole viltà.

Ha portato sullo schermo il pataccaro, che è una categoria della vita e della nostra società, sbruffone, sfrontato, indifferente, impegnatissimo sempre a rendersi simpatico a chi considera un possibile superiore e padrone.

Spiegava la sua arte: «A me è capitato di incontrare i personaggi che ho portato sullo schermo. Io li ho visti così. Ma insomma, più o meno, sono italiani».

La sua fine ha suscitato un vero dolore: era uno di casa. Albertone, parente di tutti.

 

GIORNOXGIORNO 13 Giugno 2020: Sant’Antonio da Padova

XIII GIUGNO

Casino del Bel Respiro: la storia

Il Casino del Bel Respiro, detto anche dell’Algardi dal nome dell’architetto-scultore bolognese che ha curato la realizzazione, fu voluto dal Pontefice Innocenzo X (Giovanni Battista Pamphilj), che lo fece edificare a partire dal 1644 nel parco di Villa Pamphilj.

Fu realizzato lungo la via Aurelia Antica a fianco alle arcate dell’acquedotto e nacque come fastosa residenza nobiliare di campagna dei principi Pamphilj. I giardini, realizzati nel 600, mantengono attualmente lo stesso disegno risalente al 700 quando il giardino fu ridisegnato a contorni curvi, secondo il gusto francese. Le facciate del Casino sono riccamente decorate da rilievi, fregi e statue.

La planimetria della villa è di ispirazione palladiana: il salone centrale ha doppia altezza ed è decorato, entro le nicchie, da quattro sculture risalenti al XVII secolo e da alcuni sovra-porte dipinti da Paolo Anesi. Le due sale laterali hanno semplici decorazioni in stucco sulle volte, mentre la sala, con vista sul giardino segreto, riporta sulla volta un pregevole affresco riquadrato da modanature architettoniche.

Al piano inferiore si trovano un vestibolo e una sala rotonda, con magnifici stucchi sulla volta e sculture classiche alle pareti che si apre su 2 importanti gallerie: quella dei costumi romani decorata nella volta con raffinati stucchi e quella di Ercole.

Attraverso il vestibolo, si accede al giardino segreto, decorato da siepi sempreverdi che, ricordano nella forma i simboli araldici dei Pamphilj (la colomba e il giglio), al centro del giardino, vi è la fontana di Venere e sui lati più corti le 2 peschiere, dentro una delle quali è insolitamente presente un esemplare di cipresso calvo.

Nel 1849 la villa fu teatro di cruenti scontri per la difesa della Repubblica Romana, tra le truppe Francesi e quelle Garibaldine. La villa, passata ai Doria, venne poi acquistata dal Comune di Roma e destinata per la gran parte, tranne il Casino del Bel Respiro, al parco pubblico più grande della Città.

Il Casino dell’Algardi, attualmente in uso alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, è sede di rappresentanza durante le visite di Capi di Stati e di Governo. 

dal sito del Governo Italiano – Presidenza del Consiglio dei Ministri

Il colombario venne scoperto nel 1984 durante lavori di ristrutturazione.

Immagine dell’autore

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P.S. – Ricorrendo oggi la Festa di Sant’Antonio da Padova, la Redazione della Consul Press invia doverosamente i più Fiammeggianti Auguri al proprio Direttore ANTONIO PARISI !  

Un Saggio di Storia Militare

UNA NUOVA PROSPETTIVA
SULLA SECONDA GUERRA MONDIALE

Per l’80° Anniversario dell’entrata dell’Italia nella Seconda Guerra Mondiale è stato pubblicato un libro dal titolo “Potevamo vincere! Se solo l’avessimo voluto”, scritto da Gianfranco Giulivi, edito dalla Casa Editrice BookSprint nel Febbraio 2020.

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Trieste e Napoli due città “medaglia d’Oro” e la Storia Patria

Perché affiliare Napoli e Trieste?

Raffaele Panico

Il comune di Trieste oggi celebra il 12 giugno la “Giornata di liberazione della città dall’occupazione jugoslava”. Con una delibera, proposta dal sindaco Roberto Dipiazza, la celebrazione era stata approvata dalla giunta comunale il 26 maggio scorso.
A Trieste si sono aggiunte anche le municipalità di Monfalcone e Gorizia che, a partire da quest’anno, annoverano tra le festività cittadine anche il 12 giugno, quando le truppe partigiane di Tito lasciarono la città dopo 40 giorni di terrore.
Alla Città di Trieste era stata conferita la Medaglia d’Oro al Valor Militare con motivazione significata in questo testuale passaggio istituzionale: “…Sottoposta a durissima occupazione straniera subiva con fierezza il martirio delle stragi e delle foibe non rinunciando a manifestare attivamente il suo attaccamento alla Patria…”. 

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