TEMPLARI e ROSACROCE – L’ORDINE di ORIENTE è il nuovo saggio di DOMIZIO CIPRIANI, Gran Priore Magistrale dell’Ordre des Templiers de Jerusalem del Principato di Monaco
Questo Testo-Rivelazione, edito da BastogiLibri, mette in luce la vera storia dei Templari e dei Rosacroce dal 1317 fino ai nostri giorni, seguendo gli insegnamenti di Roger Caro e Pierre Phoebus,
L’Europa, pochi giorni fa, come riporta Reuters ha firmato un nuovo accordo con il Bangladesh per tutelare i lavoratori in loco. L’intesa riguarda i marchi che acquistano capi provenienti dal Bangladesh e sancisce il passaggio di responsabilità a un nuovo ente chiamato Readymade Sustainability Council (Rsc) che sostituisce il precedente del 2013, l’Accord on Fire and Building Safety in Bangladesh dopo tragedia del Rana Plaza.
Sabato 7 settembre a VITERBO,
l’inaugurazione del MUSEO STORICO dei CAVALIERI TEMPLARI
Questo articolo è stato pubblicato su “La Città – Quotidiano di Viterbo e Provincia”, diretto da Mauro Galeotti e segnalato alla nostra Redazione da Padre Rinaldo Cordovani. (*1) Poiché la Consul Press ha un notevole interesse su tali tematiche, si è ritenuto opportuno riportare il testo per i nostri Amici Cavalieri ...e non solo, citando dovutamente “la Fonte” auspicando che vadano a visitare tale Museo in questa Città che vanta una bellissima architettura medioevale.
Preparazione: mescolare burro e farina e unire il formaggio e le spezie mescolando il tutto con l’aggiunta del tuorlo si formano i bocconcini, aiutandosi con due cucchiaini.
Immergere i bocconcini nell’albume e poi nei semi in modo che siano coperti uniformemente.
Disporre i bocconcini sulla carta da forno, che dovrà essere preriscaldato a circa 190 gradi.
Cuocerli per circa quindici minuti e servire con salsa di mirtilli o lamponi.
AL SEMAFORO “INCANTATO” …. IL SOGNO d’una NOTTE di MEZZ’ ESTATE
Mi ricollego all’ Atto Primo pubblicato da Alessandro Ricci – ieri mattina nella sezione “Attualità” – per ipotizzare una possibile soluzione decisamente fuori dal coro, antitetica ai canoni del politicamente corretto e del buonismo imperante, nonché fortemente avversa ai sacri, santi e venerandi principi della democrazia parlamentare.
La presenza italiana in Tunisia, intervista a Craxi – parte I
Raffaele Panico
Dalla rocca strategica di Takrouna, Bettino Craxi racconta dal suo esilio in Tunisia pagine di storia antica e recente sulla presenza italiana in Tunisia, in una intervista rilasciata a Marco Dolcetta. Siamo nel 1998, a Roma si editava un’edizione de L’Avanti! In redazione quotidianamente giungevano fax, i “Fax dall’esilio”, a firma di Edmond Dantes. Ed altri con citazioni de l’Avanti degli anni Dieci del Novecento. Spesso occorreva a me stesso chiamare ad Hammamet– “Presidente dica alla segretaria di inviare di nuovo la pagina capovolta, non si leggono le ultime righe in basso”, la posta elettronica da lì a pochi mesi avrebbe ovviato tale inconveniente. Mio compito, in quanto allora segretario di redazione, esperienza molto formativa, conclusa poi tra 2000 e il 2002 con riconosciute mansioni superiori, dato che era una Cooperativa Editoriale.
Proprio lo stesso anno il 1998 giunse per posta una pubblicazione su Garibaldi a Tunisi con dedica al segretario e al caporedattore e ad altri, ma non tutti pur avendo “sposato” il mestiere di giornalista avevano e hanno mantenuto inalterata progettualità, aggiornamento ai tempi, integra la stoffa della storia intesa come maestra della vita e tenuta in riservata “Amante”, ovvero un dopolavoro, il lavoro e la ragione – prima ossia il giornalismo – intercalato dalle avventure di passioni e d’amore – per la storia, la grande Storia.