Il Buono e il Cattivo governo in Italia e in Europa
Dallo Stato politico-sociale al mercato globale i bisogni reali dei popoli e delle persone
Raffaele Panico
L’arena nel corso degli anni Novanta del secolo scorso si è allargata. Arena in quanto la tanto magnificata globalizzazione ha fatto riemergere logiche più simili alla decadenza dell’impero romano d’Occidente: tratta di essere umani, salari da poche manciate di euro, insicurezza, il ritorno di malattie infezioni già debellate, massiccia immissione di sostanze stupefacenti. Problemi igienico-sanitari, le scuole fatiscenti… Basta anche vedere i marciapiedi di Roma, i rifiuti sotto il sole d’estate, anche in strade di riferimento turistico e nelle periferie, la prostituzione di ogni genere. Durante il regno d’Italia si citava per la saggezza quotidiana, la pratica della casalinga di Voghera “la pratica rompe la grammatica” si diceva, per sostenere il buon senso e di riflesso il Buon Governo. Troviamo nella storia degli italiani i famosi dipinti medioevali l‘Allegoria ed Effetti del Buono e del Cattivo Governo, sono affreschi di Ambrogio Lorenzetti, conservati nel Palazzo Pubblico di Siena, databile tra il 1337-1340.