“Un futuro conosciuto in anticipo è un controsenso” scrisse Jacopo Burckhardt. Il problema però si fa esplicito nel corso del Novecento. Il mito delle “magnifiche sorti e progressive” dell’Ottocento conduce a sperimentazioni continue applicate con procedure su scala industriale, e globale, sulla vita di intere popolazioni e generazioni di uomini attraverso gli Stati nazione del tempo. Promesse di maggior benessere e rappresentanza politica, di partecipazione sociale, e si manteneva l’equilibrio del potere con la “pace armata”. È il tempo definito da Karl Polany de “La grande trasformazione” (Einaudi Torino, 1974), temperie che vede un’attenzione per il mantenimento della pace dopo il Congresso di Vienna del 1815 attraverso varie fasi. Sono stati tre i periodi dell’esercizio e del controllo dell’equilibrio del potere. Primo: è con la diplomazia che si localizzano i conflitti in regioni limitrofe e in periodi temporali ristretti, senza devastazioni totali e perdite ingenti. Polany la chiama La pace dei cento anni 1815-1914 perché, nonostante tutto, malgrado tutte le prove di forza militari, il meccanismo generale delle relazioni internazionali funzionava in modo da localizzarle, le guerre, e in generale esse erano brevi, e in un certo modo, umanizzate, nel senso che non colpivano i civili e la fibra, ossia le strutture industriali economiche delle nazioni.
SENZA ALCUN RISPETTO DOVUTO ….. né verso CESARE, né verso DIO
IL PD, tramite il suo attuale leader Nicola Zingaretti (fratello del commissario Montalbano) e l’ausilio di tutti i graduati e/o truppe scelte, è fortemente impegnato a promuovere sia campagne mediatiche, sia sommosse parlamentari ed istituzionali, nonché iniziative giudiziarie contro la Lega e Matteo Salvini, per una presunta trattativa petrolifera, finalizzata ad ottenere eventuali finanziamenti o provvigioni da parte della Federazione Russa, presieduta da Vlaimir Putin.
Miaugurochemoltiabbiano letto, specie se uominipoliticie/odigoverno, inprimisgli attuali, l’articolouscitosul supplemento settimanale “L’Economia”del“Corriere dellaSera”, dell’ 8 luglio, titolato “Renditeamare. Pensioniinadeguate” di AntoniettaMundoed AlbertoBrambilla. Tale articolo si riferiva all’esproprio effettuato dal Governo, esecutore materialel’INPS, sulle pensioni medie ditanti funzionari, professionisti, dirigenti, con unaperdita incredibilein terminimonetari, per cui chi parla di “pensioni d’oro”, o ignoratotalmenteil problema, o èvolutamentedisinformato, o, ancora peggioèuna squallido demagogo (guaiai ricchi !) oè in malafede.
UNA CRISI CHE E’ UNA OPERAZIONE MONTATA AD ARTE Prolusione di Aleksej Puskov * al Centro Russo di Scienza e Cultura
Raffaele Panico
La serata presso il Centro Russo di Scienza e Cultura il 3 luglio ha visto la relazione di Aleksej Puskov, senatore della Duma e presidente di una importante commissione della Federazione russa, affermato giornalista da oltre 21 anni, considerato il numero uno, il migliore nel panorama della professione che, anche in Russia, è in divenire e si trasforma con i nuovi media della comunicazione. “Una buona penna” – per evocare il senso profondo del mestiere del giornalista – deve essere diretta ad una dimensione storica, geopolitica, non seguire effetti emotivi e contingenze del momento. Fare analisi e previsioni. Puskov in questo solco è stato ed è prezioso per senso diplomatico, perché vive, ascolta, segue il senso del tempo storico.
Domenica 20 Aprile, per la Pasqua di Resurrezione, nel corrente A.D. MMXXV, si verifica una insolita e rara coincidenza tra i Riti della Religione Cattolica e della Religione Ortodossa, simbolicamente e cristianamente affratellati, come forse auspicherebbe la maggior parte dei loro propri Fedeli.
Così come sarebbe auspicabile raggiungere una Giusta Pace sia in Europa, sia nel Medio Oriente, sia in ogni luogo della Terra.
Ed auspicando a Coloro che leggono questa Testata (…ma anche a tutte le “Persone di Buona Volontà”) di poter trascorrere religiosamente e serenamente questi giorni festivi (…ed anche quelli seguenti) a Noi piace notare altresì sottolineare come il Giorno della Resurrezione, in questo D. A., preceda il 21 Aprile in cui si celebra il Natale di Roma!