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LA PACE PERPETUA E’ ANCORA UTOPIA

UN PENSIERO POLITICO SOSTENIBILE E FUTURIBILE

Raffaele Panico

Un futuro conosciuto in anticipo è un controsenso” scrisse Jacopo Burckhardt. Il problema però si fa esplicito nel corso del Novecento. Il mito delle “magnifiche sorti e progressive” dell’Ottocento conduce a sperimentazioni continue applicate con procedure su scala industriale, e globale, sulla vita di intere popolazioni e generazioni di uomini attraverso gli Stati nazione del tempo. Promesse di maggior benessere e rappresentanza politica, di partecipazione sociale, e si manteneva l’equilibrio del potere con la “pace armata”. È il tempo definito da Karl Polany de “La grande trasformazione” (Einaudi Torino, 1974), temperie che vede un’attenzione per il mantenimento della pace dopo il Congresso di Vienna del 1815 attraverso varie fasi. Sono stati tre i periodi dell’esercizio e del controllo dell’equilibrio del potere. Primo: è con la diplomazia che si localizzano i conflitti in regioni limitrofe e in periodi temporali ristretti, senza devastazioni totali e perdite ingenti. Polany la chiama La pace dei cento anni 1815-1914 perché, nonostante tutto, malgrado tutte le prove di forza militari, il meccanismo generale delle relazioni internazionali funzionava in modo da localizzarle, le guerre, e in generale esse erano brevi, e in un certo modo, umanizzate, nel senso che non colpivano i civili e la fibra, ossia le strutture industriali economiche delle nazioni.

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Finanziamenti e Tradimenti dal 1945 ad oggi … tra Guerre Fredde e Guerre Finanziarie

SENZA ALCUN RISPETTO DOVUTO
….. né verso  CESARE, né verso  DIO 

IL PD, tramite il suo attuale leader Nicola Zingaretti (fratello del commissario Montalbano) e l’ausilio di tutti i graduati e/o truppe scelte, è fortemente impegnato a promuovere sia campagne mediatiche, sia sommosse parlamentari ed istituzionali, nonché iniziative giudiziarie contro la Lega e Matteo Salvini, per una presunta trattativa petrolifera, finalizzata ad ottenere eventuali finanziamenti o provvigioni da parte della Federazione Russa, presieduta da Vlaimir Putin.

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Le pensioni di piombo

Mi  auguro  che  molti  abbiano letto, specie se uomini  politici  e/o  di  governo, in  primis  gli attuali, l’articolo  uscito  sul supplemento settimanale “L’Economia”del  “Corriere della  Sera”, dell’ 8 luglio, titolato “Rendite  amare. Pensioni  inadeguate” di Antonietta  Mundo ed Alberto Brambilla. Tale articolo si riferiva all’esproprio effettuato dal Governo, esecutore materiale  l’INPS, sulle pensioni medie di  tanti funzionari, professionisti, dirigenti, con una perdita incredibile in termini monetari, per cui chi parla di “pensioni d’oro”, o ignora  totalmente  il problema, o è  volutamente  disinformato, o, ancora peggio  è  una squallido demagogo (guai  ai ricchi !) o  è in malafede. 

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“Russia ed Europa: tensione senza ragione” … la Lectio Magistralis di Aleksej Puskov

UNA CRISI CHE E’ UNA OPERAZIONE MONTATA AD ARTE  
Prolusione di Aleksej Puskov * al Centro Russo di Scienza e Cultura

Raffaele Panico

La serata presso il Centro Russo di Scienza e Cultura il 3 luglio ha visto la relazione di Aleksej Puskov, senatore della Duma e presidente di una importante commissione della Federazione russa, affermato giornalista da oltre 21 anni, considerato il numero uno, il migliore nel panorama della professione che, anche in Russia, è in divenire e si trasforma con i nuovi media della comunicazione. “Una buona penna” – per evocare il senso profondo del mestiere del giornalista – deve essere diretta ad una dimensione storica, geopolitica, non seguire effetti emotivi e contingenze del momento. Fare analisi e previsioni. Puskov in questo solco è stato ed è prezioso per senso diplomatico, perché vive, ascolta, segue il senso del tempo storico.

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Ricetta del mese di Luglio: sorbetto al the verde

                         

Bollire l’acqua con lo zucchero e porre in infusione il the e la stecca di vaniglia, incisa nel senso della lunghezza, per circa 5 minuti.

Filtrare e porre in congelatore per qualche ora, mescolando di tanto in tanto.

In alternativa far raffreddare un unico blocco ben duro e tritarlo in un robot nel momento di utilizzo.

Lavare e asciugare i lamponi, condirli con zucchero di canna.

Distribuire in quattro coppe ben fredde, coprire con i lamponi e servire ben fredde.

 

 

Mezzo litro di acqua

150 gr di zucchero semolato

2 bustine di the verde

Una stecca di vaniglia

40 gr di zucchero di canna

2 cestini di lamponi

 

 

om   Enrico Paniccia