In primis fu Luigi Di Maio,che destò meraviglia e qualche imbarazzo parlando del “vairus” che minacciava il mondo e anche l’Italia. Aveva osato trasformare perfino un termine latino come virus, veleno, in una parola pronunciata all’inglese, anzi all’americana. Ma dal suo punto di vista, come capo della Farnesina, aveva ragione lui: all’estero in tanti dicono “vairus”. E nella diplomazia internazionale, sempre più spesso si tende ad americanizzare perfino il latino. Come media, da molti pronunciato “midia”, anche dai giornalisti italiani.
Il coronavirus è molto tenace,
ogni mezzo si è rivelato inefficace.
Dopo aver avuto un atteggiamento leggero,
il governo passa a un provvedimento barricadero.
Per fermare del virus l’avanzata
viene data una grossa accelerata.
Tutta l’Italia diventa una zona rossa
dove non ci si può muovere in massa.
Se vuoi in macchina viaggiare,
il tuo spostamento devi ben motivare.
Ti è permesso di andare a lavorare,
ma prenditi le ferie e lascia stare!
Vuoi andare al ristorante
per consumare una pizza fragrante?
Il decreto del governo
ti fa uscire solo di giorno.
Ti vuoi rilassare con la partita?
Forse è meglio una bella dormita.
Anche la scuola, i musei e l’arte
sono stati messi da parte.
Insomma il paese più bello del mondo
sta andando letteralmente a fondo.
Quale la causa di questa tragedia nazionale
che ci ha esposto al ludibrio globale?
L’inconsistenza di una classe politica
che procede come fosse una paralitica.
La grande ed estesa Cina
è messa in ginocchio da una gocciolina
di saliva emessa dai malati
che sono stati contagiati
da un virus sconosciuto agli scienziati.
Il gigante asiatico dai piedi di argilla,
a causa del terribile virus, adesso vacilla;
le megalopoli sono in uno stato di quarantena
che impedisce alla gente, come una catena,
di muoversi e di fare affari
che generano un fiume di denari.
L’Italia, grande paese occidentale,
in questi giorni sta combattendo il pericoloso male;
il virus arriva veloce dall’Oriente
e purtroppo, per fermarlo, non c’è niente.
I paesi del Nord sono cinti da un cordone sanitario,
rivelatosi unico strumento obbligatorio
per fermare la grave infezione
che si estende come una maledizione.
Tutto è sbarrato e chiuso,
c’è pure chi si è autorecluso
nel timore di diffondere il virus,
diventato oramai il focus
di tutta la televisione,
senza nessuna eccezione,
dove esperti e fior di professori
illustrano del virus, senza errori,
caratteristiche e ciclo vitale
che ha un esito così brutale.
Gli sforzi della macchina organizzativa
daranno presto una risposta positiva
e l’Italia vincerà, alla grande, la battaglia
contro questa malattia canaglia.
GIGGINO NON E’ PIU’ IL “CAPO POLITCO“ DELLA LOCATION A 5 STELLE
Nell’attesa del messaggio all’ Urbi et Orbi da parte di Beppe Grillo e della “Casaleggio & Associati”, mentre Giuseppi Conte è perplesso ed Alessandro Di Battista sta pensando o cogitando …. a noi viene solo da sorridere ….o forse anche da sogghignare.
# DICEMBRE: pensieri finali del 2019
# GENNAIO: pensieri iniziali del 2020
Ci sono pervenute in Redazione queste due riflessioni da parte di Domenico Giglio, riguardanti la fine del vecchio anno e l’inizio di quello nuovo, che pubblichiamo ben volentieri. L’ Ing. Domenico Giglio è un Socio “Storico” del Lions Club Roma Aurelium fin dal 1977, ove ha più volte ricoperto la carica di Presidente del Club e di Officer Distrettuale (*1), nonché il Presidente del Circolo Culturale-PoliticoRex, a cui si ispira il blog”Monarchici in Rete”.