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Gli anni della Lira: simbolo di Sovranità e d’Identità Nazionale

LA STORIA D’ITALIA attraverso la MONETA

Una mostra dal titolo “Gli anni della Lira” è in corso al “Museo Centrale del Risorgimento – Complesso del Vittoriano”, fino al 10 Giugno 2018, promossa da Editalia in collaborazione con l’Istituto Centrale per la Storia del Risorgimento Italiano, il Museo Nazionale Romano, il Museo della Zecca e la Banca d’Italia. La mostra articolata in otto sezioni ripercorre la storia della Lira dal Periodo Napoleonico al 2002, attraverso l’esposizione di pezzi rari e noti e una serie di filmati e documenti, che offrono la possibilità di contestualizzare e di ricostruire il Processo di Unificazione Italiano.

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17 Marzo 1861 “Giornata Nazionale dell’Unità, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera”

DANTE  DOCET

Il 17 Marzo del 1861 è una data fondamentale per gli Italiani, è il giorno della Proclamazione del Regno d’Italia Dal 2012 è stata indicata come la

GIORNATA NAZIONALE dell’UNITÀ, 
della COSTITUZIONE, dell’INNO e della BANDIERA, 

concetti chiave e fondativi per la Storia d’Italia.

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S.P.Q.R. – Finis Romae… tra Metro e Suk, tra Caos e Caritas Vaticana

Oramai Roma è solo una grande “Casbah” 

Scene di panico oggi sulla Linea B della Metropolitana di Roma. Sono le ore 17:50 quando l’uomo ripreso nel video, con fare minaccioso, si avvicina ad una rom minorenne che aveva già aggredito verbalmente all’interno della vettura.

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A Marzo, al “Derby Piano-Bar”

     “DERBY”

                   RISTORANTE PIANO BAR – DISCO CLUB                                 

        Roma – Via Collina, 38-40-42-44-46

        Tel. 064825732 / Cell. 3386521897

 www.ristorantederby.com – email: informazioni@ristorantederby.com

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“Noi con L’Italia” – intervista all’Arch. Paolo Pecorari

CONSUL PRESS intervista l’Arch. PAOLO PECORARI, candidato alla Regione Lazio

 Come riorganizzare una Nuova “ARCHITETTURA”
Ambientale – Sociale – Umana del NOSTRO PAESE

Paolo Pecorari, classe 1965, nato a Mantova ove risiede anagraficamente pur vivendo prevalentemente in Roma, è coniugato ed è padre di due figli, rispettivamente studentessa universitaria Chiara e studente liceale Francesco. Laureatosi nel 1994  in Architettura presso il Politecnico di Milano, ha subito iniziato a collaborare con importanti Studi di Architettura e Società di Costruzioni, tra cui lo Studio Internazionale di Architettura del Paesaggio Novello Giardini Italiani di Montichiari (BS) e le Società di Costruzioni del Gruppo Mezzaroma, di Roma.Fin dal 1997 è iscritto all’Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Mantova.

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Celebrazione della Repubblica Romana del 1849

Itinerario Garibaldino sul Gianicolo

In occasione della Proclamazione della Repubblica Romana del 1849 si è svolta sul Gianicolo sabato 9 Febbraio scorso la Celebrazione di questo memorabile evento storico, alla presenza delle Rappresentanze Istituzionali, delle Associazioni d’Arma, di numerosi studenti e cittadini.

“Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre,
non la tua conversione, ma quella dote
che da te prese il primo ricco patre!”

(Dante, Inf. XIX, 115-117)

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Magnum Photos all’Ara Pacis

I 70 anni della Magnum Photos
in mostra al Museo dell’ARA PACIS

Dal 7 febbraio al 3 giugno 2018 le celebri immagini e gli storici reportage della più grande agenzia fotogiornalistica internazionale

Roma, 6 febbraio 2018 – Arriva a Roma, nella sua prima tappa europea e unica italiana, la mostra Magnum Manifesto, che sarà ospitata dal Museo dell’Ara Pacis dal 7 febbraio al 3 giugno 2018. L’esposizione, promossa da Roma CapitaleAssessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, proposta da Contrasto e Magnum Photos 70 e organizzata in collaborazione con Zètema Progetto Cultura, ha cominciato il suo tour globale nel giugno 2017 all’International Center for Photography di New York.

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Nikolajewka: la battaglia sulla via del ritorno

Un omaggio sentito ai Nostri Caduti

Una ricorrenza con un’infiorescenza di sentimenti differenti, che spesso appaiono perduti dietro gli affanni voluti da tristi governi: la commemorazione, il 28 gennaio (il diciottesimo anno) dei Caduti di Nikolajewka, sulla via Cassia, nella piazza ai Caduti sul Fronte Russo. Un fluido invisibile di Fratellanza Militare scivola sui presenti nel nome Patria, esalta l’onore e la sofferenza per i parenti caduti nell’eroismo di un inverno ingrato, l’inverno russo, tremendo e struggente.

È un canto, questa giornata, per i fiori dell’umanità che dormono sotto la neve e si spera possano al più presto risvegliarsi: il coraggio, l’onestà, il merito, l’amore anche familiare, il patriottismo. Mani, che stringono strumenti, bandiere, altre mani ansiose di stringersi nell’arpeggio fresco ed azzurro della terra italiana.

Passano divise, passano insegne ed onorificenze, trascorrono lenti o in carica uomini e corpi militari: Artiglieria, Alpini, Marina, Paracadutisti, Carabinieri, Bersaglieri, uniti a Croce Rossa, la Polizia di Roma Capitale con il Gonfalone, fra mantelli, chepì e scintillio di gradi.

Manca materialmente, ma “penna nera” Silvano Leonardi incarna l’indomito esercito che è morto lontano perché l’Italia fosse libera e grande: è andato avanti lo scorso anno ma ognuno lo vede, presso l’altare , nel proprio cuore che conosce il dovere, costi ciò che costi. A lui va la luce di questo giorno, il pensiero ammirato diffuso da voci e strumenti della fanfara dei Bersaglieri, la presenza commossa delle Istituzioni. A sigillare il senso di pace e l’augurio che non possano più esserci conflitti sono, fra i militari italiani, due addetti della Difesa dell’Ambasciata di Russia, un Ufficiale dell’Aviazione ed un Capitano di Fregata, che hanno aggiunto al commento del Generale Flumeri e del Tenente d’Artiglieria Sandro Bari la voce di uno Stato che ha dovuto, come il nostro, obbedire, ma conferma nella fede ai valori la meravigliosa e possibile fraternità di due grandi popoli.

Due parole da amico, con quel lieve accento slavo e la correttezza, questa volta non formale, da diplomatico. Nikolajewka è storia e dolorosa, ma questo gesto ha aperto un varco verso un sereno futuro da uomini liberi.

Marilù Giannone

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AltaRoma: la Chiuri ospite d’eccezione

Dopo aver sfilato a Parigi, con la collezione di haute couture ispirata al Surrealismo, Maria Grazia Chiuri, direttrice creativa di Christian Dior, sarà l’ospite d’onore di Altaroma al via da domani 25 gennaio.  L’occasione riguarda il terzo appuntamento con il talk “Roman’s Romance”, che sabato 27 gennaio, alle ore 15:00 al Maxxi, verterà su una conversazione tutta al femminile su Roma, la creatività e l’arte.
Oltre a Maria Grazia Chiuri, saranno presenti la giornalista Rai Barbara Modesti, la curatrice dell’evento Paola Ugolini e Cristiana Collu, direttore della Galleria Nazionale.

 

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Chiude il Mercato Centrale: tutta colpa dei Carciofi!

A Roma, dopo il tormentone Spelacchio (la Raggi tutta contenta ha appena dichiarato che grazie a “lui” c’è stato un incremento del turismo del 10%), i cinghiali ed i maiali che girano per le strade saccheggiando i cassonetti, che da giorni non vengono svuotati, e gli immancabili gabbiani, succede anche questo. La ASL fa chiudere il Mercato Centrale, isola felice nella Stazione Termini, dove tutto è sporco e rotto e l’illegalità è diffusa, per colpa dei carciofi.

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7 Gennaio 1978 – 7 Gennaio 2018

NEL GIORNO DEL RICORDO 

Oggi, Domenica 7 Gennaio 2018 nel XL Anniversario di Acca Larenzia, ho partecipato, con profonda commozione, alla Messa di Commemorazione celebrata da Fra’ Attilio, ascoltando attentamente la sua toccante omelia nella Chiesa dedicata a San Gaspare del Bufalo, dato che lo stesso Sacerdote – al tempo – era un “militante” nella sezione del M.S.I.  ed ivi presente la sera dell’eccidio.

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Caffè Greco sotto sfratto

Un po’ difficile da pensare che ad uno dei caffè più antichi di Roma sia toccata la stessa sorte che ultimamente sta colpendo le varie eccellenze (da intendersi botteghe storiche) capitoline. L’antico Caffè Greco di Via dei Condotti è finito sotto sfratto. Frequentato da Goethe, Hans Christian Andersen, Orson Wells, Moravia, D’Annunzio, Schopenauer, Elsa Morante, Pier Paolo Pasolini, Ennio Flaiano e Guttuso che l’ha ritratto nella sua celebre “sala rossa”, il Caffè Greco rischia di spegnere per sempre i suoi meravigliosi lampadari settecenteschi nel giro di tre mesi.

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Mostre nei Musei di Roma per la 1^ domenica gratuita del 2018

Il 7 gennaio ingresso gratuito per i residenti a Roma e Città Metropolitana

Le feste continuano anche domenica 7 gennaio nei Musei in Comune di Roma con una ricca offerta culturale e didatticapromossa da Roma CapitaleAssessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura.

Come ogni prima domenica del mese, l’ingresso a tutti i musei civici e alle mostre in programma in questi spazi sarà gratuito per i residenti a Roma e nella Città Metropolitana (a eccezione della mostra Hokusai. Sulle orme del maestro al Museo dell’Ara Pacis).

Sarà l’occasione per scoprire le collezioni permanenti presenti al loro interno e le mostre temporanee in corso tra cui il percorso espositivo all’interno del Museo di Roma a Palazzo Braschi sul Teatro dell’Opera di Roma attraverso le opere di artisti, disegnatori, costumisti e scenografi che lo hanno reso celebre (Artisti all’Opera. Il Teatro dell’Opera di Roma sulla frontiera dell’arte da Picasso a Kentridge 1880-2017), la grande mostra dedicata all’imperatore Traiano in occasione dei 1900 anni dalla sua morte ai Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali (Traiano. Costruire l’Impero, creare l’Europa) e l’esposizione ai Musei Capitolini sullo studioso Johann Joachim Winckelmann e il suo rivoluzionario approccio all’archeologia (Il Tesoro di Antichità. Winckelmann e il Museo Capitolino nella Roma del Settecento). Infine, nel nuovo spazio espositivo della Centrale Montemartini, una mostra è dedicata al dialogo tra due importanti culture affacciate sul mediterraneo: quella egizia e quella etrusca (Egizi Etruschi. Da Eugene Berman allo Scarabeo dorato).

Domenica sarà inoltre possibile assistere agli appuntamenti musicali del Museo Napoleonico e del Museo Carlo Bilotti – Aranciera di Villa Borghese, partecipare al programma Musei in gioco per bambini e assistere alla visita guidata alla Casina delle Civette.

 

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Traiano e l’Europa

TRAIANO. Costruire l’Impero – Creare l’Europa

IL MUSEO  E LA FORZA DEL CONTESTO

La mostra “Traiano. Costruire l’Impero, creare l’Europa” è in corso ai Mercati di Traiano Museo dei Fori Imperiali dal 29 novembre al 16 settembre 2018. L’obiettivo di una mostra è quello di ricreare un contesto, all’interno del quale i singoli oggetti riprendono vita, colmando vuoti, lacune e mancanze dovute principalmente allo scorrere del tempo. Tanto più una mostra è riuscita quanto più si è messi in condizioni ottimali, tali da favorire una visione il più possibile integrale.

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Ei fu …..

SPELACCHIO  ci ha lasciati !

MARTEDI’ 19 dicembre … i telegiornali romani intorno alle 12,30 hanno dato il mesto annucio.

Quando la stessa sorte toccata dall’ ALBERO  verrà imitata dalla “maldestra Sindaca” VIRGINIA RAGGI e da tutta la sua Giunta ?

Sempre nella serata di martedi, il “POPOLO dell’ URBE”  ha ricevuto la notizia che la Vestale Grillina non riproporrà la propria candidatura !

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PER FORTUNA IL “NATALE di ROMA” SI CELEBRA IL XXI APRILE

Giuliano Marchetti

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Filastrocca per Spelacchio

A  “Spelacchio”, con simpatia, dedico questa mia poesia.

firmato: Pasquino

In questi giorni di grande festa

la città di Roma si appresta

a celebrare il santo Natale

ai piedi di un albero “eccezionale”.

Cresceva un tempo a più non posso

nella sua valle, uno splendido abete rosso,

ignaro del suo triste destino

che lo avrebbe portato un bel mattino

nel cuore di una grande città

che mostra da millenni tutta la sua beltà.

E’ venuto giù dalla lontana val di Fiemme

per arrivare a Roma lemme lemme,

così ha voluto la giunta comunale

e l’albero, con velocità virale,

ha perso tutta la sua folta chioma

diventando in un batter d’occhio

il triste e smunto Spelacchio

che dei romani è diventato lo spauracchio.

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Spelacchio

«Ciao, mi chiamo Spelacchio e sono sobrio e raffinato»

Disprezzo e rabbia per un qualcosa di così brutto, tristezza per la sciatteria nell’occuparsi e curare un bene ed infine tanta tenerezza. Questi sono stati i diversi stati d’animo (che personalmente ho avuto, ma credo abbiano tutti i romani) riguardanti il povero abete rosso proveniente dalla Val di Fiemme, meglio noto come Spelacchio.

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