A Carnevale ogni scherzo vale, in questo caso ogni fritto vale!
La parola d’ordine in questo periodo è appunto fritto, perchè è così che si presentano la maggior parte dei dolci tipici di Carnevale.
L’origine
Il Carnevale non ha una data fissa, dipende da quando cade Pasqua. Bisogna tornare parecchio indietro nel tempo per cercare le origini di questa festività, arrivando addirittura ai Saturniali dell’Antica Roma e alle feste dionisiache del periodo classico greco. Occasioni dove ci si abbandonava ai vizi, al gioco e allo scherzo e per non essere riconosciuti si usavano le maschere.
Per quanto riguarda l’origine del nome, invece, è di derivazione latina dal termine carnem levare levare la carne, un’espressione che rimanda direttamente alle restrizioni quaresimali.
Sinonimo di carnevale è Venezia, ma i dolci tipici di questo periodo non sono esclusivamente veneti. Cambiano gli ingredienti, le consistenze e le forme ma la caratteristica comune a tutti è che sono sempre rigorosamente fritti.
I dolci tipici di Carnevale veneziani
Si dividono in tre “grandi” categorie: frittelle, chiacchiere e castagnole
Le FRITTELLE o fritoe
Non solo a Venezia, ma spopolano in tutta la regione, e appaiono molto prima che il Carnevale cominci. Sono così famose in Veneto che nel ‘700 vennero proclamate Dolce Nazionale dello Stato Veneto.
Le classiche, chiamate proprio veneziane, hanno solo l’uvetta, poi ci sono le ripiene, che sono poco più grandi e vengono farcite con vari tipi di creme.
I CROSTOLI ovvero le CHIACCHIERE (ma anche cenci, bugie e frappe)
In epoca romana si chiamavano frictilia e si preparavano proprio in occasione dei Saturniali. Sembrano molto semplici ma prepararli a regola d’arte non è per nulla scontato. Pasta stesa sottilissima e fritta in olio bollente.
Gli ingredienti sono gli stessi in tutta Italia ma quello che cambia in questo caso è il nome. Infatti ne hanno moltissimi: bugie in Piemonte e Liguria, rosoni a Modena e Romagna, merveilles ad Aosta, maraviglias in Sardegna, frappe nel Lazio.
A Venezia li chiamano galàni, mentre in terra ferma sono semplicemente crostoli. L’unica differenza tra i due sta nella forma, i galàni sono strisce di pasta tagliata a forma di nastro, mentre i crostoli hanno la tipica forma rettangolare.
Le CASTAGNOLE
Sono palline fritte e ricoperte di zucchero. Anche questo dolce corre da nord a sud un po’ in tutt’Italia. In alcune regioni si trovano anche aromatizzate e ripiene di crema o ricotta.
I dolci tipici di Carnevale in giro per l’Italia
I KRAPFEN dell’Alto Adige
Si tratta di un dolce tipico tedesco di antiche origini. C’è chi dice che siano stati inventati nel ‘600 dalla pasticciera viennese Cäcilie Krapf e chi sostiene che risalgano alla fine del 1400. Comunque sia sono delle bombe fritte, farcita con marmellata, crema o cioccolato.
I TORTELLI milanesi
A Milano il Carnevale Ambrosiano dura ben 4 giorni in più, e si conclude non con il martedì ma con il sabato grasso.
Tipico fritto di milanese (oltre alla più nota cotoletta) sono le farsòe, dei bignè molto lievitati e fritti, farciti con creme, marmellata, uvetta e cubetti di mela (questi ultimi chiamati làciàditt).
TAGLIATELLE FRITTE dell’Emilia Romagna
Bologna viene chiamata “la grassa”, e mangiare tagliatelle con il ragù da quelle parti è un dovere morale. A Carnevale il ragù viene lasciato da parte per lasciare il posto al fritto. Ed ecco la tagliatella fritta e “condita” con zucchero e scorza di limone.
ARANCINI marchigiani
Niente riso, piselli o ragù, gli arancini tipici di Ancona sono ben diversi dai classici siciliani. Sono infatti delle girelle di pasta lievitata, arricchita con scorza d’arancia e poi passata nel miele.
Ne esiste una variante con scorza di limone, li chiamano limoncini.
La PIGNOLATA messinese
Una montagna di palline di pasta, ovviamente fritta, e ricoperta da due tipi di glasse: una bianca, aromatizzata al limone e una nera, al cioccolato. Dolce tipico della zona di Messina che, oltre al Carnevale, si trova tutto l’anno.