Salone del Libro di Torino 2023
un bilancio
La XXXV edizione del Salone del Libro di Torino svoltosi al Lingotto si è chiusa lunedì 22 maggio 2023 con numeri lusinghieri: 215mila visitatori, record assoluto di presenze nella giornata di sabato, quasi 25mila studenti provenienti da 18 regioni, un successo, complici anche le condizioni meteo avverse e la pioggia insistente che hanno stroncato ogni tentativo di gita primaverile fuori porta. Il Salone del Libro più grande di sempre ha avuto un impatto positivo anche sulle attività commerciali della città: le attività legate al turismo hanno avuto ancora una volta una ricadute positive, in particolare gli alberghi e i ristoranti hanno registrato il tutto esaurito e un flusso di clientela superiore a quello degli scorsi anni.
Si può dire che la pioggia ha avuto un ruolo determinante, ribaltando le carte in tavola: il Salone è rimasto comunque grande, ha dato modo di poter ampliare orizzonti, sensazioni, conoscenze; se l’organizzazione è sembrata buona, nonostante gli afflussi impegnativi, la qualità della struttura rimane bisognosa di manutenzione (ha piovuto dal soffitto persino all’Oval, l’edificio più nuovo) e le indicazioni restano sotto la sufficienza.
Se l’audio in alcuni punti lasciava a desiderare, l’offerta è stata all’altezza delle aspettative, con una buona gestione degli imprevisti, soprattutto per i diversi spostamenti causati dal maltempo, e la distribuzione del pubblico è stata più che soddisfacente: se sale ed incontri hanno soddisfatto le aspettative, la mancanza di chiarezza nelle prenotazioni ha fatto infuriare il pubblico; ottima invece l’idea di aprire un nuovo ingresso, L’Oval Sud, anche l’ingresso principale ha retto bene, ma le code sono state veramente lunghe, in auto e nella metro.
Il Salone si conferma molto attento anche dal punto di vista culinario, aumentando la proposta nell’area dedicata al truck: dai semplici panini alla più esotica poké, passando per pizza, pasta ed opzioni legate al territorio torinese; la forza del Salone sta proprio nell’immensa folla che accorre ad incontrare scrittori, editori a prendere libri e a partecipare ai laboratori ed è un patrimonio inestimabile da trattare con cura.
Al Salone del Libro di Torino si è assistito al trionfo del libro cartaceo, quello come l’aveva inventato Gutenberg secoli fa, sull’analogico: in parallelo, c’è il mondo dei social, tra i quali si fa strada, specialmente tra i giovani, BookTok, l’hashtag di tendenza su TikTok, dove con video divertenti e creativi si danno consigli di lettura, alcuni dei quali hanno segnato il successo editoriale di diversi titoli; quest’anno al Salone si è registrato un boom di vendite che ha superato il 2022, una crescita media del fatturato del 25%, in particolare il Gruppo Mondadori intravede il +70% rispetto allo scorso anno, e la Feltrinelli il +40%.
Ha fatto una piacevole impressione vedere tante persone, tanti giovani, camminare per ore tra gli spazi del Salone, mai così estesi come quest’anno: è stato come passeggiare tra le stanze della propria casa, con un senso di pace e di serenità.
L’allusione proposta dal titolo del Salone era potente: per affrontare la realtà attuale -così instabile, così foriera di stravolgimenti epocali- è necessaria “l’immaginazione, esercitata con coraggio, la forza che da sempre spinge l’uomo oltre la banalità, la quotidianità, oltre la realtà stessa”; il libro non ha una specificità, abbraccia tutto l’umano.
Il Salone, oltre alle più di mille case editrici che espongono i loro prodotti, oltre agli appuntamenti con personaggi celebri, scrittori, politici, protagonisti del mondo dello spettacolo e dello sport, oltre alle sue inevitabili polemiche (vedi il caso della vergognosa contestazione del Ministro della Famiglia Eugenia Roccella, alla quale è stato impedito di parlare), ha dato alcuni segnali importanti: uno è il “bosco degli scrittori”, uno spazio di oltre 300 mq che consente una passeggiata attraverso la biodiversità vegetale dal Nord al Sud del nostro paese, dal mare alle Alpi; in questo luogo insolito, che porta a focalizzare il rapporto con la natura, ci si può intrattenere con eventi preparati da diversi editori.
L’altro segnale è quello della grande importanza che sta assumendo il fumetto e la graphic novel, testimoniata anche dal grande spazio assegnato loro nelle principali librerie italiane: i dati dicono che circa 10 milioni di italiani leggono letteratura illustrata, un numero in aumento del 10% rispetto allo scorso anno, e che l’84% dei lettori dei fumetti legge anche letteratura tradizionale, romanzi e saggi; a trainare sono ancora i fumetti per bambini e soprattutto i manga, ma è significativo che oltre un volume su dieci venduto nelle librerie fisiche e online e nei supermercati é un fumetto, che nelle sue più moderne declinazioni attira sempre più lettori, anche al Salone del Libro di Torino.
Marti Francesca