Scolastica e la Legge sui DSA
Disturbi Specifici dell’Apprendimento 12
La scolastica in Italia ha subito nel corso degli anni numerosi cambiamenti per adattarsi alle esigenze di un numero crescente di studenti con difficoltà specifiche di apprendimento. Queste difficoltà, note come Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), includono dislessia, disortografia, discalculia e disgrafia. Per rispondere a queste problematiche, è stata introdotta una serie di interventi normativi, culminati con la Legge 170/2010, che ha regolamentato il trattamento scolastico degli studenti con DSA.
Cos’è la Legge 170/2010?
La Legge 170/2010 è una delle principali normative italiane che tutela gli studenti con DSA, promuovendo il loro diritto a una scuola inclusiva e a una didattica personalizzata. In particolare, questa legge riconosce ufficialmente i DSA come una condizione che non implica l’intelligenza compromessa, ma riguarda specifiche aree del cervello che influenzano l’apprendimento in modo mirato.
La legge sancisce, infatti, che la scuola deve adottare misure compensative e dispensative per gli studenti con DSA, per favorire la loro partecipazione attiva alle attività didattiche e il raggiungimento degli stessi obiettivi degli altri alunni. La legge, tuttavia, non si limita alla sola regolamentazione dei percorsi scolastici, ma abbraccia una serie di misure che includono la diagnosi, l’intervento e la formazione dei docenti.
Diagnosi e riconoscimento dei DSA
Secondo la Legge 170/2010, la diagnosi di DSA deve essere effettuata da un professionista, come uno psicologo o un neuropsichiatra infantile, che svolga un’analisi approfondita dei comportamenti e delle difficoltà del bambino. Tale diagnosi deve avvenire entro il terzo anno della scuola primaria, così da attivare tempestivamente gli strumenti adeguati per supportare lo studente. La legge stabilisce che la diagnosi di DSA debba essere documentata e, sulla base di essa, venga stilato un Piano Educativo Individualizzato (PEI) o un Piano Didattico Personalizzato (PDP).
Misure compensative e dispensative
Una delle principali innovazioni introdotte dalla Legge 170 è il concetto di misure compensative e dispensative, che sono strategie didattiche e strumenti utilizzati per consentire agli studenti con DSA di raggiungere gli stessi risultati dei compagni, pur affrontando difficoltà specifiche.
Misure compensative: sono strumenti e metodi che permettono allo studente di superare le difficoltà nel processo di apprendimento. Alcuni esempi sono l’uso di software di lettura o scrittura, il supporto di un insegnante di sostegno, l’utilizzo di mappe concettuali e audiolibri. Questi strumenti mirano a supportare il lavoro dello studente senza alterarne l’obiettivo finale, che rimane lo stesso di tutti gli altri.
Misure dispensative: si riferiscono a situazioni in cui gli studenti con DSA sono esonerati da alcune attività didattiche che sarebbero particolarmente difficili per loro, come la lettura ad alta voce, la scrittura a mano o la risoluzione di calcoli complessi. Queste misure non rappresentano un abbassamento delle aspettative, ma un adattamento per garantire l’accesso al curriculum.
Il Piano Didattico Personalizzato (PDP)
Il PDP è un documento fondamentale che ogni studente con DSA deve avere. È redatto dai docenti in collaborazione con la famiglia e, se necessario, con professionisti esterni. Questo piano descrive in dettaglio le difficoltà specifiche dello studente e le misure compensative e dispensative previste per lui. Il PDP è un documento che viene aggiornato periodicamente, in modo che le strategie adottate possano essere riviste e modificate in base ai progressi dello studente.
Formazione degli insegnanti
Un altro aspetto fondamentale della Legge 170/2010 è l’obbligo di formazione specifica per gli insegnanti riguardo ai DSA. Gli insegnanti devono essere adeguatamente preparati a riconoscere i disturbi, a progettare interventi didattici efficaci e a utilizzare le misure compensative e dispensative in modo adeguato. La legge sottolinea che la formazione non deve essere solo teorica, ma anche pratica, per aiutare i docenti a gestire concretamente le difficoltà che gli studenti con DSA possono incontrare.
L’inclusione scolastica e sociale
La Legge 170/2010 si inserisce nel più ampio contesto delle politiche di inclusione scolastica, che hanno come obiettivo quello di garantire a tutti gli studenti il diritto di apprendere e di partecipare pienamente alla vita scolastica. In questo senso, la legge si collega alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e alla Costituzione italiana, che tutela il diritto all’educazione per tutti. Grazie alla legge, le scuole sono obbligate a garantire che gli studenti con DSA non vengano esclusi dalle attività didattiche o penalizzati rispetto agli altri.
Criticità e sfide
Nonostante la Legge 170/2010 rappresenti un passo importante per l’inclusione degli studenti con DSA, esistono ancora numerose sfide. Una delle difficoltà maggiori riguarda l’effettiva applicazione delle misure compensative e dispensative. Spesso, le risorse disponibili nelle scuole non sono sufficienti, e la formazione degli insegnanti non sempre risulta adeguata o uniforme. Inoltre, il piano educativo personalizzato non sempre viene redatto con la dovuta attenzione o aggiornato con regolarità.Un altro aspetto critico è rappresentato dal periodo di diagnosi, che può essere lungo e comportare dei ritardi nell’attivazione delle giuste strategie di supporto.La Legge 170/2010 ha rappresentato un cambiamento significativo nel panorama scolastico italiano, poiché ha creato un quadro normativo che riconosce e tutela i diritti degli studenti con DSA. Tuttavia, affinché questa legge possa produrre tutti i suoi benefici, è necessario un impegno costante da parte delle scuole, delle famiglie e degli insegnanti, per creare un ambiente scolastico realmente inclusivo. È fondamentale che vengano rafforzate le risorse, la formazione continua degli insegnanti e la sensibilizzazione sul tema, così da garantire una piena realizzazione dei diritti degli studenti con DSA e un successo educativo per tutti.
©Veronica Socionovo