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“Se fossi padre”… un libro di Pietro Spirito

Un’interessante indagine sui rapporti fra padri e figli oggi

Padri e figli: un amore imperfetto
I racconti di Pietro Spirito affrontano il divario tra le generazioni

Firenze, 13 settembre 2018 – Figli che odiano i padri, figli che invece vorrebbero seguirne le orme, o magari solo conoscerli. E poi padri, fieri o delusi, assenti o ingombranti, padri che si vergognano dei figli o di se stessi: sono i protagonisti dei racconti di Pietro Spirito, che spaziando tra luoghi e tempi diversi affrontano il difficile tema del divario tra le generazioni. La raccolta, intitolata Se fossi padre” (pp. 120, euro 8), uscirà il 15 settembre nella collana «Le ragioni dell’Occidente» dell’editore Mauro PagliaiPietro Spirito vive e lavora a Trieste, dove è una nota firma delle pagine culturali del «Piccolo», e collabora con la Rai a programmi radiofonici e televisivi. Tra i suoi libri pubblicati si ricordano Le indemoniate di Verzegnis (Guanda 2000, Premio Chianti), Speravamo di più (Guanda 2003, finalista al Premio Stega), Il bene che resta (Santi Quaranta 2009), L’antenato sotto il mare (Guanda 2010), Il suo nome quel giorno (Marsilio 2018). Per Pagliai ha già firmato un’originale guida letteraria alla sua città, intitolata Trieste è un’altra, uscita nel 2011 e più volte ristampata. La sua nuova raccolta di racconti nasce dalla constatazione del sostanziale smarrimento della prospettiva della paternità che affligge l’Occidente dalla seconda metà del ventesimo secolo. “La crisi della funzione paterna”, spiega, “o almeno la necessità di una sua urgente ridefinizione, pervadono l’esistenza di ciascuno, indicando uno scarto nel legame più decisivo tra quelli che ogni essere umano possa sperimentare nella vita”. Ce lo dimostrano le tredici storie che compongono il volume, tanto brevi quanto acute e struggenti, dense di suggestioni ed emozioni profondissime. Come in Ospedale Cardarelli, dove un figlio al capezzale del padre morente ricorda quando quest’ultimo amoreggiava con la governante, o in Memorie di un falsario, dove il figlio di un celebre scrittore ricorre più volte al plagio pur di dimostrargli il proprio valore. Piccole storie di amore e di guerra, di vergogna e di riscatto, frammenti di esistenze ed esperienze diverse tra loro, ma che galleggiano nello stesso mare: quell’immenso oceano in tempesta che può unire e dividere padri e figli.

 Gherardo Del Lungo

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