Sottosegretario Siri indagato per corruzione
“Siamo alla follia”, queste le parole del sottosegretario al ministero dei Trasporti, Armando Siri della Lega, indagato per corruzione in un’inchiesta coordinata dalla Dia di Palermo e Roma.
Siri, secondo gli inquirenti, avrebbe intrattenuto rapporti, ancora da verificare, con Paolo Franco Arata, consulente della Lega sull’energia, docente universitario, ed ex parlamentare di Fi. Secondo i pm, Arata avrebbe offerto e ricevuto frequenti favori con Vito Nicastri, imprenditore nel settore eolico. Repubblica precisa che Nicastri si trovava ai domiciliari una vicinanza al clan di Matteo Messina Denaro.
Gli addetti ai lavori hanno portato avanti un’indagine accurata, dove emerge, da alcune intercettazioni, che Arata avrebbe promesso 30 mila euro a Siri modificare la legge sull’energia eolica.
Per i pm di Palermo Siri e Arata avrebbero intrattenuto diversi rapporti. Perquisizioni hanno avuto luogo per provare le accuse mosse agli indagati e avere a disposizione elementi che potrebbero tornare utili in sede investigativa. Una decina, per ora, gli indagati, tra questi Alberto Tinnirello, ex funzionario del Dipartimento Energia della Regione, Giacomo Causarano, funzionario dell’assessorato all’Energia, e il funzionario del Comune di Calatafimi Angelo Mistretta.
Repubblica ha reso noto che la mattina del 18 aprile, le forze dell’ordine hanno arrestato Nicastri per violazione degli arresti domiciliari. Le indagini non riguarderebbero solamente il capoluogo siculo, ma anche quello laziale. Armando Siri respinge ogni accusa e parla di “follia”. Nelle prossime settimane, si potrà disporre di dettagli su questo episodio. Siri, circa 4 anni fa, era stato indagato per un reato penale, ma aveva patteggiato per una condanna per bancarotta.