Sit-In a Roma davanti al Parlamento per l’Armenia
Sit-In a Montecitorio per l’Armenia
“Per la pace, per la libertà di informazione, per i diritti del popolo armeno”
A Roma, Martedì 13 ottobre in piazza Montecitorio, si è svolta una manifestazione a sostegno dell’Armenia nel conflitto contro l’Azerbaigian in atto nel Nagorno-Karabakh, organizzata da Associazioni e Comitati, armeni e non, con la presenza di numerosi Parlamentari di varie forze politiche per esprimere sostegno al Popolo Armeno, nonché per la difesa dei valori cristiani di tutta l’Europa.
A tale manifestazione ha aderito anche la Rivista “Storia Verità”, la cui Casa Editrice si è sempre schierata a sostegno della “Causa degli Armeni”, pubblicando numerosi specifici libri su tali argomenti nonché una serie di articoli sulla stessa rivista, organizzand altresi convegni e conferenze a favore con le Comunità di Armeni.
E’ doveroso rammentare che dal 27 settembre l’Azerbaigian ha sferrato – con il supporto logistico e militare della Turchia e di jihadisti mercenari arruolati da Ankara – un attacco armato senza precedenti alla repubblica del Nagorno Karabakh-Artsakh e all’Armenia, scatenando contemporaneamente una spregiudicata campagna di disinformazione in tutto il mondo.
Durissimi combattimenti si sono registrati pesanti bombardamenti indiscriminati sugli insediamenti civili da parte azera, incluso il capoluogo Stepanakert, anche con l’utilizzo di bombe a grappolo, in flagrante violazione del diritto internazionale.
Il popolo armeno, oltre alla minaccia militare, vede ancora una volta minacciata la propria esistenza, per i continui proclami e richiami di Erdogan e Aliyev all’annientamento del popolo armeno “per completare l’opera dei padri” …cioè il genocidio già intrapreso nel 1915-1916 dall’ impero Ottomano.
Pertanto le Associazioni ed i Comitati hanno formalmente esposto alle Istituzioni Italiane una serie di richieste così articolate:
a. promuovere ogni azione possibile per il ristabilimento della pace nel Caucaso meridionale al fine di preservare il diritto alla vita, alla libertà e ai diritti delle popolazioni coinvolte nella guerra;
b. condannare l’intervento militare di terze parti nel conflitto;
c. non abbandonare il popolo armeno a un destino che evoca dolorose pagine di storia già vissute 105 anni fa; > tutelare gli interessi nazionali italiani impedendo che la guerra arrivi a interessare anche le pipe line che portano petrolio in Italia dal mar Caspio;
d. prendere le distanze dalle politiche nazionali che esaltano lo sterminio di altri popoli;
e. tener conto del differente grado di democrazia e libertà di espressione che vige nei Paesi coinvolti nel conflitto;
f. lanciare un monito alle leadership locali affinché il dialogo con l’Italia e l’Unione Europea sia basato sul rispetto dei diritti umani, sulla libertà di parola e di stampa.
Sargis Ghazaryan (*1) – ex Ambasciatore armeno in Italia ed esponente della Comunità di Armeni in Italia, organizzatrice del sit-in – ha pronunciato un virante appello per invocare la fine delle violenze e degli scontri tra Armenia e Azerbaigian per l’autoproclamata repubblica di Artsakh.
La Consul Press qui di seguito riporta alcuni passaggi estrapolati dall’intervento dell’ Ambasciaore:
“Come già fatto da Francia e Germania, chiediamo all’Italia di condannare l’invasione del Nagorno-Karabakh, nell’interesse del popolo armeno, della stabilità europea e dell’Italia stessa ….…Tale conflitto è un tassello del progetto imperialista di Erdogan: prima il Medio Oriente, poi il Nord Africa, quindi Cipro e infine l’Armenia. La Turchia, che sostiene l’Azerbaigian, deve essere fermata perché vuole prendere il nostro Paese con l’aiuto di milizie jihadiste già impiegate in Siria e Libia.
….La storia si ripete, la storia si ripete ancora, ma stavolta non avranno stesso esito. Siamo un popolo di sopravvissuti. I nostri antenati hanno vinto contro la morte e noi dobbiamo vivere. Oggi è il 15esimo giorno della guerra iniziata ma non dichiarata dall’Azerbaijan con il supporto politico-militare di Erdogan, con l’uso di circa 4 mila di jihadisti trasportati dalla Siria e dalla Libia.
L’Azerbaijan ha lanciato l’ennesima offensiva lunga tutta la linea di contatto con il Nagorno Karabakh e contro l’Armenia, il 60 per cento della popolazione è sfollata. Si sta consumando un crimine di guerra, si sta consumando un crimine contro l’umanità. Chiediamo che l’Italia agisca, con le parole di audacia e di verità”
I presenti, con mascherine blu, rosse e arancioni, come i colori della bandiera armena, hanno scandito lo slogan “Via la Turchia dalla Nato” e applaudito agli interventi degli esponenti politici che in modo trasversale, hanno aderito alla manifestazione…. tra costoro rappresentanti di Italia Viva, Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia mentre, tra le emittenti radio-televisive, anche “Sputnik”.
GIULIANO MARCHETTI
(*1) Sargis Ghazaryan può essere senz’altro considerato anche un Italiano ad honerem, avendo ottenuto la Maturità Scientifica frequentando il Collegio Armeno di Venezia, poi la laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche nel 2001 ed il Dottorato di Ricerca in Geografia politica e Geopolitica nel 2006. Dopo aver gestito vari progetti di comunicazione sulle politiche giovanili dell’Unione Europea per il Comune di Trieste nel 2005 e 2006, ha insegnato moduli di Geopolitica nel campus di Gorizia dell’Università di Trieste, divenendo nel 2009 Senior Research Fellow dell’European Friends of Armenia. Autore di numerose pubblicazioni accademiche e d’indirizzo politico, nel gennaio 2013 viene nominato Ambasciatore straordinario e plenipotenziario della Repubblica d’Armenia in Italia.