Steve Bannon e gli Algoritmi dell’ Informazione
GEO-POLITICA e ALGORITMI,
INFORMAZIONE e DISINFORMAZIONE
CONFERENZA: un resoconto di Filippo Ortenzi
note a margine di Giuliano Marchetti
Organizzata dall’Associazione “Lettera 22”, si è svolto venerdì 21 marzo a Roma, presso la Biblioteca Angelica, la conferenza “Gli algoritmi dell’informazione” tenuta da Steve Bannon, 65 anni, ex stratega della vincente campagna presidenziale di Trump e leader di The Moviment Mission. La Mission è quella di federare e promuovere il nazional populismo a livello europeo….. e non solo. Infatti anche in altre parti del Mondo, come nel Continente sudamericano, The Moviment viene promosso dal figlio del Presidente Brasiliano, Jair Bolsonaro.
Molti sono stati gli argomenti trattati da Bannon nel corso del suo intervento, introdotto dal Presidente di “Lettera 22”, il giornalista Rai Paolo Corsini, che ha successivamente coordinato i lavori con le interviste effettuate dalla giornalista dei TG Mediaset Maria Luisa Rossi Hawkins, dal direttore del TG2 Gennaro Sangiuliano e dall’editorialista di “Libero”, Alessandro Giuli.
Ed ecco i vari argomenti affrontati da Bannon:
Governo Italiano
Il Governo italiano, attualmente sostenuto da un’ alleanza tecnica e di programmi tra la Lega e il Mov. 5-Stelle (*1), viene visto con vivo interesse, quale tentativo di realizzare nella sostanza un “laboratorio politico”, forse unico a livello mondiale. Bannon ha affermato di apprezzare le politiche volte a migliorare il tenore di vita del popolo, quali il reddito minimo garantito e la flax tax: “E’ come se in USA si fossero messi d’accordo gli uomini di Donald Trump e di Bernie Sanders” (ala populista e socialista della politica americana – ndr)
Europa e Populismo
Gli Stati Europei devono riprendersi la loro libertà, essendo inaccettabile “che le ultime parole siano solo quelle degli euro-burocrati e non quelle dei cittadini”. Sviluppando tale ragionamento Bannon si domanda: “perché un capo del governo eletto dovrebbe andare in ginocchio davanti a Juncker e/o Moscovici, che eletti – loro – non sono ….” (*2)
Bannon ha dimostrato inoltre apprezzare il riferimento di Sangiuliano rivolto verso lo scrittore russo Fedor Dostoevskij il quale definiva “populista colui che sapeva porgere l’orecchio verso il basso” ed inoltre, sempre rivolgendosi a Dostoevskij, ha aggiunto che “populista è colui che sa ascoltare le persone comuni, la così detta maggioranza silenziosa e si batte contro il Partito di Davos e delle élites”.
Il relatore ha ricordato inoltre di aver notato che – mentre nella Costituzione italiana è specificato che “la sovranità appartiene al popolo” – analogo principio è assente in quella dell’Unione Europea, ove “c’è una cittadinanza che è stufa di andare in ginocchio a Bruxelles”.
Al riguardo, Bannon ha previsto un grande successo a livello europeo per la Lega, così come il Raggruppamento Nazionale di Marine Le Pen ed i nuovi movimenti populisti, conservatori e tradizionalisti dell’Europa dell’Est e della Scandinavia.
Partito di Davos
Steve Bannon ha ricordato di essere figlio di un operaio cattolico d’origine irlandese di Norfolk (Virginia) e di aver avuto sempre una forte comprensione per le tematiche operaie. I problemi economici delle classi medie e dei ceti popolari (il cui impoverimento è sotto gli occhi di tutti) deve essere imputato principalmente a quello che Bannon definisce “il Partito di Davos e delle élites”. (Davos è una città della Svizzera ove si svolge il Word Economic Forum e dove vengono decise le strategie della plutocrazia mondialista – ndr).
“Secondo i signori del Word Economic Forum – come affermato da Bannon – le persone comuni non dovrebbero avere voce”, mentre al contrario occorrerebbe far emergere le opinioni “delle persone semplici, dignitose, che lavorano, di tutte le razze, le religioni e le etnie. Il Partito di Davos che è privo di qualità morale, non ha decenza e adora un solo Dio: il Denaro”. Tale partito mondialista considera: “la classe operaia ed i ceti medi come lo erano i servi nella Russia dell’800, un po’ come dei criceti in una ruota”e Bannon si è dichiarato convinto che il suddetto partito sia impegnato solo per mantenere la stabilità di questo sistema ove, non a caso, i propri vertici sono gli otto uomini più ricchi del mondo, tutti liberal e di sinistra.
E come dimostra Jeff Bezos, l’uomo più ricco del mondo, fondatore di Amazon, nonché finanziatore negli Usa del Partito Democratico ed acerrimo nemico della presidenza Trump, ha una mentalità schiavista verso la classe operaia, compresa quella in essere nelle sue imprese.
Ritornando agli USA, Bannon ha ricordato che grazie alle politiche populiste di Trump “i salari iniziano a crescere e sta aumentando, nonostante la politica del muro, il consenso tra gli ispanici”.
Cina
Durissimi sono stati gli attacchi alla “politica predatoria della Cina di Xi Janping” e, al riguardo, Bannon ha cercato di mettere in guardia i popoli del pianeta da quella (da lui definita) “una strategia rapace per il dominio del mondo”. La Cina viene descritta come una società dove “gli schiavi potranno produrre beni a basso prezzo da destinare ai disoccupati, ai precari, ai sottoccupati e viene pertanto censurabile perché fa pagare agli uomini comuni il prezzo dell’inquinamento procurato dai sistemi produttivi del Paese”.
L’argomento della politica predatoria associata al prezzo dell’inquinamento cinese è stato quello su cui Bannon ha maggiormente insistito per richiamare l’attenzione dei popoli asiatici, africani, americani ed europei. Riguardo alla politica di tutela del clima, il relatore ha sostenuto che: “l’inquinamento ambientale cinese viene fatto gravare sulla classe operaia occidentale”.
Molta importanza è stata data ai pericoli della tecnologia cinese, in particolare contro la compagnia telefonica Huawei definita “ll braccio armato dell’Esercito Popolare di Liberazione Cinese” e denunciando come “le reti 5G saranno sotto il controllo dell’esercito cinese e potranno essere utilizzate come armi…”.(*3)
Chiesa Cattolica
Bannon, che è un cattolico osservante, ha attaccato la politica di Papa Francesco (*4) sulla Cina, denunciando come “il Pontefice abbia firmato un accordo segreto con il governo comunista cinese, concedendo allo stesso la facoltà di selezionare i vescovi”, chiedendo che detto documento venisse reso pubblico. Ha ricordato come il cardinale Joseph Zeng, Vescovo di Hong Kong, abbia condannato detto accordo definito dallo stesso alto prelato come “una svendita dei martiri cristiani e dei santi viventi della Cina”.
Bannon, poi, ha attaccato nuovamente la politica vaticana, definendo un fallimento il vertice di Roma sulla pedofilia e ricordando come anche ora emergano in America casi di protezione dei pedofili da parte delle varie Diocesi. “E’ un vertice fallimentare totale” ha sostenuto perché l’unica posizione apprezzabile sarebbe stata quella della “tolleranza zero”.
Bannon ha azzardato anche alcune profezie sul futuro della Chiesa Cattolica, ipotizzando a suo parere la possibilità non remota di “Assistere alla liquidazione finanziaria della Chiesa Cattolica negli USA nei prossimi 10 anni e successivamente, rappresentando la Chiesa Cattolica Americana il 70% delle finanze cattoliche mondiali, ad un rischio di fallimento anche la Casa Madre”.
Pertanto, ha concluso Bannon, che detto vertice (quello sulla pedofilia) “non è andato bene per niente, dato che la magistratura statunitense sta indagando la Chiesa Cattolica con lo stesso impegno usato per stroncare le organizzazioni mafiose”.
Guerre e politica internazionale
Bannon ha ricordato inoltre come che con la Presidenza Obama, premio Nobel per la Pace “siano aumentate le spese militari e le guerre in Siria, Libia, Yemen…e che le politiche di Clinton, Bush e Obama a livello internazionale siano state le stesse, ossia quelle di un sistema imperialista mascherato da aiuti umanitari che vede gli l’Italia, la Corea del Sud e gli altri paesi non come alleati, ma come Protettorati”.
Occorre pertanto rompere questo “Ordine Mondiale basato su regole post-belliche”. Al riguardo la politica di Trump è differente poiché parla di alleati ed è contraria ad un interventismo militare che ha portato gli USA ad intervenire dovunque nel mondo “fermo restando che gli Stati Uniti continueranno a sostenere gli alleati locali”.
Filippo Ortenzi
NOTE A MARGINE –
(*1) “Una volta c’era La Lega” …. Era la Lega-Nord, greve, grezza e rozza, con ai vertici una classe dirigenziale becera ed impresentabile, salvo rare eccezioni (Miglio, Castelli e qualche altro “alieno”). Allora Matteo Salvini, ancora “Comunista Padano”, su fb sparlava contro Roma Ladrona, mentre i militanti leghisti indossavano le camice verdi, ignorando che tale divisa la avevano adottata tanti e tanti decenni prima (quali guardie d’onore alle esequie funebri di Rodolfo Graziani) i giovani del MSI nel 1953, quando io avevo 11 anni !
…. Ovviamente i Leghisti (sommariamente incolti) non potevano sapere che i giovani missini si erano probabilmente ispirati a Cornelio Zelea Codreanu, il leggendario Comandante o “Capitano” delle Guardie di Ferro e della Legione dell’ Arcangelo Michele.
Poi, con il trascorrere degli anni, … nella Lega si è verificata una inaspettata crescita e maturazione, sia educazionale, sia culturale … forse merito di molteplici letture di buoni libri e di validi autori, di buona musica (…. forse Verdi, Beethoven, Wagner), della salutare vicinanza di un importante Ministro delle Finanze (Giulio Tremonti), di frequentazioni con Sacerdoti Tradizionalisti e con Integralisti Cattolici od Ortodossi, … ecc. ecc.
Così la Lega, da secessionista, ha iniziato a trasformarsi sempre più in un “Partito Nazionale”, acquisendo nel proprio dna concetti sino ad allora ad essa sconosciuti, come quelli di Stato, Patria e Nazione. Oggi Matteo Salvini, dopo una positiva maturazione, è divenuto quasi un Leader carismatico … e non solo per la Lega ! Infatti, dopo forse determinanti vicinanze con Fratelli d’Italia e con Casa Pound, sganciatosi finalmente dal Castello di Arcore, appare come un Ministro efficiente, serio e preparato, nonché un esponente politico di punta, tanto da guadagnarsi (da parte dei suoi estimatori) il titolo di “Capitano”…. mentre la Lega oramai vanta nelle sue file uomini politici emergenti ed economisti di grande preparazione.
Oggi il ruolo rivestito a suo tempo dalla Lega (dagli anni ‘80 e per circa un trentennio successivo) è attualmente ricoperto dal “Mov.5-Stelle”, sorto inizialmente come raggruppamento spontaneo di un popolo eterogeneo ed “arrabbiato” verso da una politica genericamente corrotta e mal-funzionante, ma contemporaneamente e completamente ignorante, impreparato, saccente, sprovveduto (ed alquanto volgare), salvo rarissime eccezioni nei “quadri intermedi”, meritoriamente da citare ed elogiare come già avvenuto proprio sulla Consul Press.
Comunque anche il Mov.5-Stelle sta – attualmente – in parte migliorando e progredendo, iniziando a capire sia il funzionamento dei congiuntivi, sia alcuni concetti di base in ambito aziendale ed economico … ma di strada troppa ne deve ancora percorrere ! Tra l’altro e purtroppo il popolo grillino ancora non riesce a liberarsi dalla oppressione cerebrale di due criticità endemiche e negative che, a mio giudizio, sono:
a/– una iper-dipendenza tecnologica a cui si contrappone una generica mancanza di valori etici, idealistici e spirituali; b/- una incapacità di autocritica accompagnata da una deleteria assuefazione verso un antifascismo resistenzialista e da avanspettacolo.
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(*2) Su questo tema è già stato pubblicato sulla Consul Press un breve intervento, visionabile tramite il link qui di seguito indicato
https://www.consulpress.eu/denunciati-i-burocrati-della-fame/
E data la peculiarità di tale argomento, ritengo sia opportuno evidenziare come l’Italia, se fosse stata guidata da un “Governo efficiente”, avrebbe dovuto già da molto tempo rifiutare di sottoporsi a quelle valutazioni di rating elaborate da Agenzie “straniere”, strettamente subordinate ai diktat internazionali di una finanza apolide e di istituire, invece, un proprio Ente Nazionale di certificazione.
(*3) Per quanto riguarda i rapporti imprenditoriali e/o finanziari con la Cina, sulla cui pericolosità siamo stati sommersri dai consigli elargitici da Banner (e non solo !), a mio giudizio va detto che anche gli USA si possono rivelare partner alquanto pericolosi, probabilmente non sempre affidabili e comunque non mossi certamente da sentimenti od obiettivi filantropici.
Inoltre anche il loro “Sistema Paese” è in buona parte finanziariamente dipendente dal “Dragone”: tanto per fare un esempio basterebbe citare il caso della nostra Compagnia Armatoriale Costa Crociere, un tempo gioiello della imprenditorialità italiana, passata poi in mano ad una holding Usa, il cui intero capitale è detenuto però dalla Finanza Cinese !
(*4) Per quanto riguarda la Chiesa Cattolica, io – pur se cattolico osservante e praticante – ritengo poter autonomamente non condividere gli orientamenti o le scelte politiche ed ideologiche di alcuni Pontefici, senza per questo considerarmi in antitesi con la mia Fede o con la “Parola” di Dio, nostro Signore. Tanto per entrare nel vivo del problema, personalmente sono contrario sia ad una accoglienza obbligatoria ed indiscriminata, sia alla concessione giuridica della cittadinanza solo in base allo “Jus soli” (temi estremamente cari a Papa Francesco !).
Così come ritengo potermi dissociare dalla contestabile teoria circa le “radici cristiano-giudaiche” attribuibili all’Europa (tesi molto cara anche ad alcuni precedenti Pontefici), ritenendo – invece con coerenza – che tali “Radici” si possano rintracciare esclusivamente nei Valori della Cristianità e della Civiltà del Mondo Greco-Latino e, quindi, nei Valori di Roma e della Romanità. Pertanto nell’ambito di queste note, credo sia superfluo ogni ulteriore approfondimento su questo concetto, da me sempre ribadito in ogni mio scritto e molto spesso anche sulla Consul Press.
Giuliano Marchetti