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Tanto può l’Europa che tra il dire e il fare c’è di mezzo il disagio, e talvolta è cronico

È una notizia importante per chi si trova ad affrontare il lavoro giorno per giorno. Un comunicato di martedì 16 febbraio segnalava notevoli disagi agli autisti, autotrasportatori e le imprese.

Nel sito stamane, in Alto Adige, https://www.alto-adige.com/traffico   si legge: “per viaggi la cui destinazione si trova in Germania, oppure deve essere raggiunta attraverso la Germania, agli ingressi per il Tirolo, il Passo Resia, il Passo del Brennero, il valico S. Candido-Prato alla Drava, serve – si legge – un tampone negativo PCR o antigenico effettuato nelle 48 ore precedenti. Per evitare situazioni di congestioni al traffico vengono effettuati dei controlli lungo l`A22 Autostrada del Brennero a Verona. In assenza di un certificato, i veicoli vengono deviati verso l`A4, l`A23 per entrare in Austria attraverso il valico di Tarvisio”.

Raffaele Panico

Questo lo stato dell’arte ad oggi. Mentre 2 giorni fa veniva comunicato da ANITA acronimo di Associazione Nazionale Imprese Trasporti Automobilistici, associazione di autotrasporto aderente alla Confindustria: “Corridoi verdi e reciprocità di trattamento nel trasporto di merci”. Comunicato, si continui a leggere,

che come buona regola, per tutto quanto è fondamentale all’economia e al lavoro duramente alla prova in questi difficili tempi per l’operatore dell’informazione è importante, oltre che utile tema, riportare e ritornare a trattare per tenerci aggiornati.                       

Roma, 16 febbraio 2021.  “Il Tirolo è stato classificato “ad altissimo rischio Covid” e la Germania ha imposto un test antigenico con esito negativo per i conducenti dei mezzi pesanti entro le 48 ore precedenti l’ingresso in Germania attraverso il Tirolo. Di conseguenza, il Governo del Tirolo ha imposto controlli al confine italiano del Brennero sui mezzi pesanti diretti in Germania e nel Nord Europa, che hanno determinato – già da domenica sera – colonne di veicoli e creato notevoli disagi agli autisti e alle imprese, aggravati dal contingentamento al confine di 40/50 veicoli all’ora imposto dalle autorità tirolesi anche per gli autisti in possesso della certificazione Covid con esito negativo. Per evitare danni maggiori, l’A22, in accordo con i competenti Ministeri, ha disposto un’azione di filtraggio a Verona per deviare i traffici su Tarvisio, al fine di alleggerire la pressione veicolare sul Brennero, cosa che ha comportato un notevole aumento delle percorrenze di circa 200 chilometri, con conseguenti maggiori costi per le imprese italiane. “Abbiamo fatto il gioco del Tirolo – commenta Thomas Baumgartner, Presidente di ANITA – che grazie alle azioni di filtraggio e dirottamento del traffico attuate in Italia, ha caricato sul nostro Paese la gestione dell’emergenza, i costi che ne sono derivati e liberato le proprie strade dal traffico di mezzi pesanti”. Il tema però è ancora più ampio e preoccupante poiché le misure più restrittive adottate unilateralmente e senza alcun preavviso dalla Germania e successivamente dall’Austria, che coinvolgono anche i conducenti del trasporto di merci finora lasciati fuori dall’obbligo di tamponi, vanno in direzione opposta alle Raccomandazioni UE sui “green corridor” per la circolazione delle merci al fine di sostenere le economie degli Stati membri, con riflessi umanamente ed economicamente insostenibili. “L’Italia finora ha rispettato dette Raccomandazioni, tuttavia – conclude Baumgartner – se effettivamente le suddette decisioni sono motivate da reali esigenze sanitarie, chiediamo allora che anche il nostro Paese adotti analoghe misure per i veicoli provenienti dal Tirolo per assicurare la necessaria sicurezza sanitaria e parità di condizioni. In caso contrario, a salvaguardia dei nostri autisti e delle nostre imprese, non possiamo escludere l’interruzione dei servizi verso il Nord Europa”.

ANITA conclude il comunicato, in considerazione della gravità del momento, ha chiesto al Governo un incontro urgente.

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