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Tarquinia: inaugurazione della Sala del Mitra

Dopo essere stato esposto in mostra ai Musei Vaticani, al Quirinale e a Palazzo Barberini, il gruppo scultoreo in marmo bianco del Mitra tauroctono di Tarquinia, alla presenza del Ministro Dario Franceschini, trova la sua definitiva collocazione nel Museo Nazionale Archeologico di Tarquinia, dove è stata predisposta al primo piano di Palazzo Vitelleschi una nuova sala ad esso dedicata. L’allestimento, sotto la direzione tecnica e scientifica della Soprintendenza, è stato realizzato grazie alla Fondazione Etruria Mater ed ENEL S.p.a. 

Il recupero del gruppo scultoreo si deve, nel maggio 2014, al Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale durante un’operazione di contrasto all’attività clandestina.

Le indagini di polizia giudiziaria dirette dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Roma hanno permesso di localizzare il luogo del trafugamento sul Poggio della Civita di Tarquinia, a breve distanza dal famoso santuario dell’Ara della Regina. In accordo con il Comando Carabinieri TPC, la Soprintendenza ha effettuato un intervento di scavo archeologico con l’obiettivo di individuare il sito certo della provenienza del gruppo marmoreo, databile alla fine del II sec.d.C. L’indagine di scavo ha portato al rinvenimento di un altro elemento di marmo facente parte della stessa scultura, costituito da un cane che in origine era appoggiato al ginocchio del toro. Tale importante scoperta costituisce quindi prova inconfutabile della provenienza della scultura dalla Civita di Tarquinia.

Si tratta di un eccezionale dato scientifico in quanto in Etruria Meridionale finora l’unico gruppo raffigurante il Mitra tauroctono era stato rinvenuto nel 1975 a Vulci nelle vicinanze della domus del Criptoportico.

L’intera operazione si configura quale esemplare modello di collaborazione tra Soprintendenza, Carabinieri TPC, imprese e privati per il recupero, la tutela e la pubblica fruizione del patrimonio culturale.

 

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