Tesla, i super sconti sui modelli di punta della casa del Tycoon Elon Musk, Model 3 Model Y
Dopo il primo drastico abbassamento dei costi della vettura di punta di Tesla, Model Y e Model 3, a ottobre in Cina e a dicembre negli Usa, Canada, Messico, la casa di Elon Musk sorprende il mercatoautomobilistico con degli sconti importanti che coinvolgono tutta l’area EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa). I tagli si aggirano tra il 6% e il 20%, mentre secondo Reuters i tagli in Cina, a settembre, sono arrivati al 13% e 24%.
“La nostra attenzione al continuo miglioramento dei prodotti attraverso processi di progettazione e produzione originali ha ulteriormente ottimizzato la nostra capacità di realizzare il prodotto migliore a un costo industry-leading” si legge nella nota diffusa da Tesla, “All’uscita da quello che è stato un anno turbolento per via delle interruzioni alla catena di approvvigionamento, abbiamo osservato una normalizzazione di parte dell’inflazione dei costi; questo ci permette ora, con fiducia, di trasmettere questa riduzione anche ai nostri clienti. Con l’aumento della produzione locale di veicoli e l’acquisizione di ulteriori economie di scala a livello globale, stiamo rendendo Model 3 e Model Y ancora più accessibili in tutta l’area EMEA”.
Nonostante le dichiarazioni di Tesla in molti hanno speculato su questa scelta il cui peso sul mercato avrà delle ripercussioni importanti, sia per la concorrenza, sia per il mercato dell’usato. Altri sostengono che servirà asmaltire i vecchi modelli in attesa dei restyling e avvicinare gli utenti al mondo della mobilità elettrica
La scelta di rivedere i costi dei modelli di punta può essere una conseguenza, per alcuni, legata ai problemi della casa automobilistica da quando il magnate Elon Musk ha acquisito Twitter. Molti investitori hanno infatti storto il naso sulla ruvida gestione del social e sulla sempre più vasta concorrenza, che offre vetture elettriche a prezzi contenuti. L’indebolimento di Tesla sul mercato cinese è pesato circa il 70% sul prezzo delle azioni, segnale percepito come debolezza dell’amministratore delegato.
“La squadra Tesla è abituata alle sfide, data la cultura che è stata necessaria per portare la casa automobilistica dove è oggi. Nel breve termine accelereremo la riduzione dei costi e spingeremo su più alti tassi di produzione” si legge in una nota diramata dalla casa automobilistica statunitense del magnate Elon Musk, che chiude il quarto trimestre con dei ricavi in aumento del 37% a 24,32 miliardi di dollari e un utile netto in salita del 59% a 3,68 miliardi.
Dati confortanti che hanno permesso a Tesla di guadagnare a Wall Street, il 5% in più nelle contrattazioni after hours.
Dopo un 2022 chiuso negativamente, segnato da problemi legati alla catena di approvvigionamento, con una perdita di circa 675 miliardi di dollari in capitolazione e un calo delle azioni del 65%, probabilmente provocate anche dalle numerose critiche da parte degli azionisti, preoccupati per le scelte di Musk in seno all’acquisizione del social Twitter, Tesla risale la china grazie anche all’applicazione in tutta l’area EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa), di sconti che in alcuni casi hanno toccato il 20% che hanno interessato Model 3 e Model Y, modelli di punta del brand.
“Con l’aumento della produzione locale di veicoli e l’acquisizione di ulteriori economie di scala a livello globale, stiamo rendendo Model 3 e Model Y ancora più accessibili in tutta l’area EMEA” si leggeva nella
«Finora» commenta Elon Musk, «nel mese di gennaio stiamo registrando i maggiori ordini nella nostra storia, che sono quasi due volte il tasso di produzione, senza significativi problemi ad essa collegati, Tesla potrebbe arrivare a due milioni di auto».
Il focus di Tesla ora è quello di concentrarsi nella produzione di circa 1,8 milioni di veicoli superando del 30% le produzioni dello scorso anno. L’azienda punta a vendere 20 milioni di mezzi entro il 2030 e pertanto si è detta pronta a investire nell’espansione dell’impianto di Reno, in Nevada, più di 3,6 miliardi di dollari.
Aggiornamento al 29 febbraio
Elon Musk si piazza nuovamente in testa alla classifica come l’uomo più ricco del Mondo, superando, seppure di pochi miliardi di dollari, Bernard Arnault, l’imprenditore e fondatore di LVMH. A renderlo noto il “Bloomberg Billionaires Index”, che stila giornalmente la classifica delle 500 persone col patrimonio netto più elevato. La notizia arriva dopo alcune indiscrezioni che vedono Musk a lavoro su un progetto alternativo e “meno rischioso per l’umanità” all’IA di OpenAi
Con 187,1 miliardi di dollari alla chiusura di Wall Street, Musk ha riportato in alto sia il proprio patrimonio, sia le azioni di Tesla, lasciando alle spalle le numerose difficoltà. Il quarto quadrimestre del 2022 si è chiuso in maniera positiva grazie soprattutto a un rialzo a 2 milioni delle stime di vendita delle vetture prodotte fino al prossimo dicembre. Mossa che ha visto un’impennata delle azioni del brand del 33% con un balzo dell’utile del 59% a 3,7 miliardi di dollari e ricavi in aumento del 37% a 24,3 miliardi.
L’anno per il patron di Tesla e di SpaceX non era incominciato con il migliore dei modi, soprattutto dopo l’acquisto di Twitter ufficializzato lo scorso ottobre, e l’enorme perdita di 200 miliardi di dollari che gli è valsa l’ingresso nel Guinness world record e le conseguenti perplessità e timori da parte degli investitori, preoccupati per la vendita di nuove azioni per sostenere le spese di acquisizione del social, gestito ruvidamente, e della sempre più crescente concorrenza e il conseguente indebolimento di Tesla sul mercato cinese che è pesato circa il 70% sul prezzo delle azioni, segnale percepito come debolezza dell’amministratore delegato.
Memore dei propri errori Musk ha affermato che probabilmente dal prossimo anno affiderà a terzi l’amministrazione di Twitter. Mentre pochi giorni fa ha annunciato un’altra possibile tranche di licenziamenti, la quarta, che potrebbe coinvolgere anche ruoli e nomi di spicco.