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“Tremate bruxellesi, ancora pochi mesi …”

ANCORA POCHI MESI …

UNA ANALISI DI CLAUDIO TEDESCHI

La Francia, madre della libertà e dei diritti, tutto grazie a teste tagliate a mazzetti e quant’altro, è squassata dalla protesta dei gilet gialli. Naturalmente, noi italiani, che le uniche rivoluzioni e scontri di piazza li facciamo soltanto per il calcio e se Polizia e Carabinieri “pistano” qualche povero “migrante” soltanto perché stupratore o pusher, senza essere neanche un geometra.

E la “destra” che fa? Si fa venire qualche idea nuova, originale e magari un poco futurista? No!! Copia i francesi ed Alemanno (Alemanno? Chi era costui?) alla testa di un sovranismo di serie D indossa un gilet giallo e si presenta come rivoluzionario. Soltanto che l’ex di tutto quel gilet giallo può usarlo soltanto sulla strada della politica, dove il suo giocattolo è in panne, e lui cerca un passaggio dalla ruspa leghista.

E come la mettiamo con il reddito di cittadinanza? Quella poveretta della Laura Castelli, messa a fare il viceministro all’Economia per meriti “stellari”, a precisa e “tetesca” richiesta della Gruber sulla stampa delle tessere, si impappina, farfuglia, balbetta sconosciute parole e cerca uno strapuntino dove nascondersi. Eppure la tapina doveva saperlo perché poche ore prima, come riportato da tutti i tg, Giggino Di Maio, suo capo politico, aveva dichiarato che si stava studiano un accordo con le Poste italiane per la stampa delle tessere. Quando la stellina di sinistra non sa quello che dice la stellina di governo.

Intanto, ci si continua ad ammazzare. Uomini contro donne, commercianti contro ladri, drogati contro negri (purché il drogato sia di sesso femminile e compiacente), in fondo “per una pera io vendo tutti i sogni miei”, parafrasando Lucio Battisti.

In tutto questo, l’Italia che fa? Nulla o quasi. Aspetta quei quattro soldi di quattordicesima (chi ce l’ha), oppure si arrangia per le “feste”. Quelle che si prepara a fargli l’Europa, che vuole introdurre in Italia quell’amor greco che tanto successo ha avuto con Tsipras. Quest’ultimo, infatti, ha esortato l’Italia a piegarsi alle direttive di Bruxelles, “tanto fa male all’inizio, poi sicuramente vi piacerà …”

La Deutsche Bank è sotto inchiesta per riciclaggio e altre amenità di bilancio. Considerando che la banca tedesca controlla Poste Italiane Spa, per noi non si mette tanto bene. Adesso si capisce la grande campagna pubblicitaria scatenata negli ultimi tempi per vendere i prodotti delle Poste: sicuramente aspettano anche loro una visita della Finanza.

Guardia di Finanza. Avete notato che nei posti di controllo e gestione più sensibili delle strutture di intelligence, il governo giallo-verde sta inserendo generali delle Fiamme Gialle? A pensare male si fa peccato, ma siccome si azzecca, conviene mettere nei materassi quei quattro soldi che i cittadini italiani ancora possiedono.

Alla fine della cronaca spicciola, ricordiamo a chi legge che l’anno prossimo si vota per l’Europa. Dopo Berlino, un altro Muro da abbattere: quello che gli eurocrati di Bruxelles hanno eretto a difesa dei loro privilegi.

A dicembre finisce il cinquantenario del ‘68. Parafrasando una frase celebre “Tremate bruxellesi, ancora pochi mesi …”