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Trombati, Tromboni e ….Trombette:
brevi note sulla riapertura del “Nuovo Parlamento”

LA XIX LEGISLATURA AI NASTRI DI PARTENZA

a cura di LIDIA D’ANGELO 

Da Di Maio e Cirinnà, passando per Azzolina e Bellanova, l’elenco dei trombati è non solo lungo ma anche sorprendente; all’interno si riscontrano noti personaggi che si ritenevano essere i “Salvatori della Patria” (*1) e come tali si sentivano inamovibili dal posto che occupavano; invece hanno dovuto fare in tutta fretta le valigie per lasciare il posto libero ai nuovi eletti.

Il numero dimezzato delle “Poltrone in Parlamento”, il premio in termini di voti di alcuni partiti a scapito di altri, hanno generato i risultati che sono sotto gli occhi di tutti: una valanga di deputati non solo giovani e giovanissimi entrati a suo tempo con il Movimento 5 Stelle (*2), ma anche quelli di lungo corso, con diverse legislature sulle spalle, non hanno superato l’esame delle urne elettorali; nello spazio di poco tempo, nessuno si ricorderà più di loro.

Nella “Caporetto” elettorale di alcuni partiti si contano numerosi caduti “eccellenti”, tra i quali il più noto è sicuramente il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio; il giovanotto intuendo che avrebbe presto perso il “posto di lavoro” si è costruito un partito ad personam trascinando con sé un cospicuo gruppo di parlamentari; peccato che il nuovo partito non abbia raggiunto la soglia minima, necessaria per entrare in Parlamento. 
Di Maio ha giocato in casa candidandosi in un collegio che riteneva sicuro, quello di Napoli Fuorigrotta; purtroppo la sconfitta si è abbattuta su di lui come una nemesi che ha vendicato il tradimento commesso staccandosi dal partito originario. 
E così a Di Maio dopo avere girato il mondo nel ruolo di Ministro degli Esteri (*3), non rimane che ritornare mestamente alla sua Pomigliano d’Arco tra le cui strade si muoverà con maggior senso di orientamento che non tra i Saloni della Farnesina. 
Il povero Luigino, oramai ex Ministro degli Esteri, può sempre ambire a un posto di metalmeccanico nella fabbrica automobilistica di Pomigliano, nessuno glielo negherebbe, altrimenti come ripiego c’è sempre il suo antico mestiere che lo aspetta, quello che svolgeva sugli spalti dello stadio di Napoli.

Anche Lucia Azzolina può rientrare nei ranghi e tornare a insegnare in una classe in cui gli studenti l’accoglieranno stando comodamente seduti nei banchi a rotelle (*4)
La “Pasionaria” del Senato della Repubblica, al secolo una tale Paola Taverna, può tornare a indossare i più dimessi abiti di oscura segretaria nel poliambulatorio di analisi cliniche. 
Tra i numerosi ex colleghi di partito di Di Maio sonoramente trombati c’è chi tornerà a fare il deejay, chi il venditore di polizze assicurative, chi il rappresentante e chi il commesso nel negozio per animali; è proprio il caso di dire dalle 5 stelle alle stalle.

Se in casa “5 stelle” si leccano le ferite, il PD non se la passa meglio; anche tra gli eredi del partito comunista, la mannaia del voto ha fatto un grande repulisti; non torneranno in Parlamento, dove erano di casa, Emanuele Fiano, Andrea Romano, Alessia Morani ed altri; le loro carriere si sono interrotte bruscamente. 
Un radioso futuro lavorativo aspetta comunque Monica Cirinnà dopo che le porte di Montecitorio si sono chiuse alle sue spalle; comunque la ben nota parlamentare – rappresentante la “Sinistra al Kaviale” nonché autrice di una nuova interpretazione dei Valori Mazziniani (DIO, PATRIA, FAMIGLIA ….), avendo dimostrato di avere un buon rapporto con i cani, potrebbe fare la dogsitter, tanto per non rimanere disoccupata. (la vignetta è stata ripresa da “Il Nord-Est Quotidiano” del 28.08.2021) 

Anche Enrico Letta, dopo la sua Waterloo elettorale, lascerà la segreteria del partito e forse si ritirerà in un esilio dorato in Francia (*5).

LIDIA D’ANGELO 

***** *** ***** 

NOTE A MARGINE 
(*1)
Al riguardo basterebbe rammentare il proclama sulla “Abolizione della Povertà” tramite quella scellerata legge sul Reddito di Cittadinanza,  con tanto di brindisi sul Balcone di Palazzo Chigi da parte dell’allora Capo-Politico del Mov.5-Stelle, unitamente ai suoi Peones.
(*2)  Il Movimento Politico ove “Uno vale Uno”, ove però molti componenti dello stesso valgono “ZERO”, ad eccezione dei “Navigators” e di coloro che li hanno inventati, cioè GIGGINO  DI MAIO & MIMMO PARISI !
(*3) Luigi di Maio,
Ministro (Italiano) degli Esteri, definito da Sergej Viktorovič Lavrov (suo omologo della Federazione Russia) come un assiduo partecipante a cene esotiche ai ricevimenti di gala durante le sue Missioni Diplomatiche.
(*4) I “banchi a rotelle” stanno ancora a simboleggiare la inadeguatezza dei responsabili di determinati Dicasteri durante i  2 Governi “Giuseppi” Conte,  tra cui in particolare quelli del Miur e della Salute.
(*5)  Enrico Letta, al momento della sua prossima auspicabile ripartenza per il dorato esilio in Francia, ritornerà a svolgere il suo ruolo di Eminenza Grigia (come il Cardinal Mazzarino, successore di Richelieu) alla Corte di Emmanuel Macron (nouveau Roi Soleil). Cardinale forse a Parigi, invece modesto Parroco di campagna  a Roma, non solo nelle attuali vesti di Segretario del P.D., ma in passato anche nel Ruolo di Premier a Palazzo Chigi, quando inventò tale Madame Cecile Kyenge come Ministro della Repubblica.
# MA, PER CONCLUDERE, non si può non citare il ritorno in Parlamento di una “Ex Star” della Politica Italiana ….e non solo – Silvio Berlusconi – fattosi subito negativamente notare per il suo pessimo esordio durante le votazioni per la Presidenza del Senato. E’ stata la sua una strampalata mossa (intelligentemente “azzeccata”) per azzerare quei residuali meriti positivamente qualificanti ed ancora perduranti, nonostante una serie di vari censurabili ed imperdonabili atteggiamenti, comportamenti ed errori durante tutto il suo iter politico, sia pubblico che privato, sia in ambito nazionale che internazionale.
Ma su tale tema credo sia necessario un nuovo intervento che cercherò di scrivere nei prossimi giorni con alcune doverose precisazioni sul “Cavaliere”, nonché su un altro leader – tal Gianfranco Fini – oramai giustamente obliato, dopo aver letto un articolo a firma del sempre eccellente Prof. Marco Gervasoni, oggi (domenica 16 ottobre) pubblicato su “Il Giornale” ma, in tale occasione e a mio giudizio, parzialmente non condivisibile.      

____________Giuliano Marchetti  

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