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UCID: riaffermare “Tre Priorità Vitali” secondo l’ Enciclica di Benedetto XVI

1) NO AL PRIMATO DELLA TECNOSCIENZA,  2) PIU’ SOLIDARIETA’ EUROPEA, 
3) CENTRALITA’ DELL’UOMO IN OGNI PROCESSO
DEL LAVORO E DELLA PRODUZIONE  

Le Tesi del Comitato Tecnico Scientifico dell’ Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti 
su come rilanciare i settori sociali, politici ed economici
dopo la crisi del coronavirus

Il CTS, presieduto da Riccardo Pedrizzi, in una lettera aperta al premier Conte, in relazione all’annuncio di convocazione degli “Stati Generali dell’Economia” e con l’auspicio di poter partecipare all’incontro con una propria rappresentanza, ha analizzato le debolezze e le possibilità di rilancio dei vari settori della vita pubblica, in un’ottica solidaristica, cattolica e riformista, dopo la crisi del coronavirus.
Il riferimento di fondo di tali “Tesi” (*1) trova le proprie radici nella Dottrina Sociale della Chiesa, ove assume particolare rilevanza la “profezia” di Benedetto XVI contenuta nell’Enciclica “Caritas in Veritate” sul supporto fondamentale della Fede nel “riprogettare il cammino, a darci nuove regole e trovare nuove forme di impegno, per puntare sulle esperienze positive e a rigettare quelle negative.” 
La crisi diventa così occasione di discernimento e di nuova progettualità. Pertanto, in questa chiave, fiduciosa piuttosto che rassegnata, debbono essere affrontate le difficoltà del momento presente.
Su queste osservazioni si concentra il richiamo del Comitato Tecnico Scientifico presieduto da Riccardo Pedrizzi, per evidenziare la necessità di un maggiore impegno e con nuove consapevolezze per realizzare quelle “Priorità” come già inizialmente indicate. 
Al riguardo quindi sarebbe opportuno: 
1) disconoscere la “onnipotenza” della tecnocrazia e della tecnoscienza, emarginando la loro presunta supremazia sulla vita e sulla coscienza dell’uomo. Infatti la recente pandemia da coronavirus ha evidenziato tutti i limiti sociali, politici, economici derivanti da un approccio esclusivamente “scientista” ai problemi del mondo.
2) risolvere il tema politico dell’Europa, rimuovendo i limiti che la stessa ha mostrato, nella forma e nella sostanza. Anche qui l’Ucid richiama le parole rivolte da Papa Francesco all’Europa, per affrontare, senza possibili equivoci, con grande chiarezza e con forte determinazione, la dimensione della posta in gioco: “L’Unione Europea ha davanti a sé una sfida epocale, dalla quale dipenderà non solo il suo futuro, ma quello del mondo intero”.
3) riaffermare la centralità dell’Uomo in ogni processo lavorativo e produttivo, a prescindere dalle imposizioni del Neo-Liberismo e della Globalizzazione. La strada indicata dagli imprenditori cattolici è quella di lavorare per un “mercato libero praticato in regime di concorrenza, ma vincolato nella qualità delle prestazioni e garantito nell’accessibilità ai servizi”. Un mercato in cui la concorrenza sia leale e reale, ove l’apparato delle Pmi italiane sia messo in condizione di competere con l’estero, contro il dumping mondiale e per arginare il gap tra le diverse condizioni burocratiche e fiscali di altri Paesi.
Nel segno del “Made in Italy”, ma anche dell’Etica dell’Impresa e dell’Umanesimo del Lavoro.

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(*1) Queste “Tesi” saranno illustrate esaustivamente nella pubblicazione integrale
del relativo testo, entro sabato, anche dalla Consul Press
  

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