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Migranti

Ue, gli Stati sono i responsabili degli sbarchi dei migranti

Un Consiglio europeo straordinario da tenere dopo l’estate, l’incremento del supporto di Frontex per assicurare la gestione adeguata nel Mediterraneo centrale e una maggiore solidarietà Ue in termini di ricollocamenti. Sono questi i punti su cui l’Europa comunitaria si vorrebbe impegnare nella gestione dei migranti e che sono stati al centro del colloquio telefonico di mercoledì tra la ministra dell’interno, Luciana Lamorgese, e la commissaria Ue agli affari interni, Ylva Johansson. In programma anche una possibile visita congiunta a Tunisi, una volta che si sarà stabilizzata la situazione politica.

La politica migratoria Ue insufficiente

Il tema però è emerso con veemenza fin dall’inizio durante il briefing della Commissione con la stampa. La critica è quella di sempre: l’Europa non fa abbastanza per gestire il fenomeno migratorio in modo adeguato. E questa volta proviene da diversi giornalisti di Paesi non direttamente esposti ai flussi di migranti. Preoccupati per la situazione delle oltre 550 persone a bordo della Ocean Viking in attesa da più di quattro giorni di sbarcare. La risposta è sempre la stessa, l’Unione europea fa quello che può, nell’ambito delle competenze che le sono date dalle norme comunitarie. Come a dire: ora ha le mani legatefintanto che non si approvano nuove direttive. Come il Patto sulla Migrazione e l’asilo, la cui strada è del tutto in salita.

Le parole del portavoce della Commissione europea

«La questione del soccorso in mare è una responsabilità nazionale» e che, «fin tanto che c’è questo problema, spetta agli attori adempiere alle responsabilità», ha dichiarato il portavoce della Commissione Ue, Adalbert Jahnz. Una volta sbarcati i migranti, l’Unione europea è pronta a coordinare i ricollocamenti su richiesta di uno Stato membro, una volta che il porto di sbarco sarà stato assegnato, ha spiegato a chi gli chiedeva che cosa facesse l’Ue per gestire la situazione dei migranti sulla Ocean Viking.

La gestione condivisa

«Sulla situazione del Mediterraneo centrale la Commissione segue la situazione in stretto contatto con le autorità italiane. Naturalmente sappiamo che cosa sta succedendo e qual è la situazione», ha aggiunto. Sulla questione della migrazione «non c’è una semplice soluzione, abbiamo questo dramma umano e dobbiamo organizzare una scatola degli attrezzi. Non è un problema che possiamo risolvere con la bacchetta magica», ha commentato il portavoce. Che ha respinto le critiche dei giornalisti che parlavano di blocchi al processo di approvazione del nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo. «Sono stati fatti alcuni progressi, ad esempio sulla blue card e l’agenzia europea sull’asilo, e la legislazione continua. C’è molto lavoro che deve essere fatto, la pandemia non ha aiutato perché ha fermato i contatti di persona», ha spiegato.

Un Consiglio straordinario

Intanto, il Consiglio straordinario a cui ha fatto riferimento la Commissione, che la ministra Lamorgese aveva richiesto, dovrebbe essere lo stesso organizzato dal presidente lituanoGitanas Nausedae dal presidente del Consiglio Ue di turnolo sloveno Janez Jansa. In una lettera indirizzata a tutti i leader europei, che formano il Consiglio europeo, si chiedevano sforzi e aiuti per far fronte alla difficile situazione al confine tra la Lituania e la Bielorussia. Varcato da più di 4mila migranti irregolari solo quest’anno, inviati dal regime di Lukashenko come strumento di pressione e provocazione all’Ue.

La lettera

«Il ministro dell’interno lituano ha chiesto al ministro dell’Interno sloveno di convocare una riunione straordinaria dei ministri della Giustizia e degli Affari interni al fine di consolidare il sostegno degli Stati membri nel frenare i flussi migratori irregolari verso l’Ue. Attualmente stiamo valutando questa possibilità e i ministri dell’Interno saranno adeguatamente informati», si legge nella missiva. Sempre sul versante lituano, l’incaricato d’affari bielorusso a Bruxelles è stato convocato ieri dal Servizio europeo per l’azione esterna. I cui funzionari «gli hanno comunicato la forte preoccupazione dell’Unione europea e la chiara posizione sul fatto che la strumentalizzazione di migranti e rifugiati è inaccettabile». È quanto ha dichiarato una portavoce della Commissione europea, che ha aggiunto: «Questa pratica deve finire e la Bielorussia deve rispettare i suoi impegni internazionali nel contrastare migrazione irregolare e traffico di esseri umani».

Le richieste italiane

Il Consiglio straordinario, insomma, se si farà, dovrebbe comprendere anche la questione del Mediterraneo centrale, come richiesto dall’Italia. Entro l’estate, hanno fatto sapere da Bruxelles. Siamo già ad agosto e al largo delle coste italiane la situazione è sempre critica. «Più di 500 persone soccorse da Ocean Viking sono in mare da quattro giorni in attesa di un porto sicuro. Devono essere sbarcate con urgenza. L’assenza di un meccanismo sicuro e prevedibile per lo sbarco mette a rischio la vita e ostacola il lavoro vitale delle Ong nel Mediterraneo», ha sottolineato la portavoce a Ginevra dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), Safa MsehliL’emergenza umanitaria continua, nei freddi confini del Nord, e ancor di più, nelle pericolose acque del Mediterraneo.

Giorgia Iacuele

Foto © Insidertrend, SOS Mediterranee

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