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Un “Assolo”, duettando con l’I.P.L.A.C.,
rigenera la “Solitudine” in “Musica e Poesia”

UN “ASSOLO” POETICO-MUSICALE DI GRAN CLASSE 
per meditare sulla “solitudine” ….e poi chiuderle la porta alle spalle  

_________________a cura di  LIDIA D’ANGELO 

Nel caratteristico spazio espositivo del Caffé Letterario “Hora-Felix”, dove la passione per la cultura e per i libri si può toccare con mano, sabato 23 novembre, nell’ambito degli eventi e delle manifestazioni organizzate dalla Associazione IPLAC, è stato presentato il libro intitolato “Assolo” a firma di Loredana D’Alfonso, giovane scrittrice, poetessa e giornalista, autrice di  numerosi altri romanzi, raccolte di poesie e racconti che si sono imposti in diversi concorsi letterari, ricevendo primi premi e riconoscimenti importanti.

La conduttrice della serata Valeria Bellobono ha ringraziato Maurizio Messina per la calorosa ospitalità con cui viene accolta sempre sia l’Associazione IPLAC – molto attiva nella presentazione di libri e nella organizzazione di attività cultulira – sia il pubblico presente, numeroso e interessato.   

Maria Rizzi e Roberto De Luca, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’IPLAC, hanno dialogato con l’autrice ponendole varie domande, come sul titolo del testo che richiama alla musica; il libro è attuale perché, anche se tutti noi siamo interconnesssi e collegati, alla fine siamo ci ritroviamo  sempre soli. Ciascuno suona un assolo con uno strumento che tutti insieme sono necessari nell’orchestra della vita.

Il libro di Loredana D’Alfonso  è una raccolta di racconti brevi attraversati da un filo conduttore comune: la solitudine, declinata in tutte le sue sfaccettature. 
Ma che cosa è la solitudine? E’ una esperienza umana universale, complessa e unica per ogni individuo, ti permette di isolarti o per scelta o per vicende personali, accidentali della vita, ti aiuta a conoscerti meglio e perciò ti salva perché ti offre gli strumenti di difesa.

Il titolo di ciascuna storia è composto dal nome del protagonista seguito dal nome di uno strumento musicale che entra nella vita del personaggio rappresentando una svolta, in positivo o in negativo, un punto di partenza o di arrivo. 
Lo strumento è una pietra miliare, simboleggia una delle numerose facce della solitudine.

  • Per Claudia, sola dopo la morte del marito, il pianoforte è la liberazione.
  • Il nero Jango, solo, lontano dalla sua Africa, ricorda i tamburi della sua terra di cui ha nostalgia,
  • Il piccolo Daniele, solo, privato dell’amore dei suoi genitori, crede che il suo flauto magico riproponga una magia che purtroppo non si ripete.
  • Beatrice sola, prigioniera di circostanze che non ha scelto, non viene liberata dalla fisarmonica che entra prepotente nella sua vita. 
  • Livia, sola in un matrimonio oramai molto affollato, trova nella chitarra la rinascita dopo la depressione.
  • Alessandro, solo dopo l’abbandono da parte della sua amante conosciuta  in un locale in cui si suonava il basso, riscopre l’amore paterno che non tradisce mai.
  • Per Franz la solitudine era quel mare di ricordi lontani che non muoiono,  nel quale non voleva affogare; il suo locale era grande con ristorante e piano bar: si suonava anche il sax.
  • Cristina, sola dopo l’euforia di una relazione malata, aveva capito che il triangolo dal suono argentino non era adatto a lei, butta la sua vita andando a schiantarsi sotto casa dell’amante.

Valeria Bellobono ha poi presentato Carlo Terrenzio che ha letto, con intensità, alcune pagine significative del libro; la lettura ha fatto conoscere ai presenti in maniera più approfondita la tematica principale dei racconti che è quella della solitudine.

A seguire c’è stata l’esecuzione di alcuni brani musicali incentrati sulla solitudine; accompagnandosi con la chitarra, il musicista Paolo Valbonesi ha incantato i presenti interpretando, con la sua bella voce, canzoni che sono diventate capolavori assoluti, veri e propri testi poetici.

Chi non ricorda Domenico Modugno quando cantava il brano “Il vecchio Frac”? la storia di un uomo che se ne va leggero, libero, cullato dalle onde del fiume, verso il mare dove troverà finalmente la pace. 
Che dire dell’esecuzione di “Anime salve”, un altro brano poetico, scritto da Ivano Fossati e musicato da Fabrizio De André ? un vero e proprio elogio della solitudine. 
Poesia pura è la canzone “Sempre e per sempre” di Francesco De Gregori; il protagonista è il tempo e le sue trasformazioni che agiscono su di noi, non solo quelle fisiche ma principalmente quelle psicologiche che dominano i nostri umori. 

Molto suggestiva è l’immagine della copertina del libro, sui tasti del pianoforte c’è uno spartito musicale accartocciato simbolo di una pagina di vita che viene cancellata ed eliminata come carta straccia alla ricerca di una via di uscita.

Ed a fine serata, tutti i graditi Ospiti – soddisfatti dall’inconsueto Assolo poetico/musicale – hanno poi varcato la soglia d’uscita per il ritorno nelle proprie dimore, mentre altri hanno preferito intrattenersi per gustare una apericena accompagnata da un buon rosso ed allestita velocemente dal nostro amico  Maurizio, nel suo ruolo di Anfitrione.   

___________Lidia D’Angelo 

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