Skip to main content

Un Convegno per i 120 anni da Evola e dal Pensiero Tradizionale

Dalla nascita di  JULIUS  EVOLA

a quella di “Horafelix”

Il 19 Maggio del 1898 nasce Julius Evola e con Lui rinasce il Pensiero Tradizionale, il 19 Maggio del 2018 questo pensatore è richiamato in vita, grazie all’esistenza di “alcuni uomini che sono per così dire in piedi fra le rovine e fra la dissoluzione”. Continua ancora Evola che “senza ambiente non c’è risonanza”, ed è con grande ostinazione e tenacia, ma anche fermezza ed equilibrio che questi Uomininel campo intellettuale possono ancora affermare i valori “Tradizionali” al di fuori di ogni scopo immediato, tanto da svolgere un’ “azione di presenza”, azione certamente utile per impedire che la realtà attuale chiuda non solo materialmente ma anche idealmente ogni orizzonte e non lasci più scorgere nessuna misura diversa altre dimensioni possibili, altri significati della vita … di non guardare soltanto alle cose presenti e vicine”.

Questo lo Spirito del Tempo che anima “Horafelix”, un luogo che non è solo una libreria, ma è lo spazio dell’incontro tra il testo e il lettore, in quell’attimo il testo si fa libro, la materia prende forma e la forma si fa azione, FormAzione. Nelle Gloriose Giornate di Maggio è venuto alla luce uno spazio reale, dove si svolge quello che Evola definisce “un’Azione di Presenza”, un punto fermo per chi “ancora” si fa domande e non vuole essere trascinato passivamente dal vortice del divenire incalzante.

                                                                                                                                     ***** ***** ***** 

Il Convegno, organizzato dalla Fondazione Julius Evola, da Edizioni Mediterranee e dalla Casa Editrice Pagine, dal titolo “Evola 120. Il Pensiero Tradizionale nel XXI Secolo”, svoltosi il 19 Maggio scorso nello spazio nascente della Libreria Horafelix, ha posto l’attenzione sull’importanza dello studio e della ricerca in ambito accademico del Pensiero Tradizionale e di alcuni pensatori trascurati dal pensiero “vigente”, come Julius Evola. L’impegno che la Fondazione e le case editrici portano avanti ormai da decenni è volto alla conoscenza critica, attraverso convegni e pubblicazioni. Da segnalare la nuova edizione del libro “Il cammino del cinabro”, con un ampliamento dell’apparato critico, Edizioni Mediterranee, la raccolta di 17 racconti realistici o fantastici dal titolo “Il barone immaginario”, casa editrice Mursia e per fine anno è prevista l’uscita di un ampio e documentato Volume su “Evola Artista”, Edizioni Mediterranee. Questa azione mira al coinvolgimento delle nuove generazioni e invita a nuovi approcci epistemologici e metodologici, consapevoli che spesso questi autori siano stati avvicinati con maniere adulatorie, più che con modalità scientifiche.

Il Convegno ha visto la partecipazione di personalità di rilievo dell’attuale mondo accademico e scientifico, ma come si è già sottolineato, importante è stata la presenza attiva di giovani ricercatori, impegnati in “Studi Tradizionali”.

Interessante la relazione del Prof. Nazzareno Mollicone, dal titolo “Le profezie avverate di Evola”, in cui si mette in evidenza l’attualità del pensiero evoliano. Sono state sottolineate le diverse tendenze disgregatrici, messe in atto negli anni ’50, ’60, nei vari campi, esistenziale, economico, politico, religioso. Evola precursore dei tempi vedeva come tutti quei cambiamenti che caratterizzavano quegli anni e che erano visti come conquiste, in realtà avrebbero portato a un progressivo disfacimento della società Tradizionale, ai nostri giorni ormai sotto gli occhi di tutti.

Su questa linea di ricerca si è mosso anche il Prof. Roberto Fondi con la sua ottima relazione dal titolo “Con Evola contro il nichilismo del mondo moderno”. Nichilismo, relativismo ed egualitarismo, valori che per decenni sono stati guida del processo formativo, hanno apportato un grave danno alle nuove generazioni. Un modello formativo che ha dato vita a un tipo antropologico “scettico e opportunista”. Si assiste a un rovesciamento dei piani: le Istituzioni Accademiche nate per combattere il relativismo dei valori, per ricercare la verità, la conoscenza, ora perseguono il rifiuto della verità in nome della democrazia e del pluralismo. La verità non sempre coincide con la maggioranza, due sono le fonti della conoscenza: la scienza e la tradizione. La straordinarietà di Evola sta nella ricerca incondizionata del sacro e della verità. La relazione si è conclusa con l’invito a un nuovo Risorgimento, ad alimentare la fede nel cambiamento, liberandosi dal torpore e scendendo in campo soprattutto contro se stessi.

Quest’aspetto introspettivo-esistenziale è stato ben evidenziato dalla relazione del giovane ed attento studioso Alessio De Giglio dal titolo “Evola è solo, il resto è sua rappresentazione. Il mistero di Evola e noi”. Il ricercatore ha puntato tutta la sua attenzione sulla “solitudine del genio”, di Evola in particolare, coinvolgendo i presenti in una tensione emotiva molto forte. E’ riuscito a ricreare il vortice del pensiero evoliano, paragonato a una fiamma che consuma senza posa, a differenza della fiamma del fiammifero, che si accende con lo strofinio e presto si spegne, metafora del lettore poco attento che si accende aprendo il libro e si spegne non appena lo chiude. Il pensiero evoliano è complesso, è uno specchio che richiede riflessione, questo vale per tutti i grandi pensatori. Per Evola la verità è la potenza, e questa porta ad agire. Evola non ci consegna un dogma, ma una presa di coscienza, un’interiorizzazione del pensare. E’ un dialettico eccellente.

Il tema della complessità e della dialetticità del pensiero evoliano viene messo in luce con abilità magistrale dal Filosofo Prof. Massimo Donà , nella relazione dal titolo “L’arte dal punto di vista dell’idealismo magico”. Evola è filosofo, ma anche artista e teorico dell’arte, la Sua straordinarietà si nasconde nella complessità. Con una grande capacità dialettica l’arte di Evola è stata indagata dal punto di vista dell’idealismo magico, chiarendo il compito del magico, che consiste nel ridurre il puro essere dal bruto all’atto di libertà. L’essere va liberato dalla necessità, questo richiede un percorso, un inizio, che per essere veramente tale, non deve avere nulla prima. Ogni limite si può superare, in questa consapevolezza consiste la propria incondizionatezza, questa è la potenza. L’opera d’arte è espressione di questa potenza incondizionata, che si mostra in quelle forme d’arte dove vigono 2 principi: l’assoluta libertà e l’astrazione della datità. La Tradizione in questo senso alto è la potenza incondizionata, capacità di porsi all’inizio di tutto, un inizio che si deve avere la forza di trovare, nessuno può essere sostituito in questa ricerca. In questo consiste l’ “attualità della Tradizione”.

Già preceduto da altri importanti incontri  in aprile e maggio, con questo Convegno – a 120 anni dalla nascita di Evola –  HORAFELIX,  già  “Libreria dell’ Argonauta”  ha iniziato a riprendere un suo nuovo viaggio.

Uno splendido avventuroso “viaggio” che inizia nel segno della Tradizione.

Condividi: