Un Progetto per il Vittoriano
Lessico Italiano: Non è mai troppo tardi
Il Monumento al Re Vittorio Emanuele II, meglio conosciuto come Altare della Patria, è al centro di un importante e innovativo progetto di rivalutazione e di valorizzazione, un progetto che ha la giusta pretesa di essere organico e unitario. Finalmente gli Italiani hanno superato il “complesso” del Vittoriano, non è mai troppo tardi.
Attualmente il Vittoriano è uno dei monumenti più visitati d’Italia, con oltre 3 milioni di visitatori l’anno, ma pochi sono consapevoli di cosa effettivamente il monumento rappresenti e del significato profondo riposto nella pietra e nel bronzo. Si intende porre fine al “processo di belvederizzazione” attraverso una serie di mostre, iniziative culturali, ma anche l’inserimento lungo il percorso visita di supporti tradizionali, come pannelli orientativi e informativi, ma anche virtuali e digitali. Con una semplice app, scaricabile gratuitamente, è possibile visitare l’intero monumento scegliendo in base al tempo e ai propri interessi 3 percorsi visita: L’Arte e l’Architettura. Il Risorgimento. Le Forze Armate.
Il Vittoriano è un luogo importante che “un italiano almeno una volta nella vita deve visitare”, come affermato dal Ministro dei beni culturali, per il suo alto valore simbolico e storico. Monumento dal latino MEMENTO, significa RICORDARE, il Vittoriano ci ricorda il processo di Unificazione Nazionale, come è scritto sui due propilei, in alto, PATRIAE UNITATI e CIVIUM LIBERTATI.
Il nuovo progetto elaborato dal Mibac, in collaborazione con il Ministero della Difesa e l’Istituto di Studi sul Risorgimento Italiano, prevede la valorizzazione dei nuclei museologici esistenti, come il Sacrario delle Bandiere, la Cripta del Milite Ignoto, il Museo della Marina Militare e il Museo del Risorgimento, e l’apertura di nuovi spazi espositivi, come le Gallerie dell’Unità (già Gallerie Sacconi) e le Gallerie della Costituzione (già Sala Zanardelli) e fondamentale l’annessione dell’Ala Brasini, parte integrante del Monumento, dedicata alle Gallerie delle Arti e delle Scienze, per le esposizioni temporanee.
Obiettivo: focalizzare l’attenzione sull’italianità. A tal fine è stata inaugurata una mostra dal titolo “Lessico italiano. Volti e storie del nostro paese”, allestita nelle Gallerie dell’Unità, visitabile dal 19 giugno 2019, gratuita come l’intero sito monumentale. Il giorno dell’inaugurazione il 19 giugno è stato scelto per ricordare la proclamazione del Tricolore quale bandiera nazionale della Repubblica. I colori della bandiera richiamano la gloriosa Tradizione Italiana. Il verde, il bianco e il rosso, colori che per il Padre della Lingua Italiana, evocano le tre virtù teologali, speranza, fede e carità, sono anche i colori che indossa Beatrice quando appare a Dante per la prima volta nella Divina Commedia.
Sopra candido vel, cinta d’uliva,
donna m’apparve, sotto verde manto,
vestita di color di fiamma viva. (Purgatorio, XXX, 31-32-33)
“Fino a ieri il Vittoriano era dedicato al Rinascimento (Risorgimento), al Milite Ignoto, alla figura di Vittorio Emanuele. Da oggi diventa qualcosa di più… un luogo in cui si riconosce … l’italianità … vogliamo spiegare cosa voglia dire oggi essere italiani agli italiani stessi e ai turisti, e come questo percorso si sia dispiegato ed evoluto per secoli” (Il Ministro dei beni culturali, Alberto Bonisoli).
“Conservare, valorizzare e, al contempo, promuovere il nostro patrimonio, in tutte le sue forme è un dovere imprescindibile … La mostra … trasmette valori quanto mai attuali, quali unità, solidarietà e comune appartenenza” (Il Ministro della Difesa, Elisabetta Trenta).
“La mostra parla della nostra identità: nel farlo, essa ci fa capire come i valori risorgimentali del Vittoriano siano ancora vivi e attuali nella nostra moderna democrazia parlamentare” (Direttore del Polo Museale del Lazio e Curatrice della mostra, Edith Gabrielli).
“… grande e illuminato progetto … per restituire il Complesso monumentale del Vittoriano, nella sua interezza, all’interno della storia del paese” (Il Commissario straordinario del Museo della Storia del Risorgimento, Francesco Paolo Tronca).
Il percorso espositivo è articolato in 7 sezioni: 1) Tratti d’identità – 2) La lingua italiana – 3) Una democrazia moderna – 4) Garantire la pace, difendere la Patria – 5) Diritti, libertà, doveri – 6) Per il lavoro, verso il lavoro – 7) Chi siamo: individui e comunità.
La mostra dunque come si evince dai titoli delle sezioni intende approfondire il concetto di identità italiana dal punto di vista individuale, sociale e nazionale, evitando qualsiasi riferimento al piano storico e concentrandosi su quello psicologico, emotivo, riflessivo, come sottolineato dalla Curatrice.
Che cosa significa essere italiani è determinato dalla Costituzione entrata in vigore il 1° gennaio 1948. Essa descrive una società democratica, libera e giusta, fondata sul lavoro, sulla libertà e sul rispetto delle minoranze. Tratti identitari sono la Bandiera e la Lingua, ma anche valori condivisi come il lavoro e il principio del pluralismo, politico, religioso, territoriale.
Una mostra così articolata non poteva che concludersi con un’installazione dal titolo “Navigare necesse est” (2002), e con una domanda “Come sarà l’Italia dei prossimi anni?”
Ahi, serva Italia, di dolore ostello
nave sanza nocchiere in gran tempesta. (Purgatorio VI, 76-77)
Per correr miglior acqua alza le vele
omai la navicella del mio ingegno
che lascia dietro a sé mar sì crudele. (Purgatorio, I, 1-2-3)
Ci auguriamo che le Istituzioni riescano a restituire agli Italiani, attraverso la BELLEZZA dell’Arte, la VERITA’ storica, custodita in questo Monumento, nella certezza che
non c’è futuro senza passato
non c’è progetto senza memoria
non c’è libertà senza unità.