Un “Ticket” per la tomba del Duce ?
AL CIMETERO DI SAN CASSIANO, un biglietto d’ingresso per la TOMBA di MUSSOLINI ?
di Franco D’Emilio
Da poco più di due mesi si sono conclusi i lavori di manutenzione e restauro della cripta che all’interno del cimitero di S. Cassiano in Pennino accoglie le spoglie di Benito Mussolini e alcuni suoi cari. L’intervento, reso necessario dopo anni di incessante afflusso di visitatori, interessati a diverso titolo, anche solo per curiosità, a visitare l’ultima, estrema dimora del Duce, è stato possibile grazie al fattivo contributo della Fondazione “Alleanza Nazionale” che, perseguendo le sue finalità culturali e statutarie, si è accollata, così, la spesa complessiva di 90.000 euro, sollevando da ogni onere gli eredi Mussolini, proprietari della cripta.
La cripta, dunque, è pronta ad accogliere nuovamente il pellegrinaggio continuo delle migliaia e migliaia di persone che annualmente convengono da ogni parte d’Italia e del mondo, eppure resta, ancora oggi, inesorabilmente chiusa al pubblico per volere della Famiglia Mussolini, deludendo in questo modo Visitatori turisti e quanti a Predappio, dai ristoratori ad altri operatori commerciali, confidano nella piena accessibilità ai luoghi mussoliniani, fra i quali la cripta è meta di grande valore storico.
Difficile capire il motivo di questa incomprensibile, perché ingiustificata, chiusura forzata della tomba mussoliniana, per la quale, fra l’altro, sempre la Fondazione “Alleanza Nazionale” ha da tempo presentato agli eredi Mussolini un progetto dettagliato, credibile e di valore per la gestione, la tutela e il decoro senza, però, ottenere risposta dagli stessi interessati.
Credo che vada apprezzata l’attenzione, concretamente dimostrata sinora dalla Fondazione “Alleanza Nazionale”: tale sodalizio politico-culturale, sospinto da oggettive, indiscutibili motivazioni storiche, checchè sia il giudizio di ciascuno di noi, ha voluto tutelare l’integrità e la fruizione di un luogo fondamentale della memoria di Mussolini, personaggio, comunque, di caratura mondiale della recente storia contemporanea, ed ha voluto, altresì, assecondare, pure nell’auspicio di un crescente sviluppo futuro, quell’indotto turistico storico-culturale che ampiamente contribuisce alla piccola economia di Predappio.
Tutto, poi, pare però complicarsi per la voce, raccolta da fonte attendibile, prossima alla famiglia Mussolini, che gli eredi stiano riflettendo sull’opportunità di riaprire la cripta solo dietro pagamento di un biglietto d’ingresso.
Comprendo che gli eredi vogliano evitare giustamente il ripetersi di incresciosi episodi entro un luogo sì aperto al pubblico, ma sicuramente di memoria e dolore privato, al pari di ogni sepoltura: a tal proposito, non può dimenticarsi l’intervista che, in tempi assai recenti, l’attuale sindaco di Predappio concesse entro la cripta mussoliniana, volutamente, forse sprezzatamente dimentico della natura e della proprietà del luogo.
Certo, si sa, la storia del Duce può ravvivare ancora di più anche la visibilità di un borgomastro compagno che non avrebbe pari ribalta e riflettori, magari nella tradizionale “Tagliatella antifascista” dell’ANPI!
Spero che gli eredi Mussolini desistano dal proposito di un biglietto d’ingresso, fra l’altro davvero inusuale in un cimitero, confido nella loro ferma, giusta riflessione.
Rachele Guidi volle che il marito tornasse sepolto nel suo paese natio, innanzitutto perché predappiese tra i predappiesi e, poi, attraverso Predappio restituito alla memoria, al giudizio, alla comprensione dell’Italia e del mondo che avesse voluto visitarne l’estrema dimora.
La morte merita sempre rispetto e, qualunque sia la misura della memoria di ogni trapassato, non dimentichiamo neppure l’ammonimento del grande Totò: “La morte sai cos’è? … è una livella”.