Una Nobildonna del Quattrocento all’HoraFelix: “Storia e Mistero di Cleofe Malatesta”
UNA STORIA AD INIZIO DEL XV SECOLO
Nell’ambito delle numerose attività culturali e letterarie organizzate dall’Associazione IPLAC – “Insieme Per LA Cultura“, sabato 9 novembre nello spazio culturale per eccellenza rappresentato dalla Libreria “Hora-Felix” – Caffè Letterario di Roma si è svolta la presentazione di un romanzo storico della nota scrittrice Clara Schiavoni, autrice di saggi e romanzi.
Maria Rizzi, Presidente dell’IPLAC ed autrice lei stessa di numerosi romanzi, introduce l’evento presentando la scrittrice e il suo romanzo intitolato “La cupa fiamma” nel quale è narrata la vicenda umana di una giovane fanciulla di altissimo lignaggio, Cleofe Malatesta, vissuta nei primi anni del Quattrocento; una figura poco conosciuta, di cui l’autrice restituisce un ritratto autentico di giovane, bella, coraggiosa, determinata, amante delle arti, devota, colta, saggia.
Ma Clara Schiavoni descrive anche le ansie, le paure, le preoccupazioni e le speranze vissute da Cleofe che dovrà lasciare ancora adolescente la sicurezza della sua Pesaro per andare sposa a Teodoro II Paleologo despota di Morea, una regione del Peloponneso con capitale Mistra.
La giovane Cleofe, come tante altre fanciulle del suo rango, era considerata una pedina nello scacchiere politico dell’epoca; il matrimonio voluto dal Papa Martino V sarebbe stato necessario per raggiungere una unificazione tra la religione cattolica e quella ortodossa.
Molto suggestivo è il titolo del romanzo, un ossimoro basato sull’accostamento di due termini contrastanti che si attagliano perfettamente al carattere di Cleofe il cui animo brucia, come una fiamma, di sentimenti nobili e alti ma la realtà è oscura e pesante fino a schiacciare i suoi slanci e le sue aperture.
Federica Sciandivasci, componente autorevole dell’Associazione IPLAC, con la sua voce meravigliosa legge alcuni brani del libro; il primo è il dialogo tra Cleofe e il padre in occasione della partenza della giovane verso il suo destino; sono frasi ricche di lirismo, dalle quali traspare il tenero rapporto d’amore che lega padre e figlia.
Si alternano in seguito le relatrici Livia Cattan e Rita Ferranti Noviello, anche esse scrittrici di talento, che dialogano con l’autrice ponendo domande e suscitando curiosità; molto interessante è sapere che in una chiesa di Mistra alcuni decenni fa è stata trovata casualmente una mummia vestita con un abito di broccato, di foggia occidentale; potrebbe trattarsi del corpo di Cleofe sulla cui morte aleggia un’aura di mistero che la rende ancora più affascinante; forse fu assassinata con un colpo al centro del torace di cui la mummia conserva ancora le tracce; dava fastidio a qualcuno? Non voleva convertirsi alla religione ortodossa?
Non lo sapremo mai.
A una visione di insieme più ricca ha contribuito la proiezione di alcune foto delle località in cui si svolse la storia narrata, completando la conoscenza della vicenda umana di Cleofe, nobildonna del Quattrocento, alla quale la Ragione di Stato tolse la libertà.
L’INCONTRO si è concluso con un rinfresco allestito da Maurizio Messina, Patron ospitante della Hora-Felix ….e qui si conclude la narrazione di una serata in cui, con il romanzo “La Cupa Fiamma”, è stata illuminata una parte di Storia del ‘Quattrocento.
_________________LIDIA D’ANGELO
qui di seguito la locandina per la segnalazione dell’incontro