Una teoria dei colori insostenibile per sacrifici di cittadini e imprese
L’europarlamentare Procaccini: il Lazio ha
i numeri per la zona gialla ma resta arancione per decreto!
Raffaele Panico
L’europarlamentare pontino Nicola Procaccini in una nota stampa dichiara: “Il Lazio, come altre Regioni, avrebbe i dati adeguati per diventare zona gialla a partire da lunedì, ma un decreto del governo Draghi impone la zona arancione fino a fine mese. Ma allora quale senso ha avuto stabilire i parametri medico-scientifici per designare i colori delle regioni con i relativi livelli di restrizioni, se poi vengono contraddetti da un atto normativo di carattere politico?Dopo un altro mese di lockdown, feste pasquali comprese, quello del governo è un atteggiamento irresponsabile e irrispettoso dei sacrifici compiuti da cittadini e imprese. Al contrario di quanto il governo e i suoi ministri dichiarano, è inutile attendere il settimanale rapporto dell’ISS, visto che il cambio di colore non può avvenire perché bloccato per decreto per altre due settimane. Un atteggiamento che rischia di esasperare i cittadini e aggravare inutilmente le condizioni di migliaia di imprese nel Lazio, in barba ad ogni proclama governativo circa il rispetto dei dati sanitari e la pianificazione di riaperture graduali.”
È noto a tutti che i colori hanno un’enorme influenza sullo stato d’animo, ogni colore provoca una determinata reazione emotiva. Il bianco è purezza, il rosso l’ira e il nero disperazione e dolore. Il rosa è indicato nei messaggi d’amore. Il filosofo poeta tedesco Goethe scrisse di essere “orgoglioso del fatto che, nel mio secolo, sono stato l’unico che ha visto chiaro in questa difficile scienza del colore, e sono cosciente di essere superiore a molti saggi”. “La teoria dei colori” è un saggio di Wolfgang Goethe del 1810 e “L’insostenibile leggerezza dell’essere” è un romanzo di Milan Kundera scritto nel 1982. Non è ironia, sono solo fredde citazioni di ricordi di tempi felici, per far riflettere accuratamente senza cupe esternazioni emotive, lo stato di fatto e di disperazione a cui siamo giunti. Non si può più edulcorare una situazione divenuta terribile e drammatica per i cittadini e le imprese, le famiglie e i propri figlioli tutti allo stremo, per distanziamento sociale nel mondo del lavoro e della scuola.