Ursula von der Leyen pronuncia il discorso annuale sullo Stato dell’Unione
Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, nell’annuale discorso sullo Stato dell’Unione (SOTEU) dinanzi al Parlamento europeo in seduta plenaria a Strasburgo ha parlato della guerra in Ucraina e la conseguente crisi del gas, dell’inflazione, delle difficoltà economiche e del rischio di una nuova recessione. Poi ha tracciato un bilancio degli ultimi mesi e illustrato le principali iniziative che la Commissione intende intraprendere nel prossimo anno.
Non passa inosservato il richiamo della von der Leyen alla bandiera ucraina con un abbigliamento composto da magia blu e giacca gialla con spilletta dei medesimi colori. Tra i presenti in aula, Olena Zelenska, moglie del presidente Volodymyr Zelens’kyj. Le due donne oggi andranno in visita a Kiev per discutere con il presidente ucraino come aumentare l’accesso dell’Ucraina al mercato unico Ue e viceversa.
«Ci voleva un immenso coraggio per resistere alla crudeltà di Putin, e voi l’avete trovato. E si è levata una Nazione di eroi. L’Ucraina è forte perché persone come suo marito, il presidente Zelensky, sono rimaste a Kiev a resistere, insieme con lei e i suoi bambini. Avete dato coraggio a una intera Nazione. E abbiamo visto negli ultimi giorni che il coraggio degli ucraini sta pagando. La solidarietà dell’Europa con l’Ucraina rimarrà incrollabile. La risposta dell’Europa all’attacco russo all’Ucraina è stata unita, determinata e immediata. E dovremmo esserne orgogliosi», sottolinea ancora Ursula von der Leyen
«Questa non è solo una guerra scatenata dalla Russia contro l’Ucraina», dichiara la presidente. «Questa è una guerra contro la nostra energia, una guerra contro la nostra economia, una guerra contro i nostri valori e una guerra contro il nostro futuro. Questa è l’autocrazia contro la democrazia. Con coraggio e solidarietà, Putin fallirà e l’Europa prevarrà».
Per la von der Leyen: «Le sanzioni imposte dall’Ue contro la Russia sono il prezzo per la strada che ha scelto Putin, quella della morte e della distruzione. Voglio essere molto chiara: le sanzioni resteranno. Adesso è il momento di essere risoluti, non è il momento per l’appeasement».
«Il settore finanziario russo è in terapia intensiva», aggiunge. «Abbiamo tagliato fuori dai mercati internazionali tre quarti del sistema bancario russo. Quasi mille imprese internazionali hanno lasciato la Russia. La produzione di auto è caduta di tre quarti rispetto all’anno scorso. Aeroflot deve tenere gli aerei a terra, perché non trova pezzi di ricambio. L’esercito russo sta prendendo microchip da lavastoviglie e frigoriferi per riparare le attrezzature militari, perché scarseggiano i semiconduttori. L’industria russa è a pezzi».
Riferendosi invece alle difficoltà economiche causate dal caro bollette, ha affermato che: «Arrivare alla fine del mese sta diventando fonte di ansia per milioni di aziende e famiglie. Ma gli europei stanno affrontando questo con coraggio». Ha poi proseguito aprendo a un tetto ai ricavi delle «società che producono elettricità a basso costo». Infatti, «in questo periodo i profitti (delle società energetiche, ndr) devono essere condivisi e canalizzati verso chi ne ha più bisogno» per questo «la nostra proposta raccoglierà più di 140 miliardi di euro per gli Stati membri per attutire direttamente il colpo».
Sul tetto al prezzo del gas la presidente non si sbilancia ma annuncia lo studio di una riforma profonda e ampia del mercato dell’elettricità che sarà presentata nei prossimi mesi.
Infine ha citato il Patto di stabilità e crescita, le cui regole sono attualmente sospese fino alla fine del 2023. «In ottobre presenteremo nuove idee perché gli Stati membri dovrebbero avere maggiore flessibilità sui loro percorsi di riduzione del debito, ma ci dovrebbe essere una maggiore responsabilità sul rispetto di ciò che abbiamo concordato».
Sempre il 14 settembre 2022, la Commissione europea presenterà, a Strasburgo, il pacchetto di misure mirate a contrastare i rincari dell’energia in vista del prossimo inverno, che verranno poi discusse dal Consiglio Energia straordinario convocato per venerdì prossimo, 30 settembre, a Bruxelles. Il pacchetto rispecchia il non paper che l’esecutivo Ue aveva presentato prima del Consiglio Energia del 9 settembre, con la vistosa assenza del price cap sul gas, sul quale i Paesi membri sono ancora divisi.
Il pacchetto discusso ieri dai commissari si fonda su alcune misure principali.
- Secondo la bozza della proposta di regolamento, la prima è una misura che “riduca temporaneamente” i ricavi e gli utili delle imprese attive nei combustibili fossili. Gli Stati membri “utilizzeranno il ricavato dal contributo di solidarietà per fornire sostegno alle famiglie e alle imprese e mitigare gli effetti degli elevati prezzi dell’energia”. Nonché per “ridurre i consumi energetici e sostenere le industrie”.
- Viene proposto uno “strumento di emergenza per l’elettricità“, che fissa “due obiettivi per la riduzione della domanda elettrica”. Il primo obiettivo richiede agli Stati di adottare misure che abbassino “i consumi di elettricità complessivi per tutti i consumatori”. Anche quelli privi di contatori intelligenti, in modo che moderino l’utilizzo di energia durante il giorno. Il risultato potrebbe essere ottenuto mediante “campagne di informazione mirate” per i consumatori. Inoltre proporrà un obiettivo “vincolante” per ridurre i consumi nelle ore di picco. Dovranno coprire una certa percentuale delle ore di ogni mese in cui i consumi sono previsti ai massimi. In pratica, si tratta di “selezionare 3-4 ore ogni giorno della settimana” in cui ridurre i consumi. Gli Stati membri avranno modo di scegliere questi orari e potranno scegliere le specifiche disposizioni da adottare. La riduzione dei consumi orari per la Commissione “può portare a una riduzione dei consumi di gas stimata in 1,2 miliardi di metri cubi in 4 mesi“, secondo la bozza. Cioè il “3,8%” del consumo nello stesso arco di tempo.
- La terza misura riguarda il tetto ai ricavi delle compagnie energetiche che utilizzano “tecnologie inframarginali“. In pratica quelle che producono elettricità da fonti meno costose del gas, come “rinnovabili, nucleare e lignite“. Il cap verrebbe fissato ex post sui ricavi, calcolato sulla base del megawattora di elettricità prodotta. Sono previsti poi aiuti a famiglie e imprese, che dovrebbero essere finanziati dai ricavi provenienti dal cap ai ricavi e dal prelievo sugli extraprofitti. In particolare, per la Commissione “permettere agli Stati di estendere i prezzi regolati alle Pmi durante la crisi darebbe loro un altro strumento per gestire l’impatto dei rincari energetici”.
Il taglio dell’elettricità sarà vincolante per la quota del 5% nelle ore di punta (che dovranno essere almeno il 10% delle ore giornaliere di consumo). Con l’obiettivo di una riduzione mensile del 10%. I ricavi dall’elettricità prodotta non da gas avranno un tetto di 180 euro a megawattora. La quota eccedente sarà ritenuta extra-profitto, e verrà dirottata a sostegno di famiglie e imprese vulnerabili. Le aziende energetiche dell’Oil&Gas dovranno versare un “contributo di solidarietà” pari al 33% sull’eccedenza di utile di oltre il 20% rispetto alla media degli scorsi tre anni.
Giorgia Iacuele