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riconoscimento facciale

Riconoscimento facciale per uscire dalla pandemia?

Uscire dalla pandemia è una sfida complessa per i paesi europei. Un’applicazione di tracciamento del contagio sembra, ma solo apparentemente, la possibile via di un ritorno a una vita normale per la maggior parte dei paesi. Di questa app nessuno sa con certezza come funzionerà, se sarà efficace, quante persone dovranno scaricarla per risultare utile.

Domande che vengono quasi spontanee sono le seguenti: quali saranno le ripercussioni che porterà l’applicazione e come cambierà il discorso legato alla privacy? La questione legata a quest’ultima, anche se sta passando in secondo piano, è abbastanza complessa, ma la chiariamo in modo semplice. Tutti noi siamo geolocalizzati! Questa è un’affermazione e non vane ed inutili teorie complottistiche. Quando ci spostiamo da una zona ad un’altra, anche rimanendo all’interno della stessa città, anche se il GPS non viene abilitato, in realtà il nostro dispositivo è rintracciabile, per cui siamo sempre localizzabili.

Come si fa a rafforzare il monitoraggio della popolazione, al fine di raccogliere dati utili per contrastare la pandemia? Un paese all’avanguardia in questo è proprio la Cina. I livelli di tecnologia adoperati dai cinesi sfiorano quasi la fantascienza. Il sistema al quale mi riferisco è il riconoscimento facciale, grazie al quale le autorità cinesi sono state in grado di rilevare le persone che erano state nella zona di Hubei. Queste persone hanno ricevuto una visita da parte delle autorità, che li invitava a misurarsi la temperatura corporea.

riconoscimento facciale
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Il riconoscimento facciale, come la maggioranza delle cose, ha due aspetti: quello positivo, come detto sopra, permette un maggior controllo sulla popolazione, quello negativo, invece, risiede nel fatto che il Paese è invaso da telecamere, installate in ogni ambiente, dalle metropolitane ai bagni pubblici. Perchè è utile uno strumento che riconosce la persona dal volto? In realtà questo sistema, oltre a individuare i nomi delle persone, fa uno screening invisibile e quest’ultimo fornisce la temperatura dei soggetti.
Le persone in Cina possono spostarsi, ma ogni volta devono registrare la posizione, inoltre devono fornire la cronologia alle autorità competenti.
Domanda che viene quasi spontanea è la seguente: negli altri Paesi è possibile utilizzare il riconoscimento facciale? La risposta è no. Iniziamo innanzitutto a dire che il riconoscimento facciale in Cina è presente da anni.

Grazie a questo nuovo tipo di tecnologia, i dipendenti di Alibaba, gigante dell’e-commerce, potevano accedere agli uffici di Shenzhen, semplicemente mostrando il volto. Questa tecnologia è anche usata per monitorare persone con la fedine penale sporca ed arrestare i ricercati. In Cina le aziende che si occupano di sviluppare questo tipo di tecnologia sono Baidu e SenseTime.

Tornando alla domanda se è possibile il riconoscimento facciale, la risposta è negativa per numerosi fattori. Innanzitutto andrebbero installate un numero enorme di telecamere in grado di occupare se non il 90% il 100% del suolo. Secondo aspetto su cui bisogna ragionare è quello del tema della privacy. Nel vocabolario cinese, probabilmente questo vocabolo neanche esiste. Terzo aspetto è legato ai tempi per portare a compimento un’azione di tale portata. E’ molto probabile che i tempi per fornire ai Paesi questa tecnologia combaci con la fine della pandemia.
Ultimo aspetto è quello dei costi, che sarebbero assai elevati.

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