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Volontà Divina Vs Volontà Terrena

Il piccolo Alfie scuote le coscienze di tutti

Interrogazione alla Commissione UE da parte dell’Europarlamentare Silvia Costa

Cosa si potrebbe aggiungere sulla vicenda del piccolo Alfie che non sia già stata detta?

In queste ultime settimane se n’è parlato molto ovunque senza che le parole facessero retrocedere la ferma decisione da parte del Giudice Anthony Ayden di assecondare i medici che avevano in cura il piccolo “gladiatore”, così come l’ha nominato il padre del bimbo all’ indomani della scomparsa.

Scomparsa, meglio chiamarla morte, forse, indotta, voluta; morte fisica, affettiva, morale, etica, scientifica, culturale, politica, chiamiamola come preferiamo; condanna o sentenza? Stop ad accanimento terapeutico o decisione troppo fredda, impietosa?

Eutanasia o Diritto alla Vita?

Quanti interrogativi lascia a noi il piccolo, tenero Alfie, quanti dubbi restano dopo la sua dipartita, quante domande senza risposta ci portiamo dentro in questa lotta tra vita e morte, tra cure e medici che hanno un potere, il potere di decidere quando basta infiggere: farmaci, terapie, assistenza. E poi l’appello al giudice di consentire di “farla finita”, staccare le macchine che lo tenevano in vita, appello accolto, sentenza emessa che a moltissimi suona come una: condanna a morte.

Stop!!!

A nulla sono valsi gli sforzi immensi, i tentativi vani, gli appelli, i messaggi, la solidarietà di tutti: politici, istituzioni, governi, Italia in prima linea a schierarsi pro Alfie, pro Vita, in questa dolorosa vicenda; il Vaticano, il Papa, la cittadinanza italiana in extremis che il nostro Governo concede al piccolo per consentirgli di poter essere trasferito qui in Italia, al Bambin Gesù per proseguire le cure, tentare terapie sperimentali ma nulla piega la volontà del Giudice Anthony Ayden. E così l’Inghilterra – o meglio l’Istituzione Inglese – così ha deciso; sentiti i medici, ha dichiarato che era arrivata l’ora di Alfie.

Il Giudice Anthony Ayden
Il Giudice Anthony Ayden

Ma non tutto è stato inutile, non la battaglia di mamma e papà, non gli appelli fatti dai genitori alle Corti: d’appello, suprema ed europea per i diritti dell’uomo che hanno sempre respinto le loro richieste, non inutile la mobilitazione unanime del popolo del web che ha espresso il proprio dolore e solidarietà ad Alfie e ai suoi genitori: è vero Alfie non c’è più, ma tutta questa brutta storia non dovrà essere vanificata perché ha aperto gli occhi ancora un pochino di più sulla sottile linea che separa la vita dalla morte.

Al giudice che ha emesso il suo verdetto resterà solo di attendere quale saranno le sentenze che emetteranno per lui: la sua coscienza e il Giudice dei Giudici che in questa storia è stato accantonato e messo da parte per sostituirsi a Lui nella estrema decisione.

Ancora una volta l’Inghilterra, quella delle “toghe e parrucche”, austera e severa volta le spalle alla Vita, all’opinione pubblica, ancora una volta un passo in più forse per sganciarsi da quell’Europa di cui fa ancora parte, a torto o ragione, nel bene e nel male; l’Inghilterra: protestante, in conflitto storico con il cattolicesimo di Santa Romana Chiesa, antieuropeista ad oltranza, che non ha mai aderito allo Spazio Schengen e alla Moneta Unica, quella che vuole uscire in toto dall’Unione, o che almeno vorrebbe, ha fatto sentire ancora una volta il suo fermo e secco: NO.

Lo sappiamo, non è ora il tempo, né il momento di parlare di queste cose ma – in un’ottica ampia di vedute – le cose non sono affatto separate tra loro e lo sappiamo tutti forse il valore di quel “NO” del giudice Hayden cosa voglia dire.

L'europarlamentare Silvia Costa
L’europarlamentare Silvia Costa

Per questo l’On. Silvia Costa in una nota fa sapere di aver presentato un’interrogazione urgente alla Commissione affinché faccia un passo presso la Corte di Giustizia EU per interpretare se e come siano stati rispettati i diritti dei cittadini europei: «Anche i britannici lo sono ancora pienamente, perciò anche il diritto di circolare liberamente negli Stati membri dell’UE per accedere a cure e prestazioni sanitarie.» Nel suo intervento l’europarlamentare dichiara: «Da tanti giorni mi sono adoperata senza inutili protagonismi per sostenere la causa del piccolo Alfie e dei suoi genitori collaborando con i loro legali e facilitando contatti e interlocuzioni tra loro e le istituzioni italiane ed europee. Mi sono attivata per spingere la Commissione (che è il Tutore dei Trattati UE) a fare i passi necessari per il rispetto pieno dei diritti di Alfie e dei suoi genitori, nonché delle strutture sanitarie disponibili ad accoglierli

In quest’ottica, ci sentiamo quindi di esprimere la nostra solidarietà affinché si possa dare giusto valore alla vita senza dimenticare i diritti e doveri che una Comunità deve garantire a chi ne fa parte.

«Purtroppo questo tempo è finito. Ma c’è un altro Tempo che si è aperto, quello per il ritorno al Padre di Alfie e quello per la giustizia terrena.» È quanto afferma l’On. Costa.

Noi ci auguriamo sentitamente che si possa fare luce su questo ed altri casi simili per meglio comprendere i confini che separano vita e morte, cure ed accanimento terapeutico, volontà divina e volontà umana e ci stringiamo intorno ai genitori di Alfie al quale va il nostro saluto.

Cristian Arni