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Volontariato chiama, Europa risponde – E.s.v.s.

Da “CORPO”   “SERVIZIO” 

così cambia nome il nuovo programma ESVS ma non solo, molte novità da qui al 2020 per nuove prospettive future

E’ stata una tavola rotonda molto interessante quella che si è svolta giovedì 22 marzo presso la sala conferenze dell’Agenzia Stampa Nazionale “Dire”. L’eurodeputata del Pd, Silvia Costa, coordinatrice del gruppo S&D in Commissione Cultura, ha promosso l’incontro intitolato: “ Verso il nuovo Servizio europeo di solidarietà e volontariato”, acronimo: Esvs.

Si è partiti da un dato importante ma comunque monitorizzato attentamente: la dispersione scolastica che colpisce la fascia di età tra i 18 ed i 24 anni si attesta introno al 15/ì%, così per “recuperare” e stimolare nei giovanissimi l’interesse per la Formazione si è discusso di far fare loro un’esperienza bella, importante e gratificante come può essere l’attività di volontariato.

Già il 13 Marzo si è fatti un passo avanti approvando il nuovo Regolamento del Corpo europeo di solidarietà, dove al posto del termine “Corpo” si è sostituita la descrizione “Servizio” per identificarne, onde evitare gap e misunderstanding più o meno volontari, meglio non solo il concetto ma il focus operativo. Può sembrare cosa da poco ma di fatto non lo è poiché la volontà è quella di porre solide radici che permettano la “continuità” con gli obiettivi preposti con il Servizio volontario europeo.

Tra gli obiettivi più importanti è la volontà di coinvolgere almeno entro il 2020, 100/mila giovani compresi nella fascia di età di cui sopra, attraverso attività di solidarietà che vanno dal sociale alla cultura  e  all’istruzione. In tale arco di tempo, ossia quello che ci separa da oggi al 2020, si parla di uno stanziamento  pari a 341.1 milioni, considerando che 197.7 perverranno dal fondo Erasmus+, mentre i restanti 143.8 milioni dovranno pervenire da “fondi nuovi” come ribadito da Silvia Costa.

Ma non è tutto, dalla tavola rotonda apprendiamo che le misure relative il settore di riferimento riguarderanno le Ong, gli operatori del no- profit ed imprese sociali, questo per scindere l’occupazione giovanile, per cui esistono già altri strumenti mirati, dal volontariato. Si è trovato un accordo con la Commissione Lavoro che prevede lo stanziamento del 5% della totalità dei fondi da destinare a tirocini e lavoro, per quanto riguarda i Privati, potranno: avvalersi di un periodo di volontariato all’estero da offrire ai proprio lavoratori e svolgere un progetto comune con una delle Ong inserite all’interno del programma.

Dicevamo in apertura dello strumento formativo per il quale si è pensato alla spinta offerta dalla certificazione Youth Passs, tale da consentire un riconoscimento delle esperienze di Volontariato, Silvia Costa ha sottolineato l’importanza del riconoscimento delle esperienze e competenze che possono arricchire il background dei giovani che fanno un’esperienza “sul campo” da andare poi ad integrare nel proprio CV , come a dire: di sola teoria non si può fare esperienza necessità un confronto attivo e più pratico.

Tutti concordi i partecipanti alla tavola rotonda e ai suoi contenuti e linee guida esposte nel corso della giornata alla quale hanno preso parte attiva e parola diversi esponenti di Ong, no- profit che hanno parlato della propria esperienza.

Il volere comune è quello di un’Europa che deve valorizzare e il proprio territorio e i propri giovani per una cittadinanza europea attiva che non si fermi solo alla libera circolazione di persone e merci ma che permetta di sentirsi parte integrante di una comunità in grado di interagire con le molteplici realtà all’interno dell’Unione.

CRISTIAN  ARNI 

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